:: IL GIORNO IN CUI NILS VIK MORÌ di Frode Grytten (Carbonio 2025) a cura di Giulietta Iannone

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Con prosa lirica e dolente tenerezza, inframezzata da sprazzi di divertita ironia, Frode Grytten ci narra l’ultimo giorno di vita di un uomo ormai anziano che ha passato la sua vita a traghettare anime e persone tra i fiordi, battuti dai venti, della Novergia. Non la Norvegia cosmopolita di Oslo ma quella della costa occidentale, più ruvida, autentica se vogliamo, scarna. Una Norvegia quotidiana, lontana dalle latitudini turistiche ed edulcorate, dei patinati libri di viaggi. Una Norvegia consunta, sciupata, stropicciata che narra di vite comuni, di piccoli gesti, di infinitesimi moti del cuore. Dopo aver perso l’amata moglie Marta, Nils Vik non vive che per rincontrarla e finalmente il giorno è giunto, un giorno di novembre non dissimile dagli altri. Nils Vik si alza, espleta i suoi rituali del risveglio, brucia un materasso, scrive due righe alle figlie perchè non litighino contendendosi l’eredità, e prende il largo con la sua barca, per non più tornare. O meglio tornare da lei, la sua amata Marta. Ha quasi settantanni, la sua vita l’ha vissuta, con le sue gioie e i suoi dolori, le sue perdite, i suoi ricordi. Il traduttore Andrea Romanzi ha reso il lirismo della scrittura, pulsante e poetico, Grytten scrive in nynorsk, la variante minoritaria e più autoctona del norvegese scritto, usata prevalentemente nell’Ovest, e non in bokmål, quella maggiormente diffusa e di matrice danese, una lingua prestata alla poesia con la sua cadenza, il suo lessico remoto, la sua impalpabile voce. Come l’eco di una fiaba la narrazione si dipana prima in sordina poi dando vita a un coro polifonico di personaggi che resteranno aggrappati alla memoria del lettore.

Figura centrale della letteratura norvegese contemporanea per la sua opera narrativa, giornalistica, poetica e teatrale, tradotto in dodici lingue, Frode Grytten è nato nel 1960 nella Norvegia occidentale, a Bergen (dove vive tuttora), ma è cresciuto a Odda, un piccolo comune costiero dalla forte identità industriale, fonte d’ispirazione costante per il suo immaginario letterario e ambientazione di diversi suoi libri. Per oltre un quindicennio, è stato una delle firme più importanti delle pagine culturali del Bergens Tidende, tra i maggiori quotidiani norvegesi, distinguendosi per i suoi reportage, alcuni dei quali sono stati ripubblicati in 50/50, la raccolta non-fiction uscita nel 2010, in tributo al suo cinquantenario. Dal suo esordio, nel 1983, Grytten ha pubblicato 33 libri e ha vinto premi letterari prestigiosi. Nel 2005 ha ottenuto il Riverton Prize, il principale riconoscimento norvegese per il genere giallo con Flytande bjørn, suo unico crime.

Source: libro inviato dall’editore. Ringraziamo Costanza dell’Ufficio Stampa Carbonio Editore.

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