:: La notte ha il suo profumo di Marco Azzalini, (Editore Laurana, 2025) a cura di Massimo Ricciuti

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Il 12 dicembre del 1974, nel quinto anniversario della strage di Piazza Fontana, una bomba esplode nell’Aula Tre dell’Università di Padova, provocando parecchie vittime, fra cui l’attentatore stesso. Quasi 50 anni dopo, una runner trova, lungo l’argine di un canale, il cadavere di quello che sembra essere un clochard. L’uomo, in realtà, si chiama Piergiuseppe Gallini e ha lasciato un testamento che lo ricollega all’attentato del 1974. Del caso viene incaricata la squadra diretta dal vicequestore Carlo Oriani, professionista serio e tenace, abituato a non mollare di un centimetro. L’inchiesta si rivela subito complicata, perché sono tanti a non voler riesumare il passato, in particolare un gruppo di ex studenti del prestigioso collegio universitario Patavium, di stampo cattolico. Oriani si trova davanti a un vero e proprio muro di gomma e, inoltre, riceve pressioni da parte di un ambiguo funzionario del Ministero dell’Interno. Neppure un viaggio lampo in Sardegna, dove Gallini aveva aperto un ristorante, serve a qualcosa. Il vicequestore si focalizza allora sul Patavium e sugli ex frequentanti, coadiuvato da Sara, giovane e ambiziosa giornalista.

Fra passato e presente si snoda questo bel romanzo di Marco Azzalini, vincitore del Premio NebbiaGialla 2024 nella categoria degli inediti. La morte ha il suo profumo non è un giallo politico, come precisa in una nota l’autore stesso. Contiene sì elementi del genere crime, ma è incentrato soprattutto sulle esistenze dei personaggi e su come un avvenimento possa cambiare i destini di tante figure. Padova è ben più di un semplice sfondo: una città di provincia che non riesce a scendere a patti con il passato, in particolare con i cosiddetti anni di piombo. L’Università locale è stata un laboratorio, una fucina d’idee, alcune non proprio meritorie, anzi spesso dannose. Quella in cui si trova a indagare Oriani è una Padova svuotata dall’esodo estivo, ma non per questo meno oscura e pericolosa. Si verificano strani “incidenti” e vengono a galla tradimenti, di cui è vittima lo stesso vicequestore. La verità, o meglio le verità non possono non lasciare di stucco il lettore e ciò grazie alla bravura dell’autore. Quanto al titolo del romanzo, non dovrebbe essere difficile riconoscere un verso del meraviglioso brano Cara del compianto Lucio Dalla.

Marco Azzalini vive a Treviso con la sua famiglia. Professore all’Università di Bergamo, è autore di numerose pubblicazioni e di racconti gialli e noir. Ha vinto i premi I sapori del Giallo 2023 e Spoleto Noir 2023, ha ottenuto il secondo posto al premio Scerbanenco Lignano 2023, il secondo posto al premio Spoleto Noir 2024, ed è stato finalista al premio Gran giallo città di Cattolica. La notte ha il suo profumo ha vinto il premio NebbiaGialla 2024, sezione romanzi inediti.

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