
Una storia ambientata sotto Natale tra aperitivi e rompicapo del mistero, tradotta da Beatrice Mesineo e Alessandra Cherchi, destinata ai fan dei puzzle e dei gialli intelligenti ma che rappresenta anche anche un piacevole omaggio al poliziesco classico.
Edie O’Sullivan, il 19 dicembre, dopo aver sentito suonare alla sua porta, va ad aprire e trova un pacco regalo appoggiato sulla soglia di casa. Ottant’anni, ex docente ora in pensione , Edie è una vecchia e stravagante signora che cura con successo una rubrica di cruciverba su una famosa rivista. Nonostante l’età, ancora dotata di mente acutissima e perfettamente in gamba, pur essendo ben nota al pubblico per le sue o capacità, nel privato è burbera e solitaria al limite dello scostante, sempre restia a fare conoscenza e passa le sue giornate solo tra tè e puzzle. Unico vero sincero affetto familiare il pronipote Sean da poco sposato e con il marito vicino all’adozione e unica amica ed eccezione Riga, la sua vicina di casa, un’arzilla e lucida novantenne che non intende arrendersi all’età che avanza ed è un’ appassionata e dotta erborista.
Per compiutezza della storia dobbiamo aggiungere che Edie non sopporta il Natale e tutti i relativi orpelli celebrativi e festeggiamenti perché proprio quel giorno, e ohimè più di una volta, le sono capitate le peggiori disgrazie della sua vita.
Un pacco natalizio, un regalo? Storcendo il naso, lo scarta subito, scoprendo una scatola con dentro sei tessere di un puzzle. Accompagnate da un biglietto con il crudele messaggio:
“Sei nota come solutrice di cruciverba, ma sapresti utilizzare le tue facoltà per scoprire un assassino? Quattro persone, forse di più, moriranno entro la mezzanotte della Vigilia di Natale, a meno che tu non riesca a incastrare i pezzi e a fermarmi. Cerca di fare tutto come si deve, non sei mai stata brava a barare e a mentire.” Firmato: Riposa in Pezzi . Risolvere i cruciverba fa parte del suo quotidiano ma…
Sulle tessere si possono distinguere: piastrelle bianche e nere macchiate di sangue e parte di una sagoma delineata con il gesso. Potrebbe essere la scena di un crimine?
Edie, prozia e madre adottiva dell’ispettore Sean, un trentenne che si divide tra il lavoro e la famiglia, lo contatta immediatamente, cercando di trovare una possibile chiave a quei pochi indizi. Ma non lo faranno ohimè abbastanza in fretta perché appena verrà rinvenuto un uomo in fin di vita con un tassello del puzzle in mano Sean dovrà convincersi che le minacce del biglietto rispondono a verità e che il killer, insomma il mittente del biglietto, ha già colpito. A quel punto, nel timore che Edie, la sua prozia, possa essere in grave pericolo, Sean la esclude dall’indagine. Ma la sua decisione non servirà a fermare la mano del killer già pronta a colpire ancora e con ferocia. E neppure fermerà l’invio di nuovi pacchi a casa di Edie O’Sullivan.
E lei però che non intende certo starsene ferma a sorbire Campari per aperitivo, sollecita la consulenza della vecchia amica Riga mettendo sul tavolo una tessera che contiene la lettera : “o” e che pare la seconda visibile su un cartello stradale.
Non resterà loro intanto che scervellarsi e cominciare a cercare per esempio sulle mappe della città.
Ma con i giorni che passano, i pacchi continuano ad arrivare e il numero di morti aumenta , Edie si convince, insieme al lettore, pur fuorviata da idee sbagliate, di dover fare anche un viaggio nel passato quando insegnava matematica alla scuola di St.Mary… Possibile che l’assassino abbia un conto in sospeso proprio con lei? Ma per poterci riuscire si rende conto, di dover mettere in campo tutte le sue abilità, perché apparentemente la polizia brancola nel buio e lei sospetta di essere l’unica ad avere in mano la capacità necessaria per completare e risolvere il puzzle omicida. Solo assemblando tutti i pezzi potrebbe fermare la mano assassina?
Con Quattro delitti prima di mezzanotte Alexandra Benedict ha creato un personaggio intrigante . Edie O’Sullivan, vivace, astuta e brillante. Solido e tenero il suo materno e protettivo affetto per Sean. Bene costruita poi la sua vecchia amicizia con Riga e divertenti e indovinate le continue battute che scambiano tra loro.
L’indagine vera, la caccia al Killer, rappresenta un classico e ben riuscito romanzo in stile età dell’oro. L’uso di enigmi come indizi è intrigante e ci ha permesso di provare a decifrare il caso al fianco della protagonista . Purtroppo però il fatto di conoscere prima le vittime non ci aiuta perché non esiste mai un chiaro collegamento tra loro. Anzi l’autrice impiega un sacco di depistaggi per tenere l’assassino nascosto, aumentando vertiginosamente il senso del ritmo e i pericoli mentre ci avviciniamo alla resa dei conti. Insomma ci confonde maliziosamente le idee mentre la povera Edie si arrabatta e cerca ogni mezzo per smascherare chi ha ucciso. Alcuni capitoli addirittura offrirebbero una prospettiva in terza persona sui motivi e le azioni dei delitti, ma il fondamentale motivo insomma il “perché” salterà fuori solo al momento giusto.
Una storia indovinata e dal ritmo incalzante sullo sfondo un paese della provincia inglese che si appresta a festeggiare il Natale. E qualcosa da dimenticare.
Alexandra Benedict è stata compositrice, cantautrice, attrice e docente di narrativa poliziesca, ed è ora una premiata scrittrice di romanzi, racconti e sceneggiature. Come AK Benedict, scrive romanzi ad alto concetto, racconti speculativi e sceneggiature. Il suo primo romanzo, acclamato dalla critica, è stato candidato all’eDunnit Award; i suoi racconti sono apparsi in numerose antologie; e il suo audiodramma è stato selezionato per numerosi premi, tra cui il BBC Audio Drama Award 2020 e, due volte, per lo Scribe Award, vincendolo nel 2019. Come Alexandra Benedict, scrive libri contemporanei e certa narrativa poliziesca legata alla Golden Age.
Tag: Alexandra Benedict, Newton Compton, Patrizia Debicke, Quattro delitti prima di mezzanotte
10 novembre 2024 alle 17:31 |
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