:: Dodici cavalli di Anne Holt (Einaudi 2024) a cura di Valerio Calzolaio

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Oslo. Febbraio e marzo 2022. Sabato 12 marzo la dolce Nefis se ne va da casa con la figlia diciottenne Ida, sbattendo la porta, non ne può più della moglie Hanne. Tutto era cominciato un paio di settimane prima, quando avevano a cena due cari amici: il timido ispettore Henrik Holme e la giovane redattrice Ebba Braut. Lui, 35enne laborioso competente meticoloso, era stato incredibilmente sospeso per l’accusa di un presunto casuale contatto sessuale e, senza incarico, si stava interessando al caso della 23enne Vilde, suicidatasi improvvisamente (della quale si era invaghito senza dirlo a nessuno, come al solito). Ebba, bionda snella carina, aveva appena saputo di essere incinta pur essendo andata a letto l’ultima volta con un uomo ben due anni prima e si sta comunque occupando del manoscritto consegnatole a mano da un poeta eremita. Nefis aveva cucinato benissimo ma la moglie si era mostrata inopportuna con gli ospiti, preoccupati e desiderosi di dire, alla fine imbronciati. Nei giorni successivi Henrik aveva scoperto che pure Vilde era incinta all’insaputa di tutti, senza aver avuto rapporti sessuali, ancora vergine. Provando a indagare, aveva chiamato insistentemente Hanne senza risposta, poi è stato ucciso. Da quasi diciannove anni la 62enne Hanne Hammo Wilhelmsen è su una sedia a rotelle, tappata in casa, sempre più ombrosa e insopportabile. Prima che un proiettile le tranciasse il midollo spinale, era stata brava poliziotta per oltre un ventennio: suo malgrado si trova a indagare, si fa aiutare anche da Emma, Ida e dalla recluta Marius; non si accanisce solo fa per affrontare in qualche modo il senso di colpa e la sofferta attesa che Nefis possa ricomparire prima o poi; è quello il suo mestiere e non smette mai di studiare, legge compara riflette. Capisce che c’è un gruppo che mette incinta donne alla loro insaputa: come accidenti fanno e quanto sono pericolosi?

La grande scrittrice norvegese Anne Holt (1958), laureata in legge, giornalista dal 1984, avvocato dal 1994, ministro nazionale della giustizia nel biennio 1996-97, ha pubblicato ora il dodicesimo bel romanzo della serie iniziata trenta anni prima, nel 1993. Nel frattempo ha scritto pure tanto altro, di genere e non solo, seriale e non solo, anche diverso dalla fiction. Considera il movente il buco della serratura dell’atto criminale, l’indagine serve a capire le connessioni, ben diverse dalle casualità. L’amata protagonista ha maturato quasi il peggior carattere di eroe seriale che si ricordi. Innamorate al primo sguardo (si erano incontrate in una piazza a Verona), sta insieme con Nefis dal 1999, ma questa volta la moglie è proprio stufa, nel prologo. La prima parte racconta le due settimane precedenti e arriva al ritrovamento del cadavere dell’amico ispettore, che per un decennio era stato il tramite per tanti casi, lui sempre gentile e premuroso, definibile quasi come incel (bloccato nei rapporti con le donne, “vergine”), pur mai violento o con fantasie violente (come invece il gruppo su cui si sviluppano le indagini). La lunga seconda e ultima parte è appunto “la caccia” e il titolo viene evocato attraverso poesie e tatuaggi con riferimento a “dodici cavalli”. La tenace Hanne si sforza di dare il massimo, abbandonata e abbastanza isolata, trovando un discreto rapporto con il 58enne capitano capo Odin Gammelgård. Emma ha due “giallisti” nella scuderia (così giustamente recita la traduzione italiana). L’appena maggiorenne Ida spiega che gli uomini “pensano che vogliamo solo i maschi belli e attraenti quando in realtà sarebbe già d’aiuto se si … facessero la doccia. E fossero gentili. Interessanti … Mostrassero affetto e senso dell’umorismo …”. Hanne preferisce il rosso e offre Barbera all’ospite. Ida sceglie Let It Be in chiesa, era stato Henrik a insegnarle ad amare i Beatles, e Hanne si commuove.

Anne Holt (1958), avvocato, giornalista e dal 1996 al 1997 ministro della Giustizia norvegese, è una delle piú importanti scrittrici di gialli scandinavi. Le sue due serie, quella incentrata sui detective Johanne Vik e Yngvar Stubø, nonché quella con protagonista l’ispettore di polizia Hanne Wilhelmsen, hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo. Della prima serie Einaudi Stile Libero ha già pubblicato Quello che ti meriti, Non deve accadere, La porta chiusa, La paura e Il presagio; della seconda, La dea cieca , vincitore del Premio Riverton per il miglior giallo norvegese dell’anno, La vendetta, L’unico figlio, Nella tana dei lupi, Il ricatto, La ricetta dell’assassino, Quale verità, Quota 1222, La minaccia, La condanna, Il manoscritto e Dodici cavalli. Con La pista,La tormenta e Lo sparo ha preso il via una nuova avvincente serie gialla, con protagonista l’avvocata Selma Falck.

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