
Karol Wojtyla – questo il nome secolare del compianto Pontefice, oggi Santo, prima che venisse innalzato al Soglio di Pietro il 16 ottobre 1978 – è stato il primo Papa venuto dall’Europa Orientale. Con lui la Chiesa è divenuta davvero “universale”. Oggi, purtroppo, con la guerra in Ucraina si parla ancora una volta di “blocchi contrapposti”. Il Papa polacco non fu mai un Papa “straniero”. Con Giovanni Paolo II il Cristianesimo è tornato vivo come ai suoi albori e, nello stesso tempo, vicino agli uomini nostri contemporanei. Sin dalle prime mosse del suo pontificato, il Santo Wojtyla ha pensato soprattutto alla rievangelizzazione delle società fortemente secolarizzate. Le sue prime parole da Papa, possono essere veramente considerate come il grande manifesto di tutto il suo magistero: ”Non abbiate paura;aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo”, ripeteva di continuo, in particolare ai giovani. Un Papa ecumenico ( il “Papa del dialogo”), con precedenti sportivi, operaio, prete colto, anticonformista, che non gradendo il rigido protocollo vaticano, destò subito l’affetto del mondo dei fedeli e anche di quello laico. Colpisce, poi, il fatto che egli sia venuto da un Paese dell’Est: quella tanto martoriata Polonia nella quale professarsi cristiano, dinanzi al sistema sovietico, richiedeva grande fede e altrettanto coraggio.
Giovanni Paolo II è stato il Papa viaggiatore, i suoi pellegrinaggi lo hanno portato in terre lontane. Ha compiuto per ben trenta volte il giro del mondo. Anche anziano e malato, verso gli ultimi anni della sua vita, il Papa polacco divenuto internazionale, non rinunciò a compiere i suoi viaggi apostolici, seppur faticosi e impegnativi.
Il suo Pensiero era nutrito di Fede e Sapienza. Come affermato da Wojtyla nell’enciclica “Veritatis Splendor”, la libertà non è pensabile se non in vista della verità, anzi la libertà è se stessa nella misura in cui realizza la verità sul bene. Insomma, la verità è oggettiva ed assoluta, in quanto rappresentata da una persona: Gesù Cristo, che ha redento l’intera umanità con la Sua Morte e Resurrezione, dando a tutti la possibilità di emanciparsi dal peccato commesso dai nostri “progenitori Adamo ed Eva”. Dunque, il compito dell’umanità, dei credenti e dei non credenti, è quello di tornare a Cristo.
Uno dei fatti più eclatanti e misteriosi, dove si rivela già un qualcosa di soprannaturale nella vita del Santo Papa Giovanni Paolo II è, certamente, quello dell’attentato alla sua vita avvenuto in Piazza San Pietro nel pomeriggio di mercoledì 13 maggio 1981. Quando il killer Alì Agca sparò al Sommo Pontefice a distanza ravvicinata, la mano della Vergine Maria deviò la pallottola.
Resta nella memoria il toccante incontro in carcere tra Wojtyla e l’uomo che aveva cercato di ucciderlo, il quale non gli chiese nemmeno perdono, ma mosso da curiosità cercò di sapere come mai il Santo Padre non fosse stato colpito in parti vitali: eppure lui aveva mirato giusto! Se fosse vero, cioè, che egli, Papa Wjotyla, godesse della protezione della Madonna. Nonostante la mancata richiesta di perdono, il Papa fu generoso e lo abbracciò lo stesso.
Giovanni Paolo II era informatissimo sul “Problema” in Sicilia, una terra che pagò, in quegli anni, un prezzo altissimo in vite umane cercando di opporsi ad una mafia violenta che non risparmiava nessuno. La risposta della mafia al discorso del Papa nella Valle dei Templi di Agrigento non si fece attendere. La sera di mercoledì 15 settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno, infatti, il parroco di San Gaetano, nel popoloso quartiere di Brancaccio, a Palermo, don Pino Puglisi, fu ucciso con un colpo alla nuca da un gruppo di killer davanti il portone di casa.
Il Sommo Pontefice intervenne la mattina del giorno dei funerali, e chiese a San Francesco: ”Agli offesi da ogni genere di cattiveria comunica la tua gioia di saper perdonare, a tutti i crocifissi dalla sofferenza, dalla fame e dalla guerra riapri le porte della speranza.”
La Devozione Mariana – La Santa Vergine Maria è stata costante figura di riferimento della sua spiritualità e del suo magistero. Cominciò ad amare la Madonna sin da quando era bambino. Nel 1929, ad appena nove anni, rimase orfano della madre. Imparò a recitare il Rosario dal padre. Gli albori del futuro Totus Tuus, quale divenne per Amore di Maria Santissima.
San Giovanni Paolo II per me, e per molti ragazzi e ragazze cresciuti alla scuola dei suoi occhi dolci e della sua voce musicale, è stato semplicemente un nonno, il Nonno di tutti i bambini, dei ragazzini, delle fanciulle che vedevano nei suoi insegnamenti un modo per avvicinarsi a Gesù e a Maria Santissima. Per questo oggi lo rimpiangiamo mentre con singulti dell’anima preghiamo che interceda per noi dal Cielo. Che ci doni una Chiesa non più così secolare, ma come quella delle origini.
Papa Wojtyla è morto la sera del 2 aprile 2005, guardando la finestra, raccolto in preghiera. Innumerevoli furono i casi segnalati di miracoli per intercessione del Santo Padre. Santo subito, il grido unanime.
Da quella finestra ci affacciamo noi adesso e guardiamo in sù per leggervi una scritta formata da catene di nuvole: “Non abbiate paura!”.
Tag: Daniela Distefano, Edizioni Segno, Giuseppe Portale, Il soprannaturale in san Giovanni Paolo II, Religione spiritualità
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