
“Se solo mi ricordassi cosa viene dopo “abra“
farei sparire l’intero pubblico”
Harry Houdini
Fissate la mia mano. La velocità del vostro sguardo non supererà mai la velocità della mia mano, questo crea l’illusione e la magia. Perché ho scelto questo lavoro. Perché mi piacciono gli smoking, i cappelli a cilindro e il rullo di tamburi prima della grande esibizione. Mi piacciono i teatri, la gente in platea, gli sguardi dei bambini, le assistenti bellissime, i camerini odorosi di talco, il trucco sul viso, l’adrenalina che scorre nelle vene.
Sin da bambino ho capito che l’ illusione è la porta per i sogni, che la mente la si inganna come i sensi ma non la si offende.
La potenza delle mie magie sta nei tempi. Tutto deve essere fatto al momento giusto, tutto deve essere fatto per strabiliare, incantare, sorprendere, ammaliare. Io so farlo e mi amano.
Non sempre sono felice, è una vita triste la nostra, gli impresari non sempre sono onesti, il pubblico non sempre applaude, a volte il coniglio ti scappa dal cappello e corre in sala tra le sedie spaventato e furibondo.
Però ci sono volte che spruzzi di vera magia ti sorprendono e tu ti trovi a credere alle leggende. Ai fantasmi nascosti nel suggeritore, alle botole misteriose, ai vecchi maghi del passato che tornano per aiutarti.
Cos’è l’illusione se non un arcano piacere antico di avvicinare la realtà al nostro desiderio, di catturare le stelle. Dall’alba dei tempi l’uomo l’ ha capito e io ora su queste umili tavole mentre sego in due l’aria e metto gambe finte dall’altra parte della scatola. Già non si velano i trucchi. Forse ma io lo faccio a volte quando mi distraggo. Anche se è un delitto spiegare il mistero.
Ora passo una mano davanti al mio volto e sparisco.
Cadabra.
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