
Remo Bassini – giornalista e blogger, ha finora pubblicato 16 libri con Fanucci, Fernandel, Newton Compton, Perdisa e altri editori, vincendo numerosi concorsi letterari.
“La mamma dolce della mia infanzia era stata cancellata da quella parola odiosa, “fidanzato”.
«Vieni qua, ometto, abbracciami» mi disse dopo che avevo trascorso la prima notte nella nuova casa di papà.
«Abbraccia il tuo fidanzato. Stanotte hai dormito con lui?» le domandai, impietrendola. Odiavo il suo nuovo marito o fidanzato che fosse, odiavo i suoi figli.”
Il sentiero dei papaveri è un romanzo pensato ai tempi di Facebook da quando per parlarci non abbiamo più bisogno di togliere il pigiama e uscire, visto che ci troviamo sui social a qualsiasi ora del giorno e della notte. Se una volta ci davamo appuntamento in un’osteria davanti a un piatto di maccheroni, ora ci raccontiamo anche senza vederci fisicamente, soprattutto dalla pandemia in poi. E forse nasce da qui, come moto di rivolta, l’ultimo libro di Remo Bassini ambientato in un anonimo paese di periferia dove tutti si conoscono per soprannome e si ritrovano al Bar del Capitano.
Il nostro protagonista, dodicenne, ancora non lo conosce.
È carnevale. Le strade sono disseminate di coriandoli ma lui non ci fa caso. Gli è appena crollato il mondo addosso. Fino al giorno prima si sentiva amato e felice. Quando sua madre veniva a prenderlo da scuola era la più bella di tutte, sempre elegante e sorridente. Suo padre invece non sorrideva quando era sparito per tre giorni senza dare notizie, al quarto era tornato per dirgli che la mamma li avrebbe lasciati per andare a convivere con un vedovo padre di due figli.
Quella notizia per il bambino è una mazzata.
Di colpo vede crollare tutte le sue certezze e si ammala. Comincia a soffrire di attacchi di panico e diventa rancoroso al punto da cancellare la madre e tutti i ricordi di un’infanzia felice.
Da quel momento niente sarà più come prima.
Diventa taciturno e si limita a raccogliere i pensieri in un quaderno.
Se da piccolo la madre è stata la sua luce, ora si concentra solo su suo padre.
Maturando pubblica anche un libro. Perché è convinto che se una storia non finisce sulla carta, che storia è? E sua madre saprà mai di quel libro? Cercherà più sue notizie? Saprà mai del suo disagio?
Crescendo continua a coltivare il suo isolamento e il Capitano si prende cura di lui. È un uomo anziano e saggio che vede quel che altri non vedono.
Quel giorno di carnevale lo accoglie nel suo bar. Un locale pulito e accogliente dove approdano tante persone e tante storie. L’ha visto spiare sua madre da lontano e intuisce i suoi bisogni. Gli offre uno dei suoi panini con la frittata e lo invita a tornare per presentargli gli altri strani clienti del suo bar. Gli anni passano e il ragazzo intraprende lavori che puntualmente abbandona per problemi di salute finendo col farsi mantenere dal padre. Alla morte della madre vengono convocati entrambi da un notaio per ereditare una bella cifra, ma loro, pur faticando a tirare avanti, orgogliosamente rifiutano.
Nel tempo il Capitano e la ricerca del sentiero dei papaveri resteranno i suoi punti di riferimento.
Un Capitano allevato in un convento con una misteriosa storia alle spalle e col culto del cibo sano. Un bar d’altri tempi lontano dai cellulari dove non c’è nemmeno la televisione. Il ritrovato gusto di ascoltare storie attorno a un camino mangiando cose buone e scoprendo i segreti di un visionario.
Un romanzo, diviso in quattro stagioni, che parla dell’importanza di silenzio e meditazione.
Una storia intrisa di tante storie e il gusto di Remo Bassini per i bar di un tempo, per la gente e per le storie nascoste dietro i conventi.
Remo Bassini nato a Cortona (Arezzo). Vive a Vercelli. Scrittore e giornalista – ma nella sua vita ha fatto di tutto: operaio, portiere di notte, insegnante in carcere – per 9 anni ha diretto il giornale storico di Vercelli La Sesia. Oggi dirige Infovercelli24 e ha un blog su Il Fatto quotidiano. Ha pubblicato con Fernandel, Mursia, Newton Compton, Perdisa, Fanucci e altri editori. Con Golem ha pubblicato Forse non morirò di giovedì (primo al Premio Internazionale Città di Cattolica nel 2021) e il giallo La Suora, ambientato tra Orta e la Valsesia.
13 marzo 2024 alle 13:24 |
[…] Una storia intrisa di tante storie e il gusto di Remo Bassini per i bar di un tempo, per la gente e per le storie nascoste dietro i conventi.Paola Rambaldi su Liberi di scrivereLeggi QUI […]