:: Taccuino d’appunti sulla teoria delle ombre di Roberto Centazzo (Altre Voci 2024) a cura di Patrizia Debicke

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“Nella sua Teoria Generale delle Ombre, pubblicata postuma, lo scrittore Renoir Vananne sostiene che il romanzo sia come un’immersione in apnea negli abissi dell’animo umano: ogni romanziere ha il suo limite oltre il quale non può scendere”.
Principale protagonista di “Taccuino d’appunti sulla teoria delle ombre” è il famoso scrittore Renoir Vananne, un ultrasessantenne imprigionato in un istituto psichiatrico criminale con l’infamante accusa di omicidio plurimo. Al medico, lo psichiatra, che deve valutare il suo stato mentale, spetta il compito di decidere se il paziente a lui affidato è un pazzo o un diabolico mentitore. Insomma un lucido e freddo assassino o un povero pazzo incapace di controllare i suoi gesti.
Lo scrittore , che con lo pseudonimo di Henry Malbe , riscuotendo grande e unanime successo, ha saputo narrare nei suoi romanzi tradotti in tutto il mondo le profondità della mente umana, pare ridotto oggi solo a poco più di una larva, un essere abulico privo di volontà che spesso rifiuta persino il cibo . Una vita non vita la sua, indifferente, governata dal quotidiano scandire dei farmaci e rotta solo dalla pittura. Lo scrittore ha smesso di scrivere infatti e ha cominciato a dipingere. Strani dipinti che raffigurano vuoti paesaggi nei quali si distinguano appena sdraiate, abbandonate a terra, alcune indistinte sagome . Non sono, non possono essere persone … Tutt’ al più delle ombre. Ombre indefinite… Magari rappresentative di un indicibile orrore. Hanno un particolare significato? Qualcosa di brutto e peggio spaventoso volutamente celato dalla sua mente?
Potrebbe trattarsi di deliri da attribuire a un comportamento schizofrenico? Il mistero attorno alla sua figura sembra solo destinato a intensificarsi.
Ma ciò che il medico, lo psichiatra incaricato di giudicarlo e di ricostruire per quanto possibile le motivazioni del suo operato, della terribile accusa che pesa su di lui e di cosa l’abbia portato a uccidere e i reconditi perché che possono aver motivato le sue azioni. Cos’è veramente accaduto?
E soprattutto ascoltando il paziente nel corso delle sedute provare a ricostruire la realtà, le effettive condizioni mentali dell’uomo che ha davanti sé. Vananne, è un pazzo o la sua è un diabolica messinscena per evitare la prigione? Qual è la verità?
Da ciò che comincia a sentire, Vananne è una persona, da quanto traspare dalle prime e poche aperture e confidenze personali, che è stata sempre incerta, solitaria per scelta e apparentemente per una insita e reale anaffettività. L’inquietante personalità di un uomo in perenne fuga da ogni responsabilità, solo disposto talvolta a lasciarsi trasportare come una foglia al vento? Sposo fuggitivo sull’altare, padre mancato, amante, truffatore, vigliacco, un ladro traditore in fuga. Tre donne, Lyeta, Charlotte ed Esmeralda in qualche modo, nel bene o nel male e in tempi leggermente diversi, a distanza e in altri scenari, hanno attraversato la sua vita, Uno sordido ladro Vananne salvato solo dalla compiacente copertura di un vecchio amico che gli doveva una favore. Una lunga e soddisfacente esperienza omosessuale che porta ad aprirsi a nuovi orizzonti, diverse mete e paesi … Avrebbe forse sperimentato di persona decadenti situazioni e casi particolari poi ampiamente descritti nei suoi libri con minuziosi dettagli. E dai suoi libri scaturisce il successo, il denaro, la ricchezza ma anche la spasmodica necessità di nascondersi, di non rivelare mai la sua vero identità, di garantirsi sempre e comunque l’anonimato. Un comportamente da bipolare? O sono provocatori atteggiamenti che rimandano piuttosto a una conclamata schizofrenia?
Uno strano comportamento che è riuscito alla fine solo attirare sulla sua testa riprovazione e condanna e, sconvolgendo gli instabili equilibri da lui artamente costruiti, provocare il dito di un passante puntato contro di lui, con l’accusa, la terribile accusa di omicidio formulata da un uomo convinto di aver assistito a un delitto…
Ma Vananne è un abilissimo simulatore o un pazzo? E cosa cerca, sconvolgendo e forse tentando persino a plagiarlo, di ottenere dal suo giudice? La condanna? L’assoluzione? Qualcosa che possa aiutarlo a trovare la pace e a perdonare se stesso?
Con Taccuino d’appunti sulla teoria delle ombre, Roberto Centazzo tratteggia una storia dai contorni decisamente sfumati, sempre in bilico fra realtà e finzione, un romanzo caratterizzato da riflessione e interiorità, in grado di far percepire ai lettori le emozioni dei vari interpreti della storia, soprattutto per quanto concerne la personalità di Vananne e quella quasi paternalisticamente acquiescente del suo psichiatra . A ogni capitolo si aprono nuove possibilità in un subdolo e voluto gioco di specchi che con momenti e dettagli particolari consente di vedere e non, fino alla conclusione della storia
Un deciso cambio di passo per Roberto Centazzo che, dimenticata per una volta la voluta levità delle sue serie, ci costringe a seguirlo nel più intimo buio di un sofferto noir psicologico che addentrandosi nei tenebrosi meandri della mente umana, non risparmia ai lettori episodi intensi e crudeli.

Roberto Centazzo, a sette anni decide che da grande avrebbe fatto lo scrittore. Laureato in Giurisprudenza all’Università di Genova, insegna per un paio di anni prima di arruolarsi in Polizia. La lunga esperienza come ispettore, prima alla Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica e infine come Comandante del Posto Polfer di Savona, fa di lui uno dei più preparati autori noir. Da qualche anno si è ritirato a vivere in campagna dove cura l’orto e ama definirsi un coltivatore di storie. Tra le sue pubblicazioni più note ricordiamo la serie della Squadra speciale Minestrina in brodo (TEA e Gruppo GEDI, dal 2016), composta – ad oggi – da sei romanzi, e quella di Cala Marina (TEA, dal 2019), con tre volumi. Nel 2018 escono la fiaba Togliete i lupi dalle favole (Grappolo di libri), illustrata da Valeria Corciolani, e l’album musicale Mendicante del musicista Enrico Santacatterina, di cui scrive tutti i testi. Insieme all’autore televisivo Felice Rossello, scrive a quattro mani due opere teatrali: L’amore è un attico e L’importanza di essere Felice.

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Una Risposta to “:: Taccuino d’appunti sulla teoria delle ombre di Roberto Centazzo (Altre Voci 2024) a cura di Patrizia Debicke”

  1. Patrizia Debicke - Scrittrice critica letteraria Says:

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