:: Giornata della Memoria: E il vento si fermò ad Auschwitz, Maristella Maggi (Gallucci, 2024) a cura di Viviana Filippini

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Il giorno della Memoria è il giorno per commemorare le vittime dell’Olocausto, ma è anche il momento per scoprire e riscoprire letture a tema dedicate a questa giornata. Per Gallucci è uscito “E il vento si fermò ad Auschwitz” di Maristella Maggi, inserito nella collana degli “Imperdibili”, ossia quei libri che hanno storie coinvolgenti e appassionanti da leggere. Protagonista della vicenda è Sara, ebrea nell’Italia del 1938, quando l’applicazione delle leggi razziali fasciste cambiò in modo radicale la vita degli ebrei. Dal momento della loro messa in atto, per la protagonista tutto divenne complicato, perché per Sara si chiusero le porte della scuola e quei compagni e compagne di classe che lei credeva amici, le girarono per sempre le spalle, proprio perché era ebrea. La vita di Sara, come quella di tutti gli ebrei che le stanno attorno, si complicò diventando sempre più difficile e cupa, in quanto la loro libertà venne sempre meno, tanto che agli ebrei , come la Storia ci ha narrato, fu negata la possibilità di lavorare, andare a scuola o svolgere attività pubbliche, e molti di loro vennero deportati nei campi di concentramento, tra i quali Auschwitz. Nel libro della Maggi,  Sara racconta la sua storia, e lei è il personaggio di invenzione creato dall’autrice per farle narrare il vissuto di una donna, al quale però si uniscono poi le tante voci e storie di coloro (donne, ragazze, bambine) che come lei furono vittime della crudeltà e cattiveria assurda e insensata messa in atto dai nazisti. Per il lettore, la voce di Sara è una guida dentro al passato drammatico dei tanti ebrei deportati durante la Seconda guerra mondiale. Questo è possibile, perché la Maggi ha creato la storia grazie ad una serie di diverse testimonianze di sopravvissuti che ha raccolto e che sono giunte a noi tramite questo volume adatte per ogni lettore, bambino o adulto. Inoltre, grazie a Sara si scopre anche che nel mare di cattiveria che imperava in quel periodo, qualcuno di buono agì per aiutare gli ebrei lasciando un piccolo, ma forte, un segno in quel mare di odio e di discriminazione.  “E il vento si fermò ad Auschwitz” di  Maristella Maggi è una storia dove vero e verisimile si mescolano alla perfezione, dove un po’ di bontà arrivò in soccorso degli ebrei nei campi di concentramento e dove ogni storia narrata, è come il vento: deve essere conosciuta e raccontata una volta, due, tre volte e un’altra volta ancora, per fare Memoria dell Shoah, per non dimenticare il passato, nella speranza che nel sempre più complicato oggi, non si ripetano gli errori di ieri. All’interno del libro è presente anche un sezione di approfondimento sul Binario 21, sul museo delle Yad Vashem e su chi sono coloro che vengono nominati i Giusti tra le nazioni.

Maristella Maggi è stata docente di Lettere nella Scuola Secondaria di primo grado, e oltre all’insegnamento è attiva con progetti didattici legati alla lettura e alla scrittura poetica. È autrice di numerosi testi di narrativa per ragazzi, con i quali tiene diversi incontri con le scolaresche e organizza laboratori creativi, giochi di linguistica e convivenza sociale per il festival della letteratura Bookcity Milano.

Source: Grazie all’ufficio stampa di Gallucci editore.

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