:: I selvatici di Sarah Savioli (Feltrinelli 2023) a cura di Patrizia Debicke

by

Come vi sentireste se da un giorno all’altro vi trovaste di botto trasformata in una specie di essere paranormale?
Non faccio per dire, nossignori, perché questo è proprio ciò che è capitato alla povera Anna Melissari, sulla quarantina, moglie felice di Alessandro e madre appagata e fiera di Luca anni quattro, padrona di un gatto e di un ficus…
Vi sembra impossibile? E invece è successo. E ora ditemi voi si tratta di una miracolosa dote o di un incubo? Oddio all’inizio ha fatto fatica a digerirlo anche lei, anzi se l’è tenuto per sé, precipitandosi dal dottore e farfugliando solo di un leggero offuscamento della vista. Epperò dai controlli e dalla risonanza magnetica è saltato fuori che lei, Anna, per colpa o conseguenza di un minuscolo edema cerebrale (rotturina di una vena in una posto inutilizzato del cervello secondo la scienza) riesce a parlare con gli animali e sissignori persino con le piante. Ecco… Insomma comunica con disinvoltura con tutte le forme di vita del pianeta. Una gran confusione in testa, se ci si pensa bene, ma anche un’eccezionale capacità che, oltre a regalarle un’infinita gamma di diversi punti di vista sul mondo attorno a lei , le ha permesso fino ad allora, donna a casa e nullafacente , un nuovo e insolito lavoro: il detective . Eh già perché Anna Melissari, da quando si è ritrovata dotata di quelle particolari qualità, per cui può contare sull’aiuto legato ad occhi e orecchie di centinaia se non migliaia di imprevedibili testimoni, la sua vita, oltre a offrirle un nuovo sguardo sul mondo, le ha regalato un inaspettato impiego: quello di collaboratrice della squadra dell’Agenzia investigativa del burbero ma ingegnoso investigatore privato Cantoni, con cui discute in continuazione, con per vigoroso aiutante il padre di famiglia negato per il lavoro manuale Tonino e il timoroso vice detective , queelo a quattro zampe, l’alano arlecchino Otto, ghiotto di dolci e propenso alla flatulenza. Un lavoro di tutto rispetto ma una specie di part time e al quale anche il team famigliare di Anna si è tranquillamente adattato.
Stavolta però bisogna affrontare una novità perché la nostra “particolare” eroina verrà coinvolta in un’indagine in trasferta e, sia pur con mille dubbi ed esitazioni, dovrà partire in macchina con Cantoni e l’alano, lasciando per qualche giorno da soli (tre i giorni previsti) la sua famiglia.
Cecilia Randi, infatti, vecchia amica d’infanzia di Cantoni, è venuta a trovarlo e , dando incarico all’agenzia investigativa, ha sollecitato il loro aiuto per ritrovare un ragazzo scomparso.
Cecilia e il marito Tullio Matignoni, da vent’anni dirigono un rifugio sugli Appennini. Dove offrono generosamente lavoro e accoglienza a persone in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato o di un ricongiungimento familiare all’estero.
Fra loro, fino a pochi giorni prima, c’era Yasser, poco più che ventenne proveniente dalla Siria. Un ragazzo bene educato che si è fatto subito ben volere, sia lavorando al rifugio che nella falegnameria del paese dove imparava il mestiere. Ma una notte era scomparso. Senza lasciare spiegazioni e neppure un messaggio di addio. Era scomparso così, apparentemente senza un motivo. Yasser era maggiorenne e i carabinieri , pensando a una partenza volontaria, non avevano mai intrapreso delle vere ricerche.
Ma stavolta, arrivati in loco, le indagini di Cantoni, Otto, l’alano, e soprattutto di Anna stenteranno a decollare. In un ambiente pieno di tanti potenziali testimoni animali e vegetali, il caso sembrava ideale per essere affrontato e risolto con l’ausilio della sovrumane capacità di Anna, ma ci sarà un ma… Un grosso ma.
Per la prima volta infatti fuori città dal giorno del suo “incidente cerebrale”, trovandosi in mezzo alla natura e di fronte a miriadi di vegetali e presenze di animali selvatici, Anna si scoprirà completamente sopraffatta dalla smisurata forza e cacofonia delle voci che sembrano quasi esplodere provenienti dalla natura. Simili a incomprensibili grida che l’assordano, rendendola incapace di distinguere i suoni. Nell’attesa che riesca in qualche modo ad abituarsi a quella brutale novità e riacquistare le sue capacità comunicazione con quanto la circonda, deve restarsene al chiuso, mentre Cantoni è costretto a muoversi da solo e in maniera tradizionale. Il tutto sotto il malevolo sguardo dei mille occhi e orecchie che nei villaggi appenninici vedono tutto e non aiutano o graziano mai. Anna freme , si sente inutile e pronta a tornarsene a casa, rendendosi conto che la faccenda sta diventando molto più complicata e articolata del previsto.
Nel frattempo in mano a Cantoni l’indagine si biforca seguendo a tentoni tracce pronte a sviarsi in mille rivoli con possibili implicazioni domestiche che addirittura dal rifugio vanno a infilarsi in paese con la faccenda pronta ad arenarsi su mille piste prive di costrutto. Come se fossero tanti pezzi di un puzzle, appartenenti però a puzzle diversi fra loro…
Finché Anna, con la paziente comprensione di Cantoni e l’aiuto dell’alano Otto sempre al suo fianco, saprà stabilire un contatto con un vecchio cane pastore in grado di farle scoprire nuovi metodi per parlare con le vegetazione della foresta che circonda il rifugio e gli animali come un riccio, una cinghialessa, gli scoiattoli, i caprioli e, i lupi e piano piano riuscirà a ricomporre la drammatica logica dei fatti. Logica perversa e quasi incomprensibile per la sua mentalità ma a
farle comprendere anche che nel bene e nel male, in qualche modo esiste sempre un collegamento e una spiegazione.
Sarah Savioli, grazie alla sua collaudata conoscenza come perito tecnico-scientifico forense, con piglio arguto ed estrema naturalezza ha inventato forse l’investigatrice più singolare, spassosa e stravagante del cosy crime all’italiana.

Sarah Savioli nasce nel 1974 in Sardegna. Laureatasi a Parma in Scienze naturali, consegue un master in Scienze forensi e uno in Chimica analitica e svolge per più di dieci anni attività di perito tecnico- scientifico forense, prima in collaborazione con il dipartimento di Fisica dell’Università di Parma e con il Ris dei Carabinieri, poi in libera professione. Lasciato il lavoro per motivi personali, ha riscoperto la scrittura, arrivando per due volte finalista nel concorso “Romanzi in cerca d’autore” indetto da Kobo e Mondadori.

Source: libro del recensore.

Tag: , , ,

Una Risposta to “:: I selvatici di Sarah Savioli (Feltrinelli 2023) a cura di Patrizia Debicke”

  1. Patrizia Debicke - Scrittrice critica letteraria Says:

    […] Recensione apparsa su “Liberi di scrivere” Leggila […]

Lascia un commento