
Il 29 luglio del 1921 nasceva a Bourgoin-Jallieu (Isère) Frédéric Dard, per i più il padre di Sanantonio, con cui firmava una delle serie di poliziesco umoristico (altamente politicamente scorrette) più amate in Francia, ma non solo. E Dard non scrisse solo Santantonio ma innumerevoli romanzi, dal noir alla spystory, che lo fecero gareggiare per prolificità forse solo con Simenon, tra l’altro suo grande amico. In questi anni c’è una vivace riscoperta delle opere di Dard (soprattutto quelle slegate al ciclo sanatoniano) e il suo centesimo anniversario dalla nascita cade proprio in questo clima di revival. Anche in Italia Rizzoli ha ripreso da qualche anno a pubblicare i suoi romanzi (fino adesso Gli scellerati, Il Montacarichi, I bastardi vanno all’inferno, tutti recensiti su questo blog) e in Francia in questi giorni ci sono grandi celebrazioni. Per quanto accostato a Simenon, Dard resta un autore originale e particolare con stile e tematiche sue proprie. È difficile stabilire il numero esatto dei romanzi che ha scritto, perché dispersi in tanti pseudonimi diversi di cui forse anche lui si era dimenticato l’esistenza, non è avventato pensare che nei prossimi anni si possano riscoprire anche sue opere perdute. Dard scriveva narrativa popolare, ma questo non l’ha mai fermato dallo sperimentare e dall’inventarsi una lingua (come fece brillantemente con Sanantonio). Insomma piaceva sia al lettore colto e sofisticato che al lettore con meno pretese, perché sapeva stupire, divertire e incantare con la sua bravura. Resta un autore interessante e capace di attraversare le generazioni senza perdere né in smalto né in modernità. Buon compleanno Dard!
Tag: Frédéric Dard
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