Buongiorno lettori per iniziare i festeggiamenti per i 10 anni del blog indico un nuovo giveway e metto in palio una copia cartacea, gentilmente messa a disposizione dall’ editore Hoepli e dall’autore, di Diciamolo in italiano: l’abuso dell’ inglese nel lessico dell’ Italia e incolla di Antonio Zoppetti:
Come si partecipa?
E’ semplice: commentando questo post con i motivi per cui vi interessa questo libro. Tra tutti sarà estratto il vincitore.
Alcune regole:
- Possono partecipare a questo giveaway tutti i lettori di Liberi (maggiorenni) residenti in Italia (non effettuerò spedizioni all’estero).
- Si partecipa commentando questo post secondo le modalità sopra riportate.
- Nessun acquisto è necessario. Ogni persona può partecipare con un solo commento.
- Il libro è messo a disposizione dall’ editore Hoepli, io mi occuperò della spedizione.
- Il vincitore non è obbligato a recensire il libro. Se lo recensite sul vostro blog, segnalate che l’avete ricevuto gratuitamente tramite il blog Liberi di scrivere.
- Il giveaway apre oggi martedì 7 novembre e termina lunedì 27 novembre. Il vincitore sarà avvertito per email lunedì 27 novembre e dovrà fornire un indirizzo valido per la spedizione.
- C’è una soglia minima di partecipanti: devono partecipare almeno 10 lettori altrimenti il giveaway sarà annullato (e io mi tengo il libro 🙂 )
- Gradita, ma non obbligatoria, una foto che testimoni il ricevimento del libro.
Per approfondire: leggi la nostra recensione qui
Ho effettuato l’estrazione: vince Antonella Montesanti.
Tag: Antonio Zoppetti, Diciamolo in italiano, Free Book, Hoepli
7 novembre 2017 alle 7:32
Non amo molto i saggi ma questo sembra davvero molto interessante…mi piacerebbe molto cambiare idea!!!!
7 novembre 2017 alle 13:41
[…] E allora chi vuole partecipare a un sorteggio per vincere una copia omaggio del mio libro… può partecipare al Free Book #Giveaway: Diciamolo in italiano! […]
7 novembre 2017 alle 15:02
Ho adocchiato da tempo il saggio e adoro lo stile dell’autore, di cui seguo il blog, così provo a partecipare ^_^
8 novembre 2017 alle 11:49
Mi sono resa conto di quanto non sia “autentico” uno straniero che parla in italiano senza usare gli anglismi (o anglicismi). Qui ne ho trovati tanti e questo libro sarebbe una base utilissima da cui prendere spunto. Al primo giro in Italia lo passo a prendere, vinto o comprato 😉
8 novembre 2017 alle 22:33
Alquanto spiritoso il titolo :: Free Book #Giveaway per reclamizzare un libro contro gli anglicismi 😀
9 novembre 2017 alle 7:40
Era da tempo che speravo si discutesse pubblicamente (e analiticamente) del problema degli abusi dell’inglese nella nostra lingua. Questo libro di Antonio Zoppetti e il suo interessantissimo blog (diciamoloinitaliano.worpress.com) mi pare diano un ottimo contributo alla discussione.
9 novembre 2017 alle 9:14
“Quel ramo del lago di Como sud coast oriented, tra due catene non-stop di monti tutte curvy”. Come si fa a non desiderare un libro che inizia così? Finalmente un saggio che analizza una tendenza (o “trend”? :D) che ci sta sfuggendo di mano!
11 novembre 2017 alle 17:58
Sempre a favore di più consapevolezza nell’uso della lingua! Poi non ho mai capito perché l’inglese dovrebbe risultare un modello culturale guida o comunque da seguire (per risultare pseudo-fighi), quando gli americani sono mediamente sotto-acculturati e gli inglesi sono cosI sorpassati old style 😉
Chi volesse può andare a vedere sul sito di una parola al giorno (ad es. https://unaparolaalgiorno.it/significato/O/outfit ): ogni due venerdì viene presentato un anglismo, spesso però in maniera abbastanza acritica.
11 novembre 2017 alle 19:07
Mi interessa perché sarei curiosa di sapere fino a che punto la nostra lingua ha subito le contaminazioni dell’inglese,troppo spesso utilizzato a mio parere a sproposito in più occasioni.
11 novembre 2017 alle 20:15
sarebbe interessante leggerlo per comprendere quante parole straniere usiamo ogni giorno e magari trovare il termine italiano corrispodente e cominciare ad usarlo o riutilizzarlo 😉
11 novembre 2017 alle 21:22
Questo libro mi interessa perché lavoro per una multinazionale e qui in Italia sono sicura di subire un “itaenglish” aziendale che sicuramente nel resto delle aziende anglofone del gruppo non usano semplicemente perché… Non vuol dire nulla!
12 novembre 2017 alle 0:49
Mi incuriosisce. E tratta di un tema che mi è molto caro. Partecipo.
12 novembre 2017 alle 7:31
Impariamo a usare l’italiano e poi solo dopo l’inglese😊😀
12 novembre 2017 alle 16:28
Anche io mi trovo spesso ad abusare dell’inglese per lavoro, e ammetto che spesso mi accordo di contaminare anche il mio lessico, specie nel parlato, con espressioni inglesi, o peggio, con inesitenti lemmi italiani ispirati maldestramente da vocaboli inglesi (es. “shiftare”, mi vergogno ma l’ho detto 🙂 ).
Il libro mi incuriosisce e mi interessa, partecipo con piacere, grazie
14 novembre 2017 alle 8:25
Eccomi! Sono molto curiosa, leggo pochi saggi ma questo pare molto interessante, oggi siamo tutti inglesi e sappiamo pochissimo l’italiano
14 novembre 2017 alle 9:30
questo commento non partecipa al sorteggio: vedo che il mio libro suscita curiosità, almeno in questi commenti, per cui mi permetto di segnalare, per chi non vincerà la copia omaggio, che gli argomenti del libro sono ripresi e dibattuti su un blog: https://diciamoloinitaliano.wordpress.com
Un saluto a tutti. antonio zoppetti
14 novembre 2017 alle 15:18
Mi interessa il tema degli anglicismi e dell’itanglese. Seguo il blog Diciamolo in italiano. Sono traduttrice da tedesco, inglese e spagnolo in italiano.
21 novembre 2017 alle 12:00
Col Whistleblowing di un paio di giorni fa abbiamo raggiunto una vetta difficilmente eguagliabile: che c’azzecca soffiatore di fischietto con chi denuncia sul posto di lavoro? Mi sono detto. C’azzecca, c’azzecca, fidati, mi sono risposto,non hai mai visto carabinieri inseguire un delinquente e fischiare a più non posso? Veramente no, ho visto, ma nei film, i poliziotti inglesi farlo, ma in Italia proprio no. Al massimo un carabiniere sacramenta come un carrettiere, ma fischiare proprio non ce lo vedo. Inoltre non ha il fischietto in dotazione, per cui dovrebbe imparare a infilarsi due dita in bocca e soffiare, mentre corre, ovviamente. Certo che trovarsi uno che ti dice: ciao sono il CEO e sto cercando una lochescion per la prossima convenscion su alcune cheisistori riguardanti il carscering …lascia un filino destabilizzati. Vuoi vedere che mi sbaglio io a non usare termini inglesi? Me li trovo nello sport, nella politica, nella moda, nel sesso (ebbene si, anche lì), negli affari, in cucina, insomma dappertutto, con pronunce fantasiose degne del plotone di esecuzione, un’invasione molesta, banale e poco intelligente, ma, si sa, io sono bruno, bello e so baciare ma soprattutto anziano e rinco, per cui quello che penso non interessa nessuno, però …
23 novembre 2017 alle 17:46
Spero di vincere.
7 dicembre 2017 alle 11:52
[…] finalmente arrivato a Antonella il libro vinto grazie al Giveaway dedicato a Diciamolo in italiano di Antonio Zoppetti, ne abbiamo le […]