:: Domani è domenica, Sandrine Fabbri (Keller, 2016) a cura di Viviana Filippini

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Domani è domenica di Sandrine Fabbri, edito da Keller, è un romanzo coinvolgente e doloroso, nel quale la protagonista, nonché voce narrante, è una giovane donna intenta a ripercorrere la propria vita. Il tutto è da lei vissuto nel tentativo di comprendere quanto il carattere autoritario del padre abbia influito sulla drammatica scelta di sua madre. Una figlia, molto turbata a quanto si percepisce dalla sue parole,racconta la propria vicenda intima familiare evidenziando come il padre sia riuscito, giorno dopo giorno, anno dopo anno, a distruggere in modo completo l’io della mogli- madre che tanto aveva desiderato sposare. Quello che emerge dalle pagine della Fabbri è la diversità caratteriale tra i due genitori. Lui, sempre uguale a se stesso, è un immigrato sloveno fuggito da Tito, che non ha esitato ad italianizzare il suo nome. Amante del ballo, della musica, ha un carattere riservato e molto dispotico. Silvia, la madre, è la bella ed elegante ragazza un po’ bohèmienne, amante della propria indipendenza e della bella vita divisa tra canti e balli. Poi, l’incontro e l’amore per questo serioso immigrato scateneranno in lei, e nessuno riesce a capire il perché, una completa rinuncia alla propria autonomia. Il dramma completo della famiglia si verifica a Ginevra, quando un giorno, prima delle tradizionali vacanze estive, Silvia decide di farla finita con un salto nel vuoto dal quale sarà impossibile fare ritorno. La voce narrante della figlia della coppia guiderà noi lettori in una ricerca dolorosa della verità attraverso gli indizi derivanti da una scatola di vecchie fotografie, dal sapore di una pastina ai lamponi che ricorda molto le dolci madeleine di Proust e da una cartella clinica che prima non si trova e poi compare all’improvviso. Accanto a questi elementi tanti altri piccoli dettagli che mostreranno verità dolorose e sconosciute. Silvia, come il marito, ha avuto un passato tragico che la costrinse a francesizzare il suo nome in Sylvia, per nascondere le sue origini svizzero germaniche e sfuggire dalle persecuzioni riservate ai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale, nazisti proprio per le origini tedesche. Il tentativo compiuto dalla figlia di ricostruire il doloroso puzzle della sua famiglia si rivelerà un rompicapo non facile da risolvere, come non sarà facile comprendere la scelta estrema della madre e il perenne atteggiamento prevaricatore del padre. In Domani è domenica di Sandrine Fabbri, marito e moglie sono due persone dalle vite tormentate, piene di traumi le quali, unendosi in matrimonio hanno come tentato di rinascere, peccato che la loro incompatibilità caratteriale abbia impedito loro il raggiungimento della pace condivisa. Traduzione Daniela Almansi.

Sandrine Fabbri è nata a Ginevra da padre sloveno italianizzato e da madre svizzera e ha lavorato a lungo come giornalista culturale. Dopo aver vissuto a Zurigo e Parigi, è tornata nella sua città natale dove insegna francese e comunicazione in un istituto tecnico commerciale. Ha tradotto Lukas Bärfuss e Sibylle Berg. Il suo romanzo Domani è domenica ha ricevuto il premio Pittard 2010 ed è stato tradotto anche in tedesco.

Source: inviato al recensore dall’editore, ringraziamo l’ Ufficio stampa dell’ Editore Keller.

Disclosure: questo post contiene affiliate link di Libreriauniversitaria.

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