:: Sassi vivi, Anna Rottensteiner, (Keller 2016), a cura di Viviana Filippini

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Sassi vivi di Anna Rottensteiner, edito da Keller, parte da un lungo flashback di Franz, uno dei protagonisti della trama, e conduce noi lettori alla scoperta del passato e della vite che i personaggi letterari vissero con tutti gli effetti e le conseguenze derivanti dalla Seconda guerra mondiale. Il romanzo della Rottensteiner è un viaggio tra i ricordi del passato e i dolori del presente. Negli anni Trenta/Quaranta del Novecento, teatro della narrazione è il Sudtirolo dove il giovane Franz vive con la madre che deve compiere un’importante decisione: aderire al Reich, mantenendo in questo modo la possibilità di continuare a seguire usi e costumi propri, o accettare l’annessione all’Italia, rinunciando però alle proprie radici culturali. La donna non accetterà nessuna delle due opzioni, trovandosi a vivere in una situazione nella quale lei e il figlio saranno guardati con dubbio e sospetto. Il tutto si complicherà ancora di più quando la madre di Franz deciderà di ospitare Armando, un professore romano, non ben visto dai sud tirolesi, perché sospettato di essere vicino al fascismo. Ad un cero punto, l’uomo verrà raggiunto da un certa Dora, la sua amata figlia, simpatica ed esuberante, che ha “perso la testa” (nel senso che lo ammira molto) per Mussolini. I destini di Franz e della ragazza si intrecceranno in modo indissolubile, quando lui, partito come soldato per il fronte, la ritroverà a Salò. Sassi vivi si addentra nei destini esistenziali dei due giovani, che finita la guerra si trasferiranno nei paesi nordici dove Dora comincerà a realizzare una serie di sculture – i sassi vivi- che la aiuteranno a fare memoria di tutto il male visto e vissuto durante il conflitto bellico. Il dolore e il senso di colpa che opprimono la donna saranno così gravi da impedirle di trovare la pace e la tranquillità esistenziale per vivere con Franz. Dora, schiacciata dal peso della sofferenza confesserà tutto il suo male esistenziale a Franz – e a noi lettori- per non aver mai compreso fino in fondo il padre Armando, non un fascista come tutti credevano, ma un partigiano che aveva sempre cercato di metterla in guardia dal suo ammaliamento per il regime. In questo piccolo romanzo la Rottensteiner mette nella trama non solo una storia d’amore, ma tutta una serie d’importanti tematiche ancora attuali al giorno di oggi. Tra le pagine ci sono il conflitto fra la generazione dei padri e quella dei figli; l’avversione verso coloro che non avendo scelto con chi schierarsi erano visti come dei traditori e come persone delle quali non fidarsi; il fatto che le guerre separano le persone impedendo loro di conoscersi realmente e, ancora, l’atmosfera di caos completo dell’Italia dopo il 1943. I sassi vivi realizzati da Dora sono opere d’arte, ma a lei permettono di dare forma alle individualità e al ricordo delle persone che ha conosciuto e, purtroppo, anche perso a causa della guerra e della incomprensioni. Sassi vivi di Anna Rottensteiner è una storia intensa, nella quale gli spettri del passato danno il tormento a Dora nel presente impegnata nella ricerca costante della pace persa. Traduzione Carla Festi

Anna Rottensteiner è nata nel 1962 a Bolzano, ha studiato letteratura tedesca e slava a Insbruck e ha poi lavorato per librerie e case editrici. Dal 2003 dirige il centro di letteratura LiteraturhausamInn. Sassi vivi è il suo primo romanzo. A febbraio 2016 è uscito il suo secondo libro NureinWimpernschlag.

Source: libro inviato dall’editore al recensore. Un ringraziamento a Silvia Turato dell’ufficio stampa Keller.

Disclosure: questo post contiene affiliate link di Libreriauniversitaria.

 

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