:: Il pozzo, Catherine Chanter (Marsilio, 2016) a cura di Elena Romanello

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In un’Inghilterra di un futuro prossimo vittima di una siccità senza fine, Ruth si trasferisce con il suo compagno vicino all’unico pozzo d’acqua nel raggio di chilometri, suscitando invidie e gelosie che sfociano nell’accusa, reale o presunta, di aver ucciso il nipote di soli cinque anni.
Raccontato come flash back dalla protagonista, che si trova imprigionata nella sua stessa casa, Il pozzo è un romanzo d’esordio interessante e non facile da classificare come genere, con tante suggestioni.
Innanzitutto ci sono molti elementi del thriller, perché in fondo si parla di un’indagine su un omicidio, raccontata dalla principale indagata, che non ricorda fino in fondo come sono andate le cose e pian piano andrà lei in cerca di una verità che può rivelarsi terribile. Poi ci sono richiami ai romanzi al femminile e alle saghe familiari, la protagonista è una donna, tra l’altro non giovanissima, già nonna, con un rapporto non facile con la figlia Angie, che vede il proprio universo spiazzato completamente. Gli elementi preponderanti sono però quelli della fantascienza distopica, una società futura dove tutto è andato nel peggiore dei modi possibili, con al centro una catastrofe ambientale, non del tutto spiegato ma presente in tanti romanzi degli ultimi decenni, da La morte dell’erba di John Christopher al recente Deserto americano di Claire Vaye Watkins. Il tutto èi visto di nuovo in un microcosmo in cui si riflettono i cambiamenti sociali, tra cui la nascita di una religione tutta al femminile, le Sorelle della Rosa di Jericho, non certo priva di integralismo e dove come in tutti i futuri negativi esce fuori il peggio dell’animo umano.
Per questi motivi Il pozzo è un libro che può piacere a pubblici anche diversi, una metafora del nostro tempo attraverso l’immaginario, una ricerca di se stessi partendo dagli abissi in cui si può cadere, proprio come nel pozzo del titolo, simbolo di invidia sociale ma anche luogo dove si può scatenare il peggio. Si può restare catturati dal voler scoprire la verità su cosa ha fatto Ruth e nello stesso tempo seguire l’evoluzione di una società futuribile ma con dentro tante delle storture del nostro tempo, in un’opera prima in ogni caso interessante che fa ben sperare che si sia affacciata una nuova voce alla letteratura di genere e non solo contemporanea.

Catherine Chanter è originaria della zona a Sud Ovest dell’Inghilterra e ha ottenuto un master in scrittura creativa alla Oxford Brookes University. Ha già scritto vari racconti con cui ha ottenuto anche premi, Il pozzo è il suo romanzo d’esordio.

Source: libro inviato dall’editore al recensore.

Disclosure: questo post contiene affiliate link di Libreriauniversitaria.

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