Febbraio 1990. In un terreno vicino a Ravenna vengono ritrovate delle ossa umane e una medaglietta d’oro.
Un volta fatte esaminare si scopre essere ossa di una donna ammazzata con un proiettile in testa, stile esecuzione, e la medaglietta appartenere a un’associazione legata a San Vincenzo de’ Paoli, e appartenuta anche alla contessa Beatrice Manzoni Ansidei che nel 1945 fu uccisa insieme al marito, ai figli e alla cameriera poco distante la loro casa a Frascata da dei partigiani.
La vicenda, che già all’epoca aveva fatto molto scalpore, viene riaperta per tentare di trovare una risposta e una soluzione a questo enorme mistero e tragedia che ha coinvolto i discendenti del famoso scrittore Alessandro Manzoni.
Fabio Mongardi riesce, con la sua inestimabile bravura, a trasformare un libro inchiesta in un romanzo scorrevole e avvincente, senza banalità, unendo il romanzo al saggio storico, con la suspance classica del noir.
Un romanzo che coinvolge appieno il lettore e da cui traspare una sensibilità dell’autore rappresentata dallo stile scelto per descrivere sia i personaggi che i luoghi.
Un romanzo da non perdere assolutamente.
Fabio Mongardi nasce e vive a Faenza. Al suo attivo ha già molti romanzi, tra i quali Il verdetto muto che sarà pubblicato nel 2016 in Germania. Ha vinto la sesta edizione di Orme gialle (Pontedera) e il premio Speciale Territorio del Concorso letterario Graphie (Cesenatico). In più è finalista del premio Arcangela Todaro-Faranda.
Source: libro inviato dall’ editore al recensore.
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Tag: Micol Borzatta

7 aprile 2016 alle 9:14 |
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Recensione pubblicata sul blog Liberi di Scrivere con cui collaboro