Ghostwriter. Scrittori fantasma. Scrivono storie, romanzi, documenti ufficiali, discorsi o trattati al posto di altri.
Gli Altri. Spesso sono persone importanti, celebrità, personaggi con le luci della ribalta puntate addosso. Non hanno tempo, non hanno voglia e, magari, la maggior parte delle volte non sono neanche capaci di scrivere. Eppure può capitare che la questione sia più semplice. Non hanno “l’idea”, quel guizzo creativo che può dar vita ad un capolavoro.
Bravura di una persona totalmente anonima, che quel romanzo non lo firmerà neanche. Successo assicurato per la casa editrice grazie al nome e alla una bella foto patinata in copertina del personaggio di turno. Un binomio perfetto per assicurarsi vendite su vendite e sfornare l’ennesimo bestseller. Un successone, altroché. Di chi sarà il merito, alla fine?
Nell’ambito editoriale di ghostwriter ce ne sono tanti.
Lo sa bene Silvana “Vani” Sarca, che lo fa di professione per L’Erica Edizioni. Una casa editrice importante, L’Erica. Una personalità scostante, quella di Vani, che cerca sempre di vivere ai margini di ciò che la circonda. Ha un’innata antipatia verso il Mondo.
Si nasconde. Tra le pile di carte e il materiale che le inviano per scrivere. Tra le mura del suo ufficio. Dietro il suo ciuffo e il suo abbigliamento abituale, entrambi meravigliosamente neri.
Vani, però, ha un grande pregio, sconosciuto ai più: l’empatia. Sa arrivare dritta al cuore, ai sentimenti e alle sensazioni delle persone, pur avendone letto solo una bozza di manoscritto. Proprio questa sua qualità le permette di essere più che mai vicina agli autori di cui “prende il posto”. Scrivere è la sua passione, scrivere è diventato il suo lavoro. In incognito. Preferisce non incontrare personalmente chi commissiona all’editore i libri che poi lei butterà giù, come un fiume in piena, facendoli diventare cult.
Finché, un giorno, il suo editore non la obbliga a conoscere Riccardo, autore conosciutissimo alle prese con un invalidante blocco dello scrittore.
Vani, come sappiamo, si era sempre rifiutata di prendere contatti con gli autori per cui scriveva, ma stavolta fa un’eccezione. Tra lei e Riccardo, dopo un’iniziale simpatica reciproca, è subito empatia, anzi di più: vera e propria alchimia, forse. Parlano citando grandi autori quali Hemingway, Fitzgerald e Steinbeck. Vani non crede potesse essere possibile una cosa del genere, ma capisce di doversi tutelare. Sicuramente, dopo la pubblicazione del libro, Riccardo farà perdere le sue tracce (e invece…).
“Ho scritto il libro più bello del mondo, ma nessuno lo sa.”
Poi succede l’inaspettato. Una scrittrice per cui, precedentemente, aveva lavorato scompare e allora Vani deve per forza uscire allo scoperto.
L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome, romanzo d’esordio di Alice Basso, edito da Garzanti, ci mostra le dinamiche del mondo editoriale “da dentro”, un microcosmo spesso fatto di scrittori senza nome, di relazioni fisicamente inesistenti, di contatti solo lavorativi. Tuttavia, lascia anche spazio all’amore, ai sentimenti più puri e umani che esistano… e al mistero. Scrive quello che conosce, la Vani – Alice, nient’altro che questo. Sa andare dritta al punto, così come riesce ad andare in fondo al cuore delle persone. Si fa leggere senza fatica.
Un romanzo che si presenta quasi come un vademecum di avviamento alla scrittura, dettato da chi proprio del Mondo circostante non ne vuole sapere, e che poi diventa una storia di passione lavorativa e sentimentale.
Alice Basso, al suo esordio con L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome, in realtà, è veterana per quanto riguarda libri, storie e romanzi, dato che, proprio come il suo personaggio, di mestiere fa la redattrice in una casa editrice. Ha già in mente di scrivere il continuo delle avventure della sua Vani.
Source: ebook inviato dall’editore, ringraziamo Letizia dell’ Ufficio Stampa Garzanti.
Disclosure: questo post contiene affiliate link di Libreriauniversitaria
Tag: Federica Guglietta

15 luglio 2015 alle 8:01 |
[…] « :: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome, Alice Basso (Garzanti, 2015) a cura di Feder… […]