:: Il richiamo di Alma, Vanna Vinci (Bao Publishing, 2014) dal romanzo di Stelio Mattioni (Adelphi, 1980) a cura di Federica Guglietta

by

1Non sono mai stata a Trieste. O forse sì. Conosco solo un frammento di quella città, un frammento sicuramente piccolo, fatto di vignette che formano un insieme di strisce rese quasi impalpabili dall’acquerello, dai tratti nitidi e descrizioni minuziose di strade, monumenti, luoghi. Eppure non ci sono mai stata, davvero. Eppure è successo che pochi giorni fa mi è stato regalato un volumetto dal packaging molto curato, immaginato in orizzontale, all’italiana.

Di cosa sto parlando?

2Ad ottobre 2014 Bao Publishing ha pubblicato una graphic novel capace di colpire emotivamente già dall’illustrazione di copertina, trasmettendo un senso di leggerezza che si estende al di là della visuale dello spettatore che guarda questa figura nitida, chiara, quasi fosse una donna – angelo dello tanto cantata dal Dolce Stil Novo e da Dante. Una donna che è purezza, ma anche presenza ignota, inafferrabile, evanescente. Di spalle, sta in piedi su una balaustra bianca come il suo vestito ed apre le braccia al vento, in punta di piedi. Lo spettatore è un ragazzo anonimo, capitato di lì per caso. La guarda assorto, quasi fosse una visione, come se si sentisse attratto da quella ragazza che non conosce. Lei è Alma, donna – ragazzina dalle mille facce che si sottrae all’ inseguimento di quel ragazzo che vorrebbe tanto conoscerla, ma non riesce mai nel suo intento. Alma diventerà un’ossessione, il suo primo pensiero al mattino così come è l’ultimo prima di dormire e sarà lui stesso a farsi narratore di questa storia, molti anni dopo.

Si tratta di uno splendido lavoro a fumetti nato dalla delicatissima mano di Vanna Vinci ed ispirato dall’omonimo romanzo dell’autore triestino, Stelio Mattioni, Il richiamo di Alma (Adelphi, 1980).
Alma, questa donna che è più una figura, una presenza – assenza, una sorpresa emette un vero e proprio richiamo, che attira a sé mille e mille volte il ragazzo – narratore ed anche il lettore, in un clima che si fa denso di incertezza e, allo stesso tempo, voglia di conoscere l’ignoto e se stessi, fino in fondo. Una realtà che diventa sogno, un sogno che si fa realtà, tant’è che il nostro ragazzo, uno come tanti, con una vita ordinaria, indietro con esami all’universitaria, una famiglia come tante altre spesso indifferente, comincerà ad isolarsi e a pensare solo ad una cosa, o meglio ad una persona, mettendo in discussione la sua vita e il labile confine che si è creato nella sua mente, il confine tra mondo reale e mondo onirico.

3
Per Vanna Vinci, il personaggio di Alma, protagonista del romanzo di Stelio Mattioni, è la sorella gemella della sua Aida al confine (Kappa Edizioni, 2003), non per caso sempre ambientato a Trieste.
La trasposizione a fumetti di questo romanzo ci presenta una Trieste descritta con meticolosità e tratti acquarellati, in cui Vanna Vinci si dimostra capace di trasportarci in una storia che mantiene perfettamente la stessa trama di Mattioni, accelerandone il ritmo narrativo e prediligendo l’illustrazione di paesaggi sconfinati ed evocativi.
Forse avrei dovuto premettere di essere neofita per quanto riguarda il mondo di fumetti e graphic novel, ma la lettura di questo vero e proprio romanzo disegnato mi ha catturato fin dalla prima pagina, sorprendendomi per delicatezza ed intensità.

Vanna Vinci, cagliaritana, lavora come illustratrice per ragazzi, fumettista ed insegnante. A partire dai primi anni novanta lavora nel mondo del fumetto ha pubblicando le sue storie per Bao Publishing, Dargaud, Rizzoli Lizard, Hachette, Planeta, Kappa Edizioni, Kodansha. I suoi libri sono stati pubblicati in Italia, Francia, Spagna. Nel 1999 vince lo Yellow Kid come miglior disegnatore di fumetti e nel 2005 il Gran Guinigi. Nel 2001, il suo libro L’età selvaggia (Kappa Edizioni) vince il premio Romics come miglior opera di scuola europea. La bambina filosofica è forse il suo soggetto più conosciuto ed amato. Vive e lavora tra Milano e Bologna.

Stelio Mattioni è considerato uno dei protagonisti della cultura triestina del secondo dopoguerra, scomparso nel 1997. Nel 1956 pubblica, per l’editore Schwarz di Milano, una raccolta di poesie, La città perduta, e inizia a frequentare il mondo letterario della sua città, avvicinandosi anche ad Umberto Saba. Tuttavia, non troppo soddisfatto delle proprie opere poetiche, pur suscitando l’interesse degli intellettuali del suo ambiente, decide di imboccare la strada della narrativa.   Degno esponente della letteratura mitteleuropea e “di confine”, caratterizzata da un’introspezione psicologica degna di Svevo.

Tag:

Una Risposta to “:: Il richiamo di Alma, Vanna Vinci (Bao Publishing, 2014) dal romanzo di Stelio Mattioni (Adelphi, 1980) a cura di Federica Guglietta”

  1. Avatar di Federica Guglietta Bradipa Says:

    L’ha ribloggato su Un Bradipo In Famigliae ha commentato:
    Sempre per la fortunata rubrica Le Recensioni di Casa Bradipo: Il richiamo di Alma, storia a fumetti di Vanna Vinci (Bao Publishing, 2014), tratta dall’omonimo romanzo di Stelio Mattioni (Adelphi, 1980), per il blog di recensioni e interviste Liberi di Scrivere.

Lascia un commento