Se avete voglia di sorridere leggendo le avventure di una quarantenne nella Roma di oggi, vi consiglio Porca pupazza no! La strategia del pesce palla, di Maria Letizia Maffei edito da Castelvecchi. Il primo romanzo della Maffei è un ritratto di Amy alle prese con il lavoro precario, con l’amicizia, con il sesso e con l’amore. Attenzione questo libro non è il classico chick-lit, perché la Maffei ci racconta di Amy mostrandoci non solo una donna molto sbarazzina e amante della vita. La protagonista è appassionata al suo lavoro traballante e salda alle solide ruote della bicicletta con la quale scorrazza per le vie dell’Urbe e questo porta il lettore dentro alla vita e al cuore di questa donna spontanea e complessa. Amy a volte è impacciata in quello che fa e nei sentimenti che vive (basta leggere le sue avventure nel sexy shop- delle quali si pente subito dopo- o la preparazione fisico mentale che compie prima di un breve ricovero ospedaliero). Il suo essere a volte troppo “trasparente”, non solo le impedisce di nascondere quello che pensa e prova ma, a volte, la porta a credere in cose che non sono quello che sembrano in apparenza. Comica è la situazione romantica di Amy con il suo avvocato quasi “fidanzato”, a casa di lui. L‘atmosfera è idilliaca, ma essa si frantuma in un nano secondo quando lei, lasciata sola, scopre una foto con due ragazzini, che pensa subito siano i figli del suo partner. All’inizio Amy prova un senso di sfortuna, ma lo vive in modo ironico ed è questo che le permette di sorridere alla vita e allo stesso momento di sentirsi un po’ sfigata, visto che sembra trovarli sempre e solo lei gli uomini già ammogliati. Poi, però, leggendo il libro della Maffei ci si rende conto che il tono ironico serve alla protagonista non solo ad affrontare la vita, ma a tenere sotto controllo quel dolore che la tormenta da quando l’amata sorella è morta. Amy prova un vero e proprio senso di colpa per non essere riuscita a strappare alla morte la sorella, ed è questa sofferenza per aver perso qualcuno a cui lei voleva bene, che le rende difficile il riuscire ad affezionarsi prima e ad amare, poi, le persone. Quella di Amy non è incapacità di manifestare i propri sentimenti, la sua è paura di amare e di perdere, ancora una volta, chi ama. Il fil rouge che torna spesso e volentieri nel romanzo della Maffei è l’esclamazione “Porca pupazza”, che la protagonista esprime quando si trova in situazioni grottesche, tra il serio e il faceto. La frase potrebbe apparire infantile e fuori luogo, ma è il motto che serve alla giovane donna per sdrammatizzare e affrontare le assurde e complicate situazioni che la vita le riserva. Poi, Amy -e forse non solo lei- adotta la strategia del pesce palla che di solito, per rendersi più minaccioso, si gonfia per impaurire l’avversario. I protagonisti del libro non si gonfiano, ma si uniscono l’uno con l’altro, per formare un gruppo compatto e affrontare in modo compatto gli imprevisti del vivere quotidiano. Il ritmo incalzante, la trama coinvolgente e la dimensione quotidiana fanno di Porca pupazza no! La strategia del pesce palla di Maria Letizia Maffei un simpatico romanzo nel quale Amy cerca, in modo rocambolesco, la forza e l’amore per andare avanti e affrontare il domani.
Maria Letizia Maffei si diverte da vent’anni a lavorare nel mondo della comunicazione, principalmente di spettacoli teatrali. Ha passato la sua vita su bici e motorini, monitorando le strade di Roma e misurandone – di tanto in tanto – la lunghezza (con la faccia). Il suo rapporto con il cibo è abbastanza complesso come del resto quello con gli uomini. Convertita al matrimonio dopo lunghi quinquenni di singletudine, ha scoperto che in due ci si diverte di più, ma solo se si trova l’uomo giusto per allietare i lunghi pomeriggi invernali.
Tag: Viviana Filippini
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