:: Un’intervista con Dale Furutani a cura di Giulietta Iannone

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imagesBenvenuto Dale e grazie per aver accettato questa intervista per Liberi di Scrivere. Raccontaci qualcosa di te. Chi è Dale Furutani? Punti di forza e di debolezza.

Sono probabilmente la peggiore persona al mondo capace di dare una descrizione oggettiva di me stesso. Se costretto, direi che sono una persona comune, benedetta con opportunità eccezionali.

Raccontaci qualcosa del tuo background, dei tuoi studi, della tua infanzia.

La mia biografia puoi trovarla sul sito DaleFurutani.com. In breve, sono nato nel 1946 a Hilo, Hawaii. La famiglia di mia madre era di Suo- Oshima nel Mar interno di Seto, in Giappone. I miei nonni emigrarono alle Hawaii nel 1896, dove è nata mia madre. Quando avevo cinque anni, mia madre ha sposato un caucasico che poi mi ha adottato. Ci siamo trasferiti in California, dove sono cresciuto e sono stato educato. Ho una laurea in scrittura creativa presso la California State University di Long Beach. Ho anche un MBA presso la Graduate School of Management presso l’ UCLA.
Oltre a scrivere, ho avuto una carriera imprenditoriale di successo negli Stati Uniti e in Giappone. Ho visitato il Giappone più di 30 volte e vi ho vissuto per periodi che vanno dai tre mesi ai tre anni. Oltre a svolgere consulenze, ho avuto incarichi di Marketing Manager per la Yamaha Motorcycles negli Stati Uniti e sono stato Direttore dei Sistemi Informatici di Gestione per la Nissan negli Stati Uniti. Diversi anni fa ho iniziato a dare maggior spazio alla scrittura fino a quando la malattia ha interrotto definitivamente il mio lavoro.

Cosa ti ha spinto a diventare uno scrittore? Che cosa ti ha fatto decidere di iniziare a scrivere romanzi?

Il mio patrigno, che mi ha adottato, aveva un QI di 75. Nonostante queste doti intellettuali limitate leggeva sempre. Lottava duramente anche solo per leggere una rivista, impiegando un grande sforzo per capire quello che stava leggendo. Il suo sforzo mi ha fatto capire che la scrittura era un’ attività molto importante.
Ho iniziato a scrivere in quarta elementare. Ero solito stilare una lista delle parole della settimana  che poi usavo per scrivere una storia. Il mio insegnante mi ha permesso di leggere queste storie in classe e mi ricordo le reazioni positive dei miei compagni.
Quando ero al liceo ho scritto alcune poesie e alcuni testi di saggistica, e ho avuto la fortuna di vendere alcuni testi di saggistica e vincere alcuni premi locali per la poesia.
In realtà, ho scritto per la maggior parte saggistica. Ho pubblicato più di 300 articoli e tre libri.
Dopo il college ho scritto un breve racconto per vedere se riuscivo a venderlo. L’ho inviato ad una rivista e ho ricevuto una lettera di tre pagine da un editor piuttosto famoso. Era una dettagliata analisi della mia storia con suggerimenti per migliorarla. Ero così ignorante che non sapevo che questa era una cosa straordinaria per un editor che aveva ricevuto una storia non sollecitata da uno scrittore del tutto sconosciuto. Non mi rendevo conto che avrei dovuto riscrivere la storia facendo tesoro anche dei suggerimenti dell’editor. Tutto quello che invece vidi era che la mia storia non era stata acquistata, così smisi di scrivere romanzi e mi concentrai sulla saggistica e nella mia carriera di affari .
Quando mi sono avvicinato ai 50 sono diventato amico dello scrittore Michael Nava. Mi piaceva parlare con lui di scrittura e dei problemi tecnici legati ad essa. Michael mi suggerì di provare a scrivere un mistery. Dal momento che questa era una cosa che avevo sempre voluto provare, l’ho fatta. Sono stato fortunato e il mio primo romanzo giallo ha avuto un agente nel giro di poche settimane, è stato venduto quasi subito, e ha vinto diversi premi (sono stato il primo scrittore asiatico-americano a vincere importanti premi di scrittura gialla), e ha ricevuto diverse recensioni positive. Non so se il mio successo nella narrativa possa essere definito lento o veloce. Dopo tutto, mi ci sono voluti quasi 30 anni per sviluppare sufficienti capacità di scrittura, acquisire abbastanza esperienza di vita, e sviluppare le conoscenze del business necessarie per diventare un autore pubblicato di narrativa.
Sono stato molto felice quando Marcos y Marcos ha deciso di pubblicare in Italia i miei libri della serie del Samurai e di Holmes. Marcos y Marcos ha una reputazione per la fiction di qualità, e vedere da parte loro tanto entusiasmo per il mio lavoro è stato davvero incoraggiante. Dovrai chiedere a Marco y Marcos, se vuoi sapere che cosa pensano di me, ma so che hanno trovato divertente che io abbia sviluppato una dipendenza dal Chinotto quando ero in Italia!

Sei il padre del personaggio di Matsuyama Kaze, un detective samurai sullo sfondo del Giappone feudale. Come ti sei avvicinato al personaggio?

Il personaggio di Kaze è motivato da tre fattori fondamentali nella cultura giapponese. Il primo è il Bushido, che è la via del guerriero. E’ una filosofia di vita dura e violenta. Il secondo è il Buddismo Soto Zen. Come tutti i tipi di Buddismo, si basa sulla compassione e serve a temperare l’asprezza del Bushido. Il terzo è l’ ideale confuciano della struttura e dell’ ordine. Kaze è spesso motivato a cercare di ristabilire l’equilibrio con il mondo intorno a lui, che gli dà un senso di giustizia. Questi tre fattori sono tutti combinati con l’amaro, e sardonico senso dell’umorismo di Kaze.

The Curious Adventures of Shelock Holmes in Japan, ora edito in Italia da Marcos y Marcos Editore con il titolo Strane avventure di Sherlock Holmes in Giappone, è una raccolta di racconti in cui i protagonisti sono Sherlock Holmes e un medico giapponese, il signor Watanabe. Ho avuto l’opportunità di recensirla (questo è il link: qui) Qual è stato il punto di partenza nel processo di scrittura?

Ho avuto un decennio di gravi problemi di salute, durante i quali non ho scritto. Alla fine di questo periodo, quando pensavo che la mia salute fosse tornata alla normalità, ho scoperto di avere una forma molto aggressiva di cancro. Durante la convalescenza dal trattamento per il cancro non mi sentivo di scrivere un romanzo, così ho iniziato a scrivere una serie di racconti collegati tra loro. Per queste storie ho voluto tornare alle mie radici del romanzo poliziesco (proprio come i miei libri di Matsuyama Kaze esploravano le mie radici giapponesi). Così ho riletto tutti i racconti e  i romanzi di Sherlock Holmes e ho capito che c’era un periodo mancante nella cronologia di Holmes, durante il quale fingeva di essere un norvegese di nome Sigerson che stava esplorando l’Asia. Da lì è stato un attimo portare Holmes in Giappone.

Crimini, indagini, avventure, l’incontro dell’Occidente con l’Oriente sono i temi principali. Ma c’è anche una storia di amicizia, tra due persone non così diverse. Potresti dirci qualcosa di più riguardo le trame di questi racconti?

Ho cercato di mantenere lo spirito delle storie originali di Holmes, ma facendo sì che ogni mistero avesse in sé qualcosa di tipicamente giapponese, per cui Holmes non può risolvere i vari misteri senza l’aiuto del Dott. Watanabe. Le storie coinvolgono fantasmi, il concetto giapponese del galateo, e l’umorismo che può sorgere quando culture così diverse entrano in contatto.

Cosa hai aggiunto di tuo al personaggio di Sherlock Holmes?

Holmes è un grande eccentrico. Ho cercato di immaginare come queste eccentricità potessero essere viste attraverso gli occhi dei giapponesi del 1890. Questo porta ad alcune situazioni davvero divertenti. Per quanto possibile, ho cercato di non cambiare Holmes o il suo carattere.

Ci sono progetti cinematografici tratti da questo libro? Guy Ritchie è magari interessato? Quale attore contemporaneo vedresti bene nel ruolo del Dottor Watanabe?

L’ unico interesse cinematografico per i miei libri è stato quello di cambiare i miei libri sui Samurai in western (proprio come “Seven Samurai” divenne ” The Magnificent Seven ” ). La mia esperienza con Hollywood è stata come un petardo inesploso – un sacco di emozioni quando la miccia viene accesa, senza il botto alla fine!

E per quanto riguarda il tuo stile di scrittura?

Cerco di scrivere con uno stile pulito. Ho passato un sacco di tempo nel fare in modo che ogni parola fosse la parola esatta, necessaria a descrivere quello che volevo trasmettere. Questo è probabilmente un retaggio della mia formazione di poeta . Sono sempre alla ricerca di quello che io chiamo ” il dettaglio rivelatore” che fissa una scena in luogo o nel tempo. Per le sequenze d’azione ho coreografato ogni movimento, così i personaggi si muovono da una posizione all’altra senza problemi e con grande grazia.

Leggi altri scrittori contemporanei? Quali sono i tuoi scrittori preferiti? Da chi ti senti maggiormente influenzato?

Ho letto tonnellate di saggistica e molto poca narrativa. Se uno scrittore di fiction è migliore di me, ho paura che possa influenzare il mio stile. Se uno scrittore è peggiore di me, non finisco neanche il libro, perché è difficile che me lo goda ed è impossibile che possa imparare qualcosa ( tranne, forse, le cose da non fare). Amo le biografie, la storia (soprattutto la storia romana e in particolare la guerra civile americana), l’aviazione, e le auto da corsa. Uno scrittore di fiction da cui non posso stare lontano è Tony Hillerman, e ho anche riletto alcuni autori classici di fiction.

Cosa stai leggendo in questo momento?

Caesar: Life of a Colossus di Adrian Goldsworthy. Mi interessa molto il periodo compreso tra Silla e Augusto.

Hai un agente letterario?

Sono stato con Sterling Lord Literistic, una grande agenzia di New York, per quasi 20 anni.

Ti piace fare tour promozionali? Racconta ai tuoi lettori italiani qualcosa di divertente avvenuto durante questi incontri.

Mi piace andare in un posto e starci un po’, ma non mi piace il tipico tour dove trascorri solo un giorno o due in ogni città. Viaggi troppo e non hai abbastanza tempo per vedere le cose. Mi piace incontrare i lettori e parlare con loro (soprattutto se sono miei lettori)!
I miei libri vengono spesso regalati nelle comunità giapponesi- americane. Una volta durante una presentazione alla firma dei libri un uomo prese un mio libro e lo guardò intensamente. Pensando che potevo aiutarlo a decidere se il libro fosse un regalo adatto, dissi: ” Questo libro non contiene né violenza né sesso gratuito.” L’uomo disse: “Grazie” e prontamente mise giù il libro. Credo che avesse idee molto precise su ciò che voleva in un romanzo.

Verrai in Italia per promuovere i tuoi libri?

Nel 2013 mia moglie ed io abbiamo trascorso un mese in Italia. Era la nostra prima visita e abbiamo viaggiato in diverse città grandi e piccole. La gente era molto gentile e ci siamo trovati benissimo. Il cibo italiano è il nostro genere di cibo preferito e abbiamo assaggiato molti deliziosi piatti regionali.
Ho fatto presentazioni a Roma, a Milano, a Piacenza e a Fidenza e le ho apprezzate molto. Marcos y Marcos anche organizzato una lettura di una troupe professionale di attori di ” Strane Avventure di Sherlock Holmes in Giappone ” per il suo evento del 2013 “Libri a Teatro”.
Ho trovato i lettori italiani molto intuitivi e interessati a cose che andavano al di là della trama o dei personaggi. Spesso mi facevano domande sulla cultura, sulla filosofia e sull’etica. Spesso ricevo questo tipo di reazione da parte dei lettori accademici, ma in Italia questo tipo di commenti arrivava da lettori di tutti i tipi. Nel 2014 trascorrerò due mesi in Francia, ma probabilmente non arriverò in Italia. Io e mia moglie comunque abbiamo adorato l’Italia e non vediamo l’ora di avere la possibilità di ritornarci.

Come è il tuo rapporto con i tuoi lettori? Come possono mettersi in contatto con te?

Apprezzo chi usa parte del suo tempo per leggere il mio lavoro. Cerco di rispondere a tutti, a seconda della mia salute, ma di solito non riesco a impegnarmi in una lunga corrispondenza. Eppure, apprezzo moltissimo ricevere lettere e mail. Un indirizzo email è incluso nel mio sito web, DaleFurutani.com, in alternativa i lettori possono chiedermi l’amicizia e seguirmi su Facebook (“Dale Furutani”).

Grazie per la tua gentilezza. Mi piacerebbe chiudere questa intervista chiedendoti se c’è una nuova avventura di Sherlock Holmes in programma o altri progetti.

Ho altri progetti in cantiere. Ma non so quando sarò in grado di farli. In questo momento sono felice che il mio libro di Holmes sia disponibile in Italia.

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