Il silenzio della neve (Cover of snow, 2013), romanzo di esordio di Jenny Milchman, tradotto da Lucio Carbonelli ed edito in Italia da Sperling & Kupfer nella collana Pandora, ci porta in una piccola cittadina di provincia, persa tra le nevi dei monti Adirondack, nello Stato di New York. Nora Hamilton, restauratrice di case d’epoca, sposata con Brendan, poliziotto in forze al distaccamento locale, conduce una vita felice, tranquilla. Ha una bella casa, un lavoro che le piace, una bella famiglia: un padre e una madre presenti e disponibili, una sorella, Teggie, ballerina di danza professionista, dalla lingua forse un po’ troppo lunga ma simpatica.
Tutto scorre nei binari della normalità, dandole l’illusione che niente possa incrinare il suo piccolo mondo perfetto. Brendan la ama, la chiama nocciolina, la circonda di attenzioni, la fa sentire protetta, al sicuro. Cosa può desiderare di più? Poi una mattina di inverno, mentre la sua grande casa è circondata dal silenzio rarefatto della neve, si sveglia nel suo letto da sola, un po’ intontita. Nessun rumore di acqua che scroscia in bagno, nessun rumore in cucina. Che Brendan sia già uscito per una chiamata urgente? Senza svegliarla? Nora inizia a vagare per casa, finché non lo trova. Impiccato ad un lampadario. Senza un biglietto, senza una spiegazione.
All’incredulità subentra la disperazione e il senso di colpa. Che matrimonio era stato il loro? Come aveva fatto a non accorgersi che qualcosa non andava? Poi i resti di un sonnifero in uno dei due bicchieri con cui avevano bevuto in veranda la notte prima le fa supporre che Brendan avesse organizzato tutto. Da tempo. La medicina era stata infatti preparata diversi giorni prima da un farmacista, che sembra nascondere qualcosa. Perché?
Non può più riprendere a vivere se prima non lo scopre. Così inizia ad indagare sul passato di suo marito. E più fa domande, più avverte che nessuno è disposto a darle alcuna risposta, né i colleghi poliziotti di suo marito, né sua suocera, che neanche tanto velatamente la odia. Inaspettatamente, sarà Dugger, il ragazzo autistico della stazione di servizio, a darle una traccia su cui investigare, a parlarle del lago ghiacciato e di lacci per pattini usati da Brendan. Quando lei aveva sempre saputo quanto odiasse pattinare. Cosa le aveva taciuto, quale oscuro segreto tutti si affaccendano a tenerle nascosto? Perché sua suocera ha nel sottoscala una stanza piena di foto del fratello di Brendan, morto tanti anni prima, ancora bambino?
Il silenzio della neve è un romanzo accolto dalla critica americana in modo pressoché entusiasta. Kirkus Reviews lo definisce thriller magistrale, Il New York Times ricco di personaggi veri e profondi, Booklist definisce la Milchman una nuova straordinaria autrice di thriller. Qualcuno poi accosta il romanzo a Il senso di Smilla per la neve dello scrittore danese Peter Høeg, non potevo quindi non esserne incuriosita. Anche il prezzo è decisamente ragionevole, poco meno di dieci Euro.
L’inizio è drammatico e angosciante. La protagonista, che narra la vicenda in prima persona, si sveglia una mattina e trova suo marito morto. Apparentemente impiccatosi ad un lampadario. A questo punto l’abusato dilemma, si è suicidato, o l’hanno ucciso, si stempera in un dramma familiare avvenuto nel passato. La protagonista infatti nella sua ricerca dei motivi di questa morte, necessaria per liberarsi dal terribile senso di colpa che prova, si imbatte in una morte avvenuta venticinque anni prima.
Ora non vorrei esagerare a parlarvi della trama, privandovi degli iniziali colpi di scena, ma la tensione nasce da questo avvenimento oscuro che determina il comportamento ambivalente di molti dei personaggi. L’autrice è abile a costruire un castello narrativo plausibile e solidamente strutturato, depistandoci volontariamente, e portandoci a chiederci quale sia la verità o le verità. Un thriller ambientato nel grande Nord, scorrevole e veloce. Adatto a queste sere d’estate.
Jenny Milchman tiene corsi di scrittura e di editoria per il NewYork Writers Workshop. È ideatrice e promotrice della Giornata internazionale del Portailtuobambinoinlibreria. Ha pubblicato una raccolta di racconti. Questo è il suo primo romanzo.
Tag: Cover of snow, Giulietta Iannone, Il silenzio della neve, Jenny Milchman, Lucio Carbonelli, Sperling & Kupfer
26 luglio 2013 alle 9:06 |
[…] Il silenzio della neve (Cover of snow, 2013), romanzo di esordio di Jenny Milchman, tradotto da Lucio Carbonelli ed edito in Italia da Sperling & Kupfer nella collana Pandora, ci porta in una piccola cittadina di provincia, persa … […]