In Wolf Hall – primo capitolo di una trilogia dedicata ai Tudor – Hilary Mantel raccontava gli eventi che portarono all’origine dell’Inghilterra. In Anna Bolena. Una questione di famiglia l’autrice, vincitrice per ben due volte – e mai nessuno autore britannico ci era riuscito – del “Man Booker Prize” (nel 2009 e nel 2012), narra ancora gli snodi storici dell’Inghilterra, ma si addentra sempre più nella dimensione privata della vita della famiglia reale mostrando il tutto attraverso gli occhi di quei personaggi che nei tradizionali libri di storia vengono relegati in secondo piano. In questo caso, come nel precedente romanzo, il lettore conosce la vita del Regno Unito del 1535-36 attraverso gli occhi di Sir Thomas Cromwell, Primo Ministro – ma direi anche fidato braccio destro- di Re Enrico VIII. Il fatto che stupisce di più, date le umili origini di Cromwell, è il continuo domandarsi da parte dei personaggi della narrazione, ma anche del lettore, come caspiterina questo ex mercenario, vedovo, nato in una umile famiglia dove il padre era fabbro sia riuscito ad entrare nelle “grazie” del re. Questo secondo romanzo dedicato ai Tudor mostra un Cromwell all’apice del successo e del potere, un cammino che si sviluppa parallelo a quello di Anna Bolena, la donna per la quale il re fece di tutto per poterla rendere la sua seconda moglie. Enrico VIII non esitò a ripudiare la prima consorte Caterina d’Aragona allontanandosi dalla Chiesa di Roma con conseguente scomunica papale e fondazione della Chiesa Anglicana. Il re fece queste azioni che cambiarono la storia perché in lui ardeva la convinzione che Anna sarebbe stata la donna giusta che gli avrebbe dato l’erede maschio. Calcolo non proprio esatto, visto che la Bolena partorì una bella bambina. Scontento, il sovrano cominciò ad invaghirsi (strano caso!) di una giovane dama di compagnia, molto riservata e pacata: Jane Seymour. In Anna Bolena, una questione di famiglia spetterà a Cromwell trovare l’adeguata scusante da servire agli occhi e orecchie della nobiltà riguardo al fallimento della seconda unione di Enrico VIII. La missione sarà un’ardua impresa che il protagonista, con il suo carattere elegantemente minaccioso (nel senso che Cromwell riusciva a destabilizzare chi voleva mettergli i bastoni tra le ruote nascondendo le minacce dietro modi cortesi ed educati) dovrà riuscire a portare a termine con successo per garantire il rispetto verso il regnante, continuando ad assicurarsi il successo e la fiducia che la corona aveva sempre avuto verso di lui. Un’ opera non semplice, visto che Anna Bolena dimostrerà un coraggio e una tenacia che spiazzeranno i suoi contemporanei. Il tutto è organizzato in una intelaiatura di intrighi e alleanze politiche che evidenziano un ruolo di primaria importanza di coloro che nel romanzo rappresentano i cattivi e che con astuzia riuscirono ad incastrare con accuse come la stregoneria, l’incesto e l’adulterio – rivelatesi nel corso del tempo infondate – Anna Bolena. L’alta capacità narrativa di Hilary Mantel le ha permesso di creare una storia dove la suspense è sempre sul filo del rasoio e l’effetto empatico con i personaggi presenti nella scena è elevato. Il lettore sarà trascinato alla scoperta della corte inglese tra il 1535 e il 1536 attraverso lo sguardo di Sir Thomas Cromwell, ma questa visione soggettiva non impedirà a chi leggerà Anna Bolena, una questione di famiglia di capire con quanta furbizia venne orchestrato il castello di accuse verso la giovane Anna, la quale si eleva sopra a tutti i suoi contemporanei dimostrando una forza e un coraggio disarmanti. Traduzione di Giuseppina Oneto.
Hilary Mantel, è nata a Glossop, nel Derbyshire, nel 1952. Scrittrice prolifica, ha esordito nel 1985 con Every Day is Mother’s Day. Wolf Hall (Fazi, 2011) è stato insignito nel 2009 del “Man Booker Prize” ed è stato finalista al “Costa Novel Award 2009” e all’ “Orange Prize for Fiction” 2010. Con il successo di Anna Bolena, una questione di famiglia l’autrice è entrata definitivamente nel pantheon dei più grandi scrittori contemporanei. Nel 2012 il romanzo ha vinto il “Man Booker Prize”, il “Costa Book of the year” e il “David Cohen Award”. Hilary Mantel sta lavorando al terzo capitolo della trilogia, The Mirror and the Night. La BBC ha opzionato i diritti televisivi per una trasposizione della trilogia. Hilary Mantel è stata inserita nella lista delle 100 persone più influenti al mondo secondo il Time.
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