:: Recensione di Nei sogni cominciano le responsabilità, Delmore Schwartz, Neri Pozza editore, 2013 a cura di Viviana Filippini

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nei_sogni_cominciano_02Lou Reed, che lo ebbe come insegnate universitario, ha scritto l’introduzione a questa raccolta e gli ha dedicato la canzone European Son e Saul Bellow lo prese a modello per il protagonista del suo romanzo Il dono di Humboldt, così incuriosita dalla figura di  Delmore Schwartz mi sono addentrata nei racconti raccolti nel volume Ne i sogni cominciano le responsabilità e devo dire che le storie create da questo leggendario scrittore per il suo stile e arte narrativa sono un assaggio ironico, lucido e in certe pagine pure cinico, della società borghese americana. Questo libro – che in una ideale sezione dedicata alla letteratura americana metterei a fianco di Salinger – è una stuzzicante raccolta pubblicata nel 1948 e racchiude in sé una serie di racconti che hanno per protagonisti le diverse tipologie di umanità presenti nella società americana tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. Ci sono giovani americani, immigrati europei approdati nel Nuovo Mondo per trovare la fortuna e ricrearsi una vita, studenti e intellettuali. Uomini e donne di diverse generazioni con differenti bisogni. Necessità più o meno effettive che scatenano spesso e volentieri conflitti tra genitori e figli. Ci sono gli adulti (madri e padri) come quelli presenti nel racconto I figli e il senso della vita che hanno lottato e faticato per crearsi una esistenza socio-economica stabile ed equilibrata con il fine di garantire alla propria prole quel benessere che loro non mai avuto in passato. In opposizione, Schwartz presenta dei giovani che agiscono in modo tale da mettere in crisi e a repentaglio tutto il compiuto genitoriale, causando una profonda delusione in chi li ha messi al mondo e danneggiando spesso in maniera irreparabile il proprio futuro personale, compreso il ruolo all’interno della società nella quale sono nati e cresciuti. Se ci addentriamo nella vicenda dell’episodio Capondanno ci accorgeremo come alla festa dell’ultimo giorno del 1937 siano presenti dei giovani borghesi all’apparenza tutti amici, ma basteranno poche parole e gesti per far sì che questo insieme di persone si lasci la mattina dell’1 gennaio 1938 come dei perfetti sconosciuti. L’umanità protagonista di questi episodi di vita quotidiana non è molto eroica, anzi conoscendo le vicende di questi uomini ci si accorge come in alcuni casi siano minati di una inettitudine naturale inscritta nel loro DNA, mentre in altri, essa è indotta dalla grave crisi economica che colpì gli Stati Uniti d’America tra il 1929 e primi anni’ 30. Una testimonianza di questo fatto è  il gruppetto di  strampalati intellettuali  de Il mondo è un matrimonio che nato nel mezzo della Grande Depressione affonda il suo esistere su pensieri e ottiche di visione della vita del tutto oniriche e utopistiche. I racconti si Schwartz sono uno spaccato di vita borghese americana sempre in bilico tra il fare e il non volere e poter compiere azioni e gesti. Che dire poi della riflessione acuta sul ruolo giocato nei media nella società di massa nell’episodio Le statue, nel quale l’attenzione degli abitanti di New York e degli organi di stampa è calamitata sulle statue di neve che presenziano nella città. Non hanno vita, ma la curiosità e l’interesse che c’è attorno ad esse le rende le protagoniste dei discorsi della popolazione, fino a quando una lieve pioggerella le farà dissolvere e cadere nel dimenticatoio, spingendo gli abitanti della Grande Mela a direzionare i loro interessi verso altri argomenti. Nei sogni cominciano le responsabilità è un insieme compatto di episodi di vita di ogni giorno, dai quali emerge il dato di fatto che per alcuni personaggi le responsabilità sono dei veri e propri miraggi – ne sono un esempio i giovani protagonisti di America America– che rimangono tali e lontani. Per altri, invece, le responsabilità sono degli obblighi da assumere e portare a compimento – vedi il ragazzo dell’omonimo racconto che da’ il titolo alla raccolta, seduto in un sala cinematografica  a vedere un film che racconta la vita dei suoi genitori e pronto ad entrare nella pellicola per redarguire la coppia-  e sono così cementati in alcuni dei personaggi che le responsabilità verso gli altri e la vita cominciano a mettere le radici nella dimensione onirica per affermarsi – anche se non sempre ci riescono- nella realtà di ogni giorno.

Delmore Schwartz nacque a Brooklin nel 1913 da genitori ebrei immigrati dalla Romania. Schwartz pubblicò il suo primo libro a soli 24 anni, dove oltre ad un serie di poesie compariva il racconto Nei sogni cominciano le responsabilità. I testi s’imposero da subito all’attenzione della critica per il loro virtuosismo tecnico e per la forte carica emotiva. Seguirono opere poetiche, tra cui Genesis (1943), Vaudeville for a Princess (1950) e Summer Knowledge (1959). La raccolta Il mondo è un matrimonio è del 1948 ed è riproposta oggi da Neri Pozza con il titolo del primo racconto pubblicato dall’autore americano, che insegnò scrittura creativa in varie università americane, ma a causa del proprio carattere autodistruttivo, Schwartz si ritirò nell’isolamento e morì nel 1966 a soli 53 anni.

Una Risposta to “:: Recensione di Nei sogni cominciano le responsabilità, Delmore Schwartz, Neri Pozza editore, 2013 a cura di Viviana Filippini”

  1. Laura Says:

    C’è un premio per te nel mio blog!

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