“Angeli assassini”.
Da un titolo del genere ci si aspetterebbe un thriller, magari un pulp con tanto di strage sanguinolenta. E invece no. “Angeli assassini” (Edizioni Tifernum) è un libro sull’amore.
Ma partiamo dall’autore: Nicola Paparusso. Classe 1963, una laurea in Scienze Politiche, è stato Consigliere Legislativo del Presidente della Commissione Difesa del Senato e, nella legislatura successiva, del Presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea italiana della NATO. Accanto alla passione istituzionale e politica, è la scrittura ad aver monopolizzato le successive esperienze di Paparusso. In ambito narrativo, c’è da segnalare il premio “Approdi D’Autore” con l’opera “Caffè corretto” (Graus Editore, 2007) , mentre nel settore saggistico vanno menzionati lavori su argomenti sociologici e antropologici.
“Angeli assassini” non è un manuale d’amore. Non vuole insegnare nulla perché non ha questa pretesa. È una disamina, a volte lucida a volte sognante, sul sentimento che “move il sole e l’altre stelle”.
Diciamo la verità. Oggi si prova quasi imbarazzo a parlare d’amore. Come se fosse un fratellastro deforme da tenere nascosto in cantina, oppure un peccato così grave da non farne parola con nessuno. Ci sono una serie di argomenti, oggi, divenuti tabù, per una sorta di stravolgimento sociale. Stravolgimento che ci ha portati a credere che se può essere legittimo parlare di sesso in tutte le sue forme, d’altro canto non è conveniente parlare di argomenti scomodi e poco gettonati. Argomenti pesanti, in fondo, di cui molti vorrebbero liberarsi. Potremmo citare Dio. E potremmo citare l’amore.
Ma questo libro, scevro da ogni illusione a buon mercato, affronta con piglio razionale, ma anche fiducioso, le varie fasi che possono caratterizzare quell’amore che più di ogni altro si presta ad analisi sociologiche: il rapporto di coppia.
I quindici capitoli che compongono il volume non pretendono di fondare una nuova scuola di pensiero, né di fare facili proseliti. Hanno la speranza, piuttosto, di aprire gli occhi (a giovani e meno giovani) su quanto siano simili tra loro le storie d’amore. Le dinamiche, grossomodo, finiscono per rispettare logiche abbastanza note, ed è proprio su questo presupposto che l’autore costruisce una serie di consigli che possono aiutare a vedere un rapporto di coppia con maggiore distacco. Un distacco necessario ad affrontare meglio, per esempio, un abbandono. Un punto di vista lucido che può aiutarci a riconoscere i nostri errori, a fare marcia indietro, a non cadere in quei facili standard sentimentali che, soprattutto nei momenti bui, portano a puntare un dito accusatore contro l’altro. Anche le storie d’amore passate giocano un ruolo importante in questo “saggio”: dare il giusto peso agli ex è un’operazione difficile, che tuttavia può aiutare a vivere meglio il presente. Il fardello del passato non deve essere un ostacolo, ma un’esperienza da conservare e sviluppare. Da non dimenticare, infine, le parole dedicate alla passione e all’importanza dell’intimità: mantenere vivo il fuoco dell’attrazione è forse il sistema più sicuro per saldare il collante sentimentale tra due persone.
Una lettura, “Angeli assassini”, interessante e istruttiva, che mi sento di consigliare a tutti. Perché tutti, chi prima chi dopo, chi più chi meno, ci siamo confrontati con questo universo.
4 novembre 2013 alle 21:38 |
[…] https://liberidiscrivereblog.wordpress.com/2013/02/12/recensione-di-angeli-assassini-di-nicola-paparu… […]