Nessuno può proteggere un altro per sempre. Prima o poi, anche lei sarebbe diventata grande, e avrebbe dovuto affrontare il mondo da sola. Ci pensava spesso, quando vedeva quei ragazzi, non ancora maggiorenni, che uscivano dalle discoteche stravolti, con lo sguardo perso, come se fossero stati catapultati fuori da un tunnel, ritrovandosi in un mondo sconosciuto e ostile. O quei gruppi di liceali che passavano il sabato sera a ubriacarsi accanto alla stazione, lasciando il piazzale coperto di bottiglie di birra vuote. In che momento i maghi abbandonavano la mente dei bambini, lasciando il posto alle forme astratte della notte o a quelle del crimine? Magari anche Patricia Palmer aveva avuto il suo mago vestito di verde, come quello appena descritto da Candela, con un cilindro pieno di stelle. Castro non riusciva ad immaginare lungo quali labirinti potesse perdersi una studentessa di Filosofia, ma ormai non aveva dubbi sul fatto che quella ragazza si fosse infilata da sola nella bocca del lupo cattivo.
Santiago de Compostela, cuore sacro della Galizia, con la sua cattedrale che conserva le reliquie dell’apostolo Giacomo il Maggiore, meta sin dal Medioevo di pellegrinaggi irrinunciabili per tutta la cristianità, è lo scenario principale del nuovo thriller a carattere religioso di Susana Fortes Il cammino del penitente (La Huella del Hereje, 2011) tradotto dallo spagnolo da Patrizia Spinato e edito in Italia da Nord Edizioni. Susana Fortes è un nome piuttosto noto tra i lettori di thriller che hanno al centro misteri che traggono le loro origini in periodi storici lontani, ha raggiunto infatti una certa fama internazionale con il suo thriller d’esordio Quattrocento edito dalla Nord nel 2008, con al centro la congiura dei Pazzi e la Firenze dei Medici.
Tutto ha inizio con il ritrovamento del cadavere di una giovane studentessa di Filosofia, Patricia Palmer, uccisa un venerdì di febbraio nella Cattedrale di Santiago de Compostela e depositaria e scopritrice di un segreto che sembra averne determinato la morte. Il commissario Lois Castro, poliziotto fuori dagli schemi, magro e spigoloso, divorziato e padre di una splendida bambina, si trova ad indagare sul suo omicidio incerto su come comportarsi. Non può dimenticare che la scena del delitto è un luogo di culto per milioni di fedeli, e pur non essendo credente sente che quel luogo rende il delitto diverso da tutti gli altri.
Primo sospettato il fidanzato della ragazza, Robin, improvvisamente scomparso e una traccia se pur esile sembra condurre le indagini verso il passato ambientalista della ragazza. Sembra infatti che Patricia Palmer, membro attivo di un piccolo gruppo ecologista L’arca di Noè, avesse passato alcune notti in commissariato per via di un incendio ad un’ azienda di fertilizzanti, la Ferticeltia, responsabile di uno dei più gravi disastri ecologici della Galizia e che questo le avesse attirato parecchi nemici.
A capitoli alterni le indagini di Castro si intervallano con quelle di una giovane giornalista Laura Marquez incaricata dal suo giornale l’Heraldo Gallego di indagare sulla scomparsa di un antichissimo manoscritto del Liber apologeticus, un testo del IV° secolo attribuito a Priscilliano, vescovo di Avila, condannato a morte per eresia dal concilio di Bordeaux. Laura sospetta che questa scomparsa nasconda un mistero ben più fitto e quando scopre che la ragazza uccisa nella Cattedrale fu l’ultima a visionare il testo i suoi dubbi diventano certezze.
Questa scoperta porta la ragazza ad affiancare il collega Villamil sul caso e da questo momento in poi le indagini del commissario e dei due giornalisti proseguono parallele. Tanti i possibili colpevoli, oscuro il movente poi inaspettatamente la confessione del vero colpevole, l’unico che aveva una ben valida ragione per uccidere, l’unico che vedeva in Patricia Palmer un pericolo che solo la morte avrebbe fermato.
Il cammino del penitente è un thriller ambientato ai giorni nostri in cui il movente dell’omicidio al centro della storia trae le sue origini addirittura nel IV° secolo, e in cui mistero, interessi economici e criminali, sette panteistiche, culti eretici, danno origine ad una vicenda per alcuni versi inquietante e ricca di suspense che in mani diverse avrebbe potuto essere ben ostica e indigesta, ma la Fortes ha dalla sua una leggerezza e semplicità espositiva che fanno del romanzo un testo piacevole e veloce da leggere.
Il cammino del penitente è un libro scritto bene, interessante, caratterizzato da descrizioni che quasi danno lampi visivi della narrazione: la pioggia che costantemente cade, le scalinate della cattedrale, la vita del commissariato, gli incontri nei caffè di Santiago, il rapporto tra Lois Castro e sua figlia, il senso di vita vissuta, rimandi letterari, versi di poesie. L’autrice ammette di essersi ispirata a Michael Blomkvist e Lisbeth Salander per i personaggi di Laura Marquez e Villamil, ma la somiglianza a mio avviso è molto velata, forse più accentuata per il personaggio femminile con un passato doloroso e un carattere molto solitario.
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