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:: Intervista ad Abel Wakaam

Attenzione : per i temi trattati è consigliata la lettura ad un pubblico adulto 

abGrazie Abel Wakaam di aver accettato la nostra intervista, innanzi tutto si presenti ai nostri lettori. Chi è Abel Wakaam?

 

Sono un raccontastorie, un vagabondo della rete che prova a tessere in trama tutto ciò che incontra, succhiando l’anima ai naviganti di questo immenso mare… senza lasciarli naufragare. Mi piace pensare che le mie storie siano frutto di una realtà genuina, seppur romanzate per renderle fruibili sotto forma di romanzo erotico popolare.

 

Come è iniziato il suo amore per la scrittura. Quali sono state le sue prime letture?

 

Credo di aver sempre scritto perché sono negato nel disegno e nella pittura. In quanto a leggere sono troppo pigro per farlo, e infatti ho stretto tra le mani solo “Il richiamo della foresta” e “Le età di Lulù”. Dopo di che ho smesso di leggere per evitare di essere contaminato da altri autori.

 

Ha frequentato corsi di scrittura creativa?

 

Non credo che la creatività possa essere insegnata e ritengo sia sbagliato persino ingabbiarla dentro schemi prefissati. Improponibile apprenderla da altri perché, se così fosse, gli insegnanti di scrittura creativa sarebbero sempre primi nelle classifica di vendite, e non mi pare che sia così.

 

Ci parli dei suoi libri disponibili come e-books. Quali preferisce?

 

Ogni romanzo racconta la storia di un momento, quindi è difficile concedere ad uno solo una preferenza temporaneamente stabile. Potrei indicare “La Schiava” per il suo stretto legame con una realtà vissuta. Ma è uno dei tanti che si possono leggere gratuitamente su www.rossoscarlatto.org

 

Le piace la letteratura erotica giapponese?

 

Non oso credere che i Giapponesi possano essere erotici.

 

La figura del libertino settecentesco la ispira? Ha letto le memorie di Gian Giacomo Casanova?

 

Mi ispira tutto ciò che è contemporaneo e che riprende il concetto erotico di oggi. Già quello di alcune settimane fa mi annoia mortalmente.

 

E’ più erotica la fantasia o la realtà?

 

Certamente la fantasia perché ci permette di visualizzare ogni fotogramma esattamente come appaga la nostra mente, nel modo più facilmente masticabile dal cervello. Se confrontiamo una scena erotica immaginata e poi realizzata, ci troviamo nel secondo caso a fare i conti con l’equilibrio, con la fatica, con la posizione, con  la mancata sincronizzazione degli eventi. Insomma, con la fantasia siamo tutti supereroi, nella realtà ritorniamo esseri umani.

 

Nella sua esplorazione dei sensi quale è il più erotico: il tatto, il gusto, la  vista?

 

L’eros alberga nella parte più oscura del nostro immaginario… diventa sesso attraverso i sensi, tutti, nessuno escluso. Potrei dire la mancanza di vista nel buio totale, la negazione del tatto o il centellinare del gusto, ma è l’istinto, cioè la parte più ancestrale che si annida dentro di noi a determinare la giusta alchimia.

 

Utilizza un linguaggio trasgressivo nelle sue opere? Al giorno d’oggi cos’è la vera trasgressione?

 

Nel raccontare una storia uso un linguaggio privo di eccessi. Lascio però al dialogo di ogni personaggio la parte più intensa ed espressiva. E se io scrivo “sedere” il protagonista può chiamarlo semplicemente “culo” senza che cambi minimamente il significato. La trasgressione oggi è l’amore, visto come espressione di assoluta complicità e monogamia. Poi ci può essere una trasgressione di coppia, ma soltanto quando entrambi si considerano una sola entità.

 

Come definirebbe la sensualità?

 

E’ la capacità di un individuo nel mettere in mostra la propria capacità d’intrigo.

 

Cosa fa secondo lei naufragare l’erotismo in perversione?

 

La perversione è l’esaltazione di un pensiero osceno… è il voler assistere a qualcosa che ci attira e ci irrita allo stesso tempo. E’ vedere la propria donna godere con un’altra o con un altro… diventare gestore del piacere invece che protagonista. Qui l’erotismo non è il punto di partenza, semmai diventa il salvagente del ritorno, quando si torna a confrontarsi su quanto successo.

 

Sta lavorando ad un nuovo libro? Può anticiparci qualcosa?

 

E difficile per me anticipare il contenuto di un libro in evoluzione perché sta ancora inseguendo una storia proprio mentre accade.

 

Scrive solo romanzi o anche racconti brevi?

 

Scrivo di tutto, anche cose senza senso.

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Cos’è per lei la libertà?

 

La libertà è pura utopia. Siamo tutti prigionieri di qualcuno, di qualcosa e… bene che vada, siamo schiavi di noi stessi.

 

Amore e morte, un binomio spesso presente in molte opere letterarie, che può dirmi al riguardo?

 

L’amore è un sentimento a termine, ti scotta appena ti sfiora ma ne senti il dolore solo dopo che se n’è andato via, la morte invece è la formattazione della vita, ma per sicurezza il disco fisso viene tolto dall’involucro e dato alle fiamme eterne. Poi mi piacerebbe andare in paradiso per traviare tutti i raccomandati che ci sono e riportarli con me all’inferno.

 

Pensa che l’affermazione del desiderio erotico sia un desiderio più maschile o femminile?

 

Non penso neppure che sia un desiderio, ma una umana necessità.

 

L’esibizione del corpo femminile nudo ha per molti connotazioni pornografiche; cosa lo trasforma in arte? 

 

Può essere pornografica l’espressione del volto della modella nuda o l’ostentazione di un godimento dissoluto, non l’esibizione del corpo stesso. L’arte è un’altra cosa.

 

Pensa che la parola “orgasmo”sia a ancora una parola tabù?

 

No, ma è un peccato non averlo.

 

La ricerca del piacere pensa sia una delle più forti pulsioni dell’animo umano?

 

Più che la ricerca del piacere preferisco la soddisfazione nel trovarlo e il godere delle pulsioni che ne derivano J

 

Non di rado la letteratura erotica è stata un veicolo per far passare concetti filosofici e spirituali cito ad esempio il Marchese de Sade . Anche lei ha agito in questo modo?

 

Io scrivo perché mi piace stupire e uso la letteratura erotica per proporre delle nuove forme di trasgressioni, sia mentali che fisiche. La scena dei confetti di “La Schiava” ne è un puro esempio. Ma d’altronde il sesso è “sempre la medesima cosa fatta con un’altra” quindi per mantenere viva la curiosità verso i miei scritti devo sempre attingere alla mia smisurata creatività.

 

 

Frequenta fiere, festival letterari, premi letterari?

 

Mi piace il contatto col pubblico,  adoro discutere di scrittura ed erotismo, ma allo stesso tempo odio premi, fiere, festival e tutto ciò che non sia confronto diretto con l’interlocutore.

 

Scrive anche libri non erotici, quale genere l’appassiona di più?

 

Sono un giallista e scrivo anche fantasy ma chissà perchè sono conosciuto più per il genere erotico anche se il mio libro più letto è “la Terra dell’Arcano” su cui si basa il sito www.arcano.org

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