:: In principio fu lo sguardo. Taccuino vagabondo di un cronista di cultura,Nino Dolfo (Oligo Editore, 2025) A cura di Viviana Filippini

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“In principio fu lo sguardo. Taccuino vagabondo di un cronista di cultura” è l’ultimo libro di Nino Dolfo, giornalista nativo del Friuli, ma bresciano d’adozione. Il volume edito da Oligo editore è una raccolta di memorie che l’autore fa raggruppando le persone incontrate (tante), i luoghi visitati e vissuti, uniti ad un’ampia gamma di citazioni letterarie, e non solo, che rendono il libro un vero e proprio viaggio nel passato. Il formato del libro è agile, comodo e tascabile, e si pone come una vera e propria passeggiata dentro alla vita di Dolfo e agli incontri fatti grazie al suo lavoro. La cosa interessante è che però non c’è solo l’attività giornalistica, perché in questo taccuino emerge anche la dimensione umana delle persone incontrare – alcune anche più volte- nel corso degli anni. Dolfo, giornalista pubblicistica, scrive dagli anni Settanta come critico cinematografico e cronista di cultura e in questo libro inserisce i ricordi del passato che costituiscono una compagnia di varie di personalità che  ha incontrato e conosciuto. Tra le pagine si trovano infatti gli sceneggiatori Vincenzo Cerami e Age, il filosofo – anche lui bresciano- Emanuele Severino, i registi Massimo Castri, Franco Piavoli, Silvano Agosti, Alberto Sironi, Gianni Serra. Non mancano i fotografi Gian Butturini e Ugo Mulas, gli attori Paolo Villaggio, Alain Cuny e Dominique Sanda. E ancora Clint Eastwood, come Renato Borsoni grande uomo di teatro, gli scrittori Lawrence Ferlinghetti, Franz Kafka, Francesco Permunian e non mancano anche riferimenti alla letteratura. Ognuno con il proprio spazio che li ha portati ad incastonarsi nelle vita dell’autore. In realtà, quello che emerge dal libro, non è solo il Dolfo giornalista, critico cinematografico o penna di cultura, perché da queste pagine esce anche il Dolfo spettatore appassionato di cinema e, come i libri, sono tanti i film citati nel testo a dimostrazione della grande passione e interesse dell’autore verso una delle arti a disposizione del genere umano per narrare storie. “In principio fu lo sguardo. Taccuino vagabondo di un cronista di cultura” di Nino Dolfo è un libro che ripercorre il passato, il vissuto personale e lavorativo, ma l’autore non lo fa con nostalgia. Anzi, Dolfo ci racconta con entusiasmo quello che è stato il suo lavoro, quelli che sono i suoi interessi e le sue passioni, per invitare noi lettori a comprendere e capire quanto è importante fare memoria del passato, per mantenerlo vivo nel presente, perché senza i ricordi tutto si cancella e va perduto.

Nino Dolfo (1944), di origini friulane ma bresciano d’adozione, dopo la laurea in Lettere classiche con una tesi di storia del cinema, è stato insegnante, animatore di cineclub, critico cinematografico e poi teatrale, oltre che giornalista culturale per testate come “Bresciaoggi” e “Il Corriere delle Sera”. Ha curato volumi dedicati a fotografi, uno speciale della rivista “Atlante bresciano” sul cinema a Brescia e participato alla stesura del libro-memoir Ritratti di città per Grafo editore. Due suoi testi (su Raymond Chandler e Simenon) hanno raggiunto la visibilità sul palcoscenico. (fonte biografia Oligo editore)

Source: Ufficio stampa A1 comunicazione.

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