::Enrico Fermi. Il genio atomico, Andrea Pau (Gallucci 2024) A cura di Viviana Filippini

by

Enrico Fermi, lo consociamo perché fu padre del primo reattore nucleare e protagonista del “Progetto Manhattan”, ossia  un piano di studio, ricerca e sviluppo in ambito militare dal quale presero forma le prime  bombe atomiche durante la Seconda guerra mondiale. A condurlo ci furono Stati Uniti d’America, Regno Unito e Canada. In realtà, Enrico Fermi lo conosciamo anche perché ricevette il Nobel per la fisica nel 1938 e il suo fare ebbe una forte influenza sul mondo e sulla sua storia, tanto è vero che grazie a Fermi, l’Italia provinciale dei primi anni del XX secolo si trovò ad essere nota a livello internazionale. A raccontarci la figura di Enrico Fermi ci pensa Andrea Pau con il libro “Enrico Fermi. Il genio atomico” edito da Gallucci con consulenza scientifica del professor Vincenzo Barone. Attraverso quattro punti di vista diversi, con un perfetto mix di realtà e fantasia, il lettore scopre al meglio la figura del grande fisico italiano, naturalizzato in America. Accanto ai grandi scienziati con i quali Fermi lavorò, l’autore decide di fare narrare lo scienziato a persone del tutto quotidiane che nella trama si incorciano le loro vite co quella di Fermi. Per esempio, nella prima parte il libro ha il punto di vista di Gertrude e va dal 1900 al 1922, anno della Marcia su Roma, che avrebbe cambiato la vita a molti italiani. In questa fase è grazie agli occhi della vicina di casa di Fermi, che lo vediamo crescere giorno dopo giorno, e così scopriamo come in casa il piccolo Fermi fosse soprannominato dalla madre “Piccolo fiammifero”, per quel suo stare zitto zitto per giorni interi ed esplodere poi all’improvviso. Il secondo periodo di vita di Fermi ha il punto di vista di Giuseppe, giovane inventore che dal 1923 al 1938 fu al  fianco di Fermi in via Panisperna  e i due si dividevano tra l’affermarsi sempre maggiore del del Fascismo e del Nazismo, gli studi universitari, i primi amori per qualcuno  e gli esperimenti per qualcun altro. Poi arriva Anthony, scienziato e soldato italoamericano ai tempi della Seconda guerra mondiale e della bomba atomica vicino a Fermi dal 1939 al 1946, che osservò lo stupore di coloro che ascoltavano Fermi e che venivano rapiti dalla passione che ci metteva nello spiegare i concetti della fisica, compresa la termodinamica. L’ultima che ci racconta un po’ lo scienziato ed è anche la più giovane, è la piccola Sarah (dal 1946 al 1954) che conosce Fermi perché giocava con Laura e Judd, i suoi figli. In “Enrico Fermi. Il genio atomico”, Andrea Pau riunisce quattro punti di vista diversi, grazie ai quali possiamo conoscere nel tempo la figura dei Enrico Fermi e quelle sue scoperte scientifiche che cambiarono per sempre il mondo del XX secolo.

Andrea Pau ingombra la Sardegna dal 1981. Dopo la laurea in Scienze politiche comincia, astutamente, a fare tutt’altro: scrive fumetti, romanzi per ragazzi, cartoni animati. Collabora con diversi editori e con la Fondazione Sardegna Film Commission. Appena ne ha la possibilità, passeggia per il mondo, ascolta concerti, assume carboidrati (dal sito di Gallucci).

Source: inviato dall’editore Gallucci.

Tag: , , ,

Lascia un commento