
Il fulcro umano che incatena le pagine di questo delizioso libretto è un terziario francescano che vive e opera a Santa Domenica di Placanica, in Calabria. Dotato di carismi straordinari, fratel Cosimo si ispira direttamente al grande San Francesco ed è conosciuto non solo per suoi doni di veggenza e guarigione, ma anche per le apparizioni della Beata Vergine Maria che nel 1968 si manifestò presso lo Scoglio roccioso attiguo alla sua abitazione, alle falde dell’Aspromonte, per chiedergli di trasformare quella terra segnata dal dolore in un angolo di paradiso.
Fratel Cosimo non è un sapiente di questo mondo, ma è un sapiente secondo Dio. Quando si ricorre a lui per grazie materiali, per quanto nobili e necessarie, invita a concentrarsi prima sui beni spirituali e a rimettersi completamente al volere di Dio, perché, da vero sapiente, sa che il nostro vero bene consiste solo nel compiere la volontà divina, anche quando ci sembra follia, perché passa dalla croce. Ma questa è la sapienza dei santi. Essa può dimorare in fratel Cosimo, perché in lui sono presenti le sette colonne descritte da san Bonaventura: umiltà e castità, innocenza della mente, moderazione nel parlare, bontà di cuore, maturità di giudizio, semplicità di intenzione. E giunti a questo punto della riflessione, occorre fare una digressione sul concetto di scienza.
Il dono di scienza consente di analizzare la realtà alla luce della Verità.
La luce dell’anima è conoscenza(scienza), mentre l’oscurità dell’anima è ignoranza. La luce della scienza filosofica, secondo l’opinione degli uomini mondani, è grande, dice san Bonaventura. Ma tuttavia essa è piccola in confronto alla luce della conoscenza cristiana. La scienza teologica è considerata minima dai mondani, in realtà è grande secondo verità. La luce della scienza gratuita è ancora maggiore, ma lo splendore della scienza gloriosa è massimo. E’ questo splendore che ha sperimentato San Paolo. Ci soffermeremo sulla scienza gratuita che è una santa conoscenza della verità, come credibile e amabile, ed è la scienza dei santi. Essa insegna che non è importante conoscere molto, ma è importante il modo di conoscere. Ci sono infatti persone che vogliono conoscere solo per farsi conoscere, e questa è curiosità. Ci sono quelli che vogliono conoscere per vendere il loro sapere per denaro o per onori, e questo è commercio. Ci sono altri che vogliono conoscere per edificare gli altri, e questa è carità. E ci sono quelli che vogliono conoscere per essere edificati, e questa è prudenza. La scienza gonfia, la carità edifica: per questo motivo l’uomo deve possederle entrambe, scienza e carità, per comprendere con tutti i santi, come dice san Paolo, “quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio”. Questo è il “dono” di scienza che viene dallo Spirito Santo. La scienza gloriosa è la conoscenza sempiterna della verità come desiderabile, in essa è la radice dell’immortalità: inizia in terra nella contemplazione e si perpetua nell’eternità con Dio. Se il dono della Sapienza porta a conoscere le creature a partire da Dio, il dono di scienza conduce a fare esperienza di Dio partendo dalle creature. E’ un dono particolarmente spiccato nel carisma francescano. Pensiamo al “Cantico di frate Sole”, composto da san Francesco all’apice della sua sofferenza fisica. Anche Fratel Cosimo possiede questo dono in grado elevato. Non è infatto importante “quanto” egli conosce, ma “come” egli conosce, perché tutto rapporta a Dio nella Verità e contempla incessantemente la divina presenza in tutto e in tutti.
Chi è Fratel Cosimo per chi gli vive accanto, per chi lo incontra?
Imma appartiene alla sua Comunità ed ha l’incarico di raccogliere le testimonianze delle guarigioni che avvengono allo Scoglio. Ma Imma un tempo era atea. Chi è per lei Fratel Cosimo?
Ecco la sua risposta.
“E’ l’uomo del Vangelo. E’ umile e obbediente alla Chiesa, anche nei momenti più difficili. Vive di preghiera e passa parte della notte in adorazione, come mi hanno confidato dei sacerdoti e un fratello della Comunità che trascorre molte ore della giornata aiutandolo. Quando ci raduniamo per fare le pulizie settimanali allo Scoglio, è sempre il primo a lavorare, malgrado cerchiamo di convincerlo a risparmiarsi. Soffre molto durante la Quaresima e prima di incontrare le persone, soprattutto prima dei grandi raduni di folla. E’ un uomo di Dio, è semplice, piange per le sofferenze altrui, in particolare per quelle dei bambini. Stare vicino a lui è una continua scoperta e un cammino sempre nuovo”.
Ed ora una testimonianza sui carismi di Fratel Cosimo.
Un pellegrino del nord Italia, che vuole mantenere l’anonimato, racconta di aver recitato la coroncina della divina Misericordia al capezzale del padre morente, confidando nella promessa di Dio a Santa Faustina Kowalska:”Nell’ora della morte difenderò come mia gloria ogni anima che reciterà questa coroncina, oppure altri la reciteranno vicino a un agonizzante, e otterranno per l’agonizzante lo stesso perdono. Quando vicino ad un agonizzante viene esercitata questa coroncina, si placa l’ira di Dio e l’imperscrutabile Misericordia avvolge l’anima e si commuovono le viscere della Mia Misericordia, per la dolorosa Passione di mio figlio.”
Dopo la morte del padre, il giovane prende appuntamento con Fratel Cosimo, che appena lo vede – senza neppure dargli tempo di formulare la domanda – lo informa che il genitore si è salvato grazie alla coroncina della divina Misericordia recitata mentre era in fin di vita. Poi gli dice che si trova in purgatorio e che ha bisogno di preghiere. L’episodio straordinario conferma, oltre ai carismi di Fratel Cosimo, anche le promesse di Dio, annesse alla recita della coroncina.
Concludiamo con una preghiera alla Madonna
Santa Maria Vergine, non vi è alcuna simile a te, nata nel mondo, tra le donne, figlia e ancella dell’Altissimo Sommo Re il Padre Celeste, Madre del Santissimo Signore nostro Gesù Cristo sposa dello Spirito Santo; prega per noi con San Michele Arcangelo e con tutte le potenze dei Cieli e con tutti i Santi, presso il tuo Santissimo diletto Figlio, Signore e Maestro.
“Vieni Spirito Santo, vieni per Maria!”. Il Bene non fa notizia, che siano viventi santi non ancora saliti in Cielo dovrebbe stimolarci a imitarne i passi affrettandoci come le vergini sagge che con l’olio delle lampade in mano attesero fiduciose l’arrivo dello Sposo, Nostro Signore. Tutto il resto è solo un soffio che non smuove le lapidi.
Tag: Daniela Distefano, Edizioni Segno, Fratel Cosimo e la forza della preghiera, Patrizia Cattaneo
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