
Teti, che ha una famiglia disfunzionale; Roberto, quello che non si accontenta; Annabella, molto golosa, dal temperamento allegro; Tosca, bellissima, che è sicura che le basti agghindarsi in modo bizzarro per essere considerata anche eccezionale; Peppe, che aspetta – non si sa se con apprensione o eccitazione – il prossimo coprifuoco; Orlando, il Maschio Alfa; Federico che ha il cuore spezzato e si deve ripigliare; Pietro, il finto pendolare che nasconde a tutti, da diciassette anni, di avere perso il suo prestigioso impiego da dirigente; Eric, che sente di avere incontrato la donna ideale, ma pensa anche che, probabilmente, sia un amore impossibile: ecco alcuni degli oltre quattrocento Personaggi precari che Vanni Santoni ci presenta in questo volume edito per i tipi di Voland. La quarta, aggiornata e definitiva raccolta di tanti antieroi di provincia, individui medi – così estremamente familiari – tante identità e personalità variegate, atipiche, in cui il lettore può addirittura riconoscere tratti comuni a parenti, colleghi, amici, vicini di casa, insegnanti e compagni di scuola incontrati nel tempo, ma anche e soprattutto parti di sé. I primi Personaggi precari, nati quasi vent’anni fa nel blog che Vanni Santoni curava sulla piattaforma “Splinder”, diedero il via a uno dei progetti letterari più longevi e celebrati della scena editoriale italiana.
L’autore ci racconta una precarietà esistenziale e psicologica, non meramente lavorativa o economica, non limitata al mondo dei giovani. Dall’adolescente al pensionato, osserviamo – a distanza – personaggi di ogni età, contesto ed estrazione sociale. Entriamo in contatto con loro tramite riflessioni, flusso di pensieri, descrizione fisica, scheda anagrafica, chat, brevissimi scambi di battute, debolezze, bugie bianche, piccole e grandi illuminazioni, frustrazioni, convinzioni, speranze, delusioni, tic che suscitano tenerezza, biasimo, a volte anche simpatia. Non lasciano mai indifferenti. Li vediamo indossare maschere che si sgretolano e armature bucate, tutti figli di una mentalità e di una società che stanno lentamente mutando. Un panorama umano in affanno, ma disperatamente autoconsapevole con cui l’autore ha portato la narrazione del precariato dalla mera cronaca alla struttura stessa del testo, dando vita a un vero e proprio universo di monadi stranite, ironiche, malinconiche e spietate.
Lo stile di Santoni è incisivo, attento, preciso e, poiché il “tempo” dei Personaggi precari è la contemporaneità, la scelta della prosa frammentaria, della micro-narrazione e dell’epigramma risulta perfetta, ideale. L’autore immortala ogni personaggio in un imprecisato “momento presente” che, inglobando l’attesa, forse infinita, di un cambiamento imminente, non lo definisce completamente, tuttavia lo qualifica – senza giudizio, ma senza scampo – come il frutto delle proprie scelte e del proprio vissuto.
Pagina dopo pagina, inevitabilmente, ci si sorprende a domandarsi cosa accadrebbe ai Personaggi precari se potessero – riuscissero – a liberarsi dalle gabbie mentali proprie e altrui. Se avessero modo di trovare una sorta di pacificazione, riconciliarsi con se stessi e con i fantasmi del proprio passato. Con alcuni si empatizza, di altri si sorride, altri ancora non li si vorrebbe come amici.
Numerosi personaggi sono inconsapevoli di essere “precari”. La scrittura brillante suggerisce evoluzione, non staticità. Il lettore è spettatore di una condizione emotiva ed esistenziale labile, forse obbligata; in molti casi – si immagina o si spera – certamente non definitiva.
Un libro appassionante, divertente, che si legge in poche ore e si presta a più riletture. Leggero, ma al contempo foriero di emozioni e interessanti, intelligenti e ironici spunti di riflessione.
Vanni Santoni (1978) ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi Gli interessi in comune (Feltrinelli 2008, Laterza 2019), Se fossi fuoco, arderei Firenze (Laterza 2011), la saga di Terra ignota (Mondadori 2013-17), Muro di casse (Laterza 2015), La stanza profonda (Laterza 2017, candidato al Premio Strega), I fratelli Michelangelo (Mondadori 2019), La verità su tutto (Mondadori 2022, Premio Viareggio selezione della giuria) e Dilaga ovunque (Laterza 2023, Premio selezione Campiello), oltre al saggio La scrittura non si insegna (minimum fax 2020) e alla raccolta poetica Altre stanze (Le Lettere 2023). Scrive sul “Corriere della Sera”.
Source: libro inviato dall’editore, ringraziamo l’Ufficio stampa Voland.
Tag: Personaggi precari, Valentina Demelas, Vanni Santoni, Voland
16 ottobre 2024 alle 22:43 |
[…] Segnalo altresì due recensioni della nuova incarnazione di Personaggi precari, su Thrillernord, e su Liberi di scrivere. […]