:: Figlio, fratello, marito, amico di Roberto Saporito (Qed 2024) a cura di Giulietta Iannone

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Pace a chi resta. O forse no? Cinismo, disillusione, rabbia, tutto pur di sfuggire al dolore di una perdita, di molte perdite, che mettono un uomo devastato davanti alla sua solitudine. Figlio, fratello, marito, amico di Roberto Saporito, scrittore albese di indubbio talento, ci narra la storia di un uomo che un tempo è stato figlio, fratello, marito e amico e ora è solo più un violento, un assassino. Un uomo che perde tutto il suo mondo e pian piano anche se stessso in una voragine di violenza decontestualizzata. Come sempre le storie di Saporito partono da elementi autobiografici per scavare nell’inconsio e creare storie peculiari e arcane, illusioni ottiche, proiezioni parallele di un altrove non sempre definibile. Il protagonista, figlio della buona borghesia albese, si accontenta di un lavoro da bibliotecario, tradendo le alte aspettative di un padre avvocato la cui religione sono i soldi, il lavoro, l’affermazione sociale. Ma ha Lisa, la moglie, il grande amore della sua vita. Lui vive per lei, lei vive per lui, finchè questo incanto, questo equlibrio, si rompe: il suo migliore amico sotto cocaina e alcool provoca un incidente stradale in cui muoiono la moglie e la sorella del protagonista. Dopo poco, di dolore, ma sarà un infarto, anche il padre, lasciandogli una cospicua eredità e la possibilità di vivere senza lavorare. Ma perdere i suoi principali affetti e punti di riferimento lo porta a volere vendetta. Parte per Roma con in mente solo una cosa…

E così si dipana una storia, di cui non svelerò gli ulteriori colpi di scena, ma ce ne sarà uno risolutivo finale, atto a cambiare le prospettive. La violenza come catarsi, come rabbia vendicativa contro la vita immeritevole di rimpianti. Una storia noir, oscura e feroce, che ci porta nel cuore nero di un uomo che da mite e incolore, persona senza qualità, si fa travolgere dalla rabbia, dall’odio e dalla violenza. L’incapacità di metabolizzare il suo passato proietta il protagonista in un mondo senza redenzione, in un vuoto esistenziale in cui neanche alcune storie passeggere riescono a dare calore. Un mondo freddo, algido, incolore si dipana in un vorticoso abisso verso un male di vivere che non è dato sapere se verrà mai fermato. Se c’è una morale in questo libro, che forse morale non ha, è che meglio esorcizzare i propri demoni sulla carta che nella vita reale, e uno scrittore ha il grande dono, o potere, di analizzare se stesso e da questo proiettare storie cannibalizzate dalla realtà. Resta l’amore, il grande mistero, l’unica luce in un mondo di ombre e di buio, che neanche un tradimento può sminuire, può togliere il senso che può dare a tutta una vita. Romanzo amaro, crudele, ma capace di esorcizzare il dolore, il distacco e la morte.

Roberto Saporito è nato ad Alba (CN) nel 1962. Ha studiato giornalismo. Ha diretto per trent’anni una galleria d’arte. Ha pubblicato raccolte di racconti e romanzi, tra le raccolte di racconti ricordiamo Harley-Davidson (1996, Stampa Alternativa Editore, vendendone ventimila copie), e Generazione di perplessi (2011, Edizioni della Sera, quarta di copertina di Marco Vichi) e tra i romanzi ricordiamo: Il rumore della terra che gira (2010, Perdisa Pop, nella collana “Corsari” diretta da Luigi Bernardi), Il caso editoriale dell’anno (2013, come “Anonimo”, Edizioni Anordest), Come un film francese (2015, Del Vecchio Editore), Respira (2017, Miraggi Edizioni), Jazz, Rock, Venezia (2018, Castelvecchi Editore), Come una barca sul cemento (2019, Arkadia Editore) e In nessun luogo (2022, A&B Editrice). Suoi racconti sono stati pubblicati su alcune antologie e su innumerevoli riviste letterarie. A ottobre 2004 è stato invitato al Festival Letterario “Letteraria” a Pistoia, tra gli scrittori invitati: Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli, Francesco Guccini, Loriano Macchiavelli, Massimo Carlotto, Luca Crovi. A giugno 2007 è stato invitato al Festival Letterario Lib[e]ri 2007 di Teramo, tra gli scrittori invitati: Marco Lodoli, Erri De Luca, Walter Siti. Ha collaborato con la Rivista Letteraria di Milano “Satisfiction” con una sua personale rubrica. Nel 2013 il suo primo romanzo Anche i lupi mannari fanno surf [2002] diventa oggetto di studio di una delle dieci lezioni del corso di scrittura narrativa “Inchiostro rosso sangue”, per la precisione la settima intitolata “L’hard boiled in salsa italiana: il curioso caso di Anche i lupi mannari fanno surf, di Roberto Saporito”, organizzato dalla Rivista Letteraria “Inchiostro” a Verona, insieme ai romanzi, oggetto di altre lezioni, di Giorgio Scerbanenco, Carlo Lucarelli, Massimo Carlotto e Gianluca Morozzi.

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