:: Notte, giorno notte di Beatrice Monroy, Perrone editore, a cura di Patrizia Debicke

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Maggio, 1946. Nell’immediato dopoguerra con la creazione della roccaforte quasi privata chiamata Regione Siciliana a Statuto Autonomo, mentre per ottenere un impiego regionale, legato a “politiche o amicizie locali” e squisitamente a chiamata diretta, decine di prescelti si trasferivano a Palermo, contemporaneamente, senza perdere tempo, si innalzavano alla periferia moderne torri di cemento armato. Un quartiere tutto nuovo per pochi privilegiati, una zona residenziale tra via Giuseppe Giusti a Viale Lazio, pronta ad accoglierne le famiglie dei fortunati.
Una città per dictat politico/mafioso progettata e costruita fuori dal centro storico raso al suolo dai bombardamenti, aggirando il vincolo di verde storico, in una parte degli splendidi giardini di Villa Sperlinga, appartenuta alle famiglie Whitaker e Florio. Un quartiere e una casa dove vivranno due bambine, Matilde e Carla, con le loro famiglie, abitando fianco a fianco, addirittura sugli stessi pianerottoli. Una quotidianità marcata dalla tentacolare e neppure troppo sotterranea influenza mafiosa che da allora regolerà più o meno apertamente la vita di tutti, soprattutto quella di Carla, dopo lo spettacolare omicidio di suo padre davanti al portone di casa.
Il fatto tragico di cui sarà un’ impotente e sbigottita testimone segnerà la sua vita per sempre.
Cosa rappresentò per lei la vista di suo padre crivellato di pallottole?. Come poteva riuscire a superare lo choc di un’esecuzione compiuta sotto i suoi occhi?
Da quel giorno infatti non sarà più la stessa. Chiusa in un suo mondo particolare con la mente sempre in bilico tra euforia e disperazione, passando dall’eccitazione a giorni fatti di mutismo totale. A nulla varranno cure e ripetuti consulti di medici.
Matilde le resterà affettuosamente vicina fino a quando potrà poi, sia per condurre la sua vita che per non finire anche lei nel vortice di disperazione che ha stravolto l’esistenza di Carla, si costringerà ad allontanarsi.
Per Carla invece l’affannosa e continua ricerca degli assassini di suo padre, diventata peggio di un’ossessione, la porterà alla fine a lasciare la sua casa, abbandonare sua madre e sparire .
Le loro esistenze ormai divise seguiranno strade completamente diverse, Matilde si sposerà con Federico, un ingegnere con un avvenire sicuro: un matrimonio felice, benedetto dalla nascita di un figlio, un bambino adorato. E anche Carla si sposerà serenamente con Roberto e tornerà ad abitare nell’appartamento di fianco a quello di Matilde e Federico, apparentemente per riuscire a costruirsi una vita diversa e cancellare i suoi giorni bui. Per Matilde, con il distacco tra loro annullato tutto sembra ricominciare come prima, comprese l’incostanza di Carla e la confidenza della loro vecchia amicizia.
Carla e Roberto non avranno figli e pian piano la falsa serenità di Carla verrà meno, per lei riappariranno i giorni bui, ricchi solo di dubbi, inquietudine, rimorsi.
Fino al Luglio, 1993 quando, durante una bollente notte palermitana, Matilde, che non riesce a trovare sonno, uscirà in terrazza sedendo sulla sua sedia a dondolo in cerca di fresco e ristoro.
Là per caso, si ritroverà ad ascoltare le voci dei vicini che provengono dalle finestre aperte. Lei conosce bene Carla e le sue continue ossessioni. Quante volte ha dovuto ascoltarla, confortarla , assecondare i suoi fantasmi. Dall’altra parte della terrazza, dietro la veranda, Carla e suo marito Roberto, sera dopo sera, discutono, si accalorano e si rinfacciano una complicata storia fatta di intrighi e spaventosi segreti. Carla sa come altri la verità su qualcosa che invoca giustizia e denuncia illegalità. Una storia ascoltata da Matilde quasi spiando dalla sua terrazza e che emergerà a sprazzi, notte dopo notte. Una storia che avrà persino i contorni di qualcosa a lei vicino e spiacevolmente familiare.
Con le loro parole Roberto e Carla costringono Matilde a riandare al passato. Non solo. particolare dopo particolare, la loro conversazione assumendo sempre di più precise sfumature di giallo, darà persino a Matilde la quasi certezza di farne parte.
Di giorno riprenderà la sua vita con la routine che non le concede tempo per riflettere sulle inquietanti accuse di Carla. C’è il bambino e Federico, suo marito. Deve solo proteggere la sua famiglia, il loro status.
Leggere Notte, giorno, notte, un romanzo con sullo sfondo una Palermo in lotta tra criminalità e giustizia, suggerisce scelte che non prevedono l’indifferenza e l’oblio.
Notte, giorno, notte è la storia di due donne ma anche la storia di quanto un proprio egoistico universo particolare consenta si tenersi al di fuori dalla realtà. Soprattutto se si decide di chiudere occhi, orecchie e cuore e di ignorare che quanto ci circonda, potrebbe anche ammantarsi di menzogna.
In Notte, giorno, notte Beatrice Monroy utilizza con crudo realismo lo spasmodico succedersi di giorni e ore di drammatiche confessioni per portare alla luce precisi riferimenti a memorabili fatti di cronaca, che per quanto lontani, si trasformeranno tragicamente in queste pagine in storia privata, vissuta.
Sono gli anni delle Grandi Stragi che rimarranno indelebili nella mente e nei ricordi di generazioni. Gli anni di una Palermo che lotta tra criminalità e legalità.
Un romanzo che chiede ad alta voce, forte e chiaro di “non voltare la faccia dall’altra parte”. Mai! Si dovrebbe tutti avere più coraggio, non chiudere mai gli occhi e cercare di fare sempre le scelte giuste.

Beatrice Monroy e nata a Palermo, dove ora abita, ma ha vissuto a Napoli, Pisa, Roma, in Francia, negli Stati Uniti. È narratrice, drammaturga, autrice di testi radiofonici per RadioRai. Conduce laboratori di scrittura e narrazione. Ha pubblicato diversi libri, i più recenti: Ragazzo di razza incerta (2013), Niente ci fu (2012), Elegia delle donne morte (2011), Oltre il vasto oceano. Memoria parziale di Bambina (2013) con il quale ha vinto nel 2014 la prima edizione del premio letterario “Kaos: Festival dell’editoria, della legalità e dell’identità siciliana” e che è stato tra i titoli in lizza per l’edizione 2014 del Premio Strega.

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2 Risposte to “:: Notte, giorno notte di Beatrice Monroy, Perrone editore, a cura di Patrizia Debicke”

  1. Avatar di Fabio Lotti Fabio Lotti Says:

    Grande Patri!

  2. Patrizia Debicke - Scrittrice critica letteraria Says:

    […] Recensione apparsa su “Liberi di scrivere” Leggila […]

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