Devo dire che a me il gruppo di lettura del blog è un po’ mancato. Il piacere di leggere in compagnia credo aumenti il piacere della lettura, per cui perchè non lanciare un nuovo gruppo di lettura dedicato a un libro Nightbird di Lucia Patrizi, edito da Acheron Book. Io ho già comprato la mia copia. Per decidere se partecipare avete bisogno di maggiori info? Ecco iniziamo con le info sul libro:
Sinossi e cover:
Roma, oggi.
Irene e Giada sono acchiappafantasmi professioniste. Ma il loro metodo di lavoro è un po’ particolare: Irene disinfesta i luoghi appositamente infestati da Giada al fine di procacciarsi nuovi, danarosi clienti. I quali credono di avere a che fare con lo spettro infuriato del proprio trisavolo, e non sospettano trattarsi invece di una messinscena ben orchestrata.
Sì, perché Giada è realmente un fantasma. Le sue sono vere infestazioni, seppur abusive. Ma questo non impedisce alle due ghostbusters di mantenere “vivo” il profondo, contrastato legame che le unisce, messo a dura prova dal terribile evento che ha segnato per sempre le loro esistenze: la morte di Giada.
Questo precario equilibrio si infrange quando, in una villa abbandonata sul lago di Bracciano, Irene e Giada si trovano di fronte a un’infestazione precedente alla loro. Una forza perversa, antica e brutale, si è risvegliata e minaccia di annientare tutto ciò che incontra.
E’ tempo allora di fare le acchiappafantasmi sul serio, anche se questo significa affrontare la più devastante minaccia sovrannaturale per Roma (e per il mondo intero) e fare i conti una volta per tutte con il passato.
E con la bicicletta chiamata Nightbird.
GHOST STORY, ACTION LOVECRAFTIANO, STRUGGENTE STORIA D’AMORE: CON “NIGHTBIRD” IL FANTASTICO ITALIANO RIVENDICA IL SUO ESSERE, A PIENO TITOLO, LETTERATURA.
Info sull’autrice:
Lucia Patrizi vive, pedala e lavora a Roma. Di mestiere fa l’assistente al montaggio, una faccenda esoterica e quasi incomprensibile anche agli addetti ai lavori. L’obiettivo è quello di passare il prima possibile da assistente a montatore, se non per ambizioni personali, almeno per non dover dare troppe spiegazioni quando qualcuno le chiederà cosa fa nella vita. Nel frattempo, potete cercarla all’ultimo posto in fondo nei titoli di coda di serie come “Tutto Può Succedere” e “Gomorra”. Ha montato un film di fantascienza indipendente, “L’Ultimo Sole della Notte”, di Matteo Scarfò. Potete leggere i suoi sproloqui sul cinema horror – e non solo – sul blog “Il Giorno degli Zombi”. Quando non mette insieme pezzi di film e non scrive, va in bicicletta o sott’acqua. “Nightbird” è il suo terzo romanzo.
Alcune regole:
- Procurarsi il libro (c’è sia in digitale che cartaceo).
- Se vi iscrivete, qui nei commenti al post, dichiarate sul vostro onore (pena terribili piaghe bibliche) che lo leggerete e il giorno stabilito vi presenterete per discuterne (quattro chiacchiere in amicizia, niente di paludato o accademico).
- Ci sarà un mese di tempo per leggerlo, tutto febbraio, il giorno stabilito per l’incontro sarà il 1 Marzo, un giovedì. Dalle 18 alle 19. Orario credo che possa andare bene per tutti.
Buonpomeriggio ragazzi, sto preparando l’incontro. Ho tolto la moderazione, approvato il primo commento gli altri sono liberi. Tra circa mezz’ora si inizia. Vi aspetto.
Tag: Lucia Patrizi, Nightbird
1 marzo 2018 alle 17:46 |
Anche i ricordi alla lunga muoiono. È solo una questione di tempo.
1 marzo 2018 alle 17:51 |
Io non concordo molto con questa affermazione. Secondo me dipende molto dal ricordo. Certi ricordi non spariranno mai
1 marzo 2018 alle 17:51 |
Non è un dono. E non è una maledizione. È una porta che ogni tanto si apre e ti dà la possibilità di vedere la realtà sotto una luce diversa. Ti fa capire che è il concetto stesso di realtà a essere fragile, e che le persone ci fanno troppo affidamento. Che vivere è come camminare su una lastra di vetro oscurato e, se per qualche circostanza fortuita, il vetro diventa all’improvviso trasparente, bisogna resistere al senso di vertigine e continuare a camminare.
1 marzo 2018 alle 17:56 |
Molto vera. Si pensa sempre di vedere la unica realtà possibile, che non ci sia niente e nessuno a parte noi, ma non è vero. Spesso tendiamo ad avere i paraocchi solo per timore di scoprire che intorno a noi può esserci qualcosa di più ampio.
La trovo un’ottima metafora sul modo di pensare che purtroppo ci hanno sempre insegnato, tant’è che se si prova a fare qualche domanda in più la gente ha la tendenza a guardarti male e giudicarti peggio e mi riferisco in generale non necessariamente al paranormale
1 marzo 2018 alle 17:55 |
Allora aspettiamo che ci siano tutti e iniziamo.
1 marzo 2018 alle 18:01 |
Voi credete al paranormale? (Mi sembra una bella premessa, per iniziare 😉 ).
1 marzo 2018 alle 18:06 |
Io sì per esperienze fatte ed episodi che non si possono spiegare in altri modi.
Ho sempre pensato che la nostra non fosse per forza l’unica realtà è l’unico piano astrale esistente
1 marzo 2018 alle 18:07 |
Mi piace la narrativa fantastica e horror, ma no, sono una miscredente…
1 marzo 2018 alle 18:07 |
😀
1 marzo 2018 alle 18:09 |
Io solo dopo che leggo i libri di King 🙂
1 marzo 2018 alle 18:12 |
Ahahah! Per me è con Lovecraft invece
1 marzo 2018 alle 18:23 |
No – o meglio, credo che ci siamno persone che hanno avuto delle esperienze, ma credo che si tratti di esperienze spiegabili in termini scientifici.
1 marzo 2018 alle 18:25 |
La pensavo anch’io così, manquandonle ho vissute sulla mia pelle e dopo aver cercato e studiato qualsiasi spiegazione scientifica si è riscontrato non esserci ho iniziato a crederci
1 marzo 2018 alle 18:33 |
Capisco.
Io resto scettico, anche per mancanza di esperienze dirette.
1 marzo 2018 alle 18:25 |
E ma se non credete ai fantasmi vi spaventate di meno, non vale! 😀
1 marzo 2018 alle 18:28 |
Infatti pago il conto in incubi poi o_o
1 marzo 2018 alle 18:09 |
Okey iniziamo noi, allora come è andata la lettura?
1 marzo 2018 alle 18:13 |
Nel complesso non male.
L’inizio è stato travolgente, un primo capitolo che ti lascia letteralmente senza parole, poi però ho trovato un grossissimo rallentamento del ritmo che è durato per due terzi del romanzo e mi stava portando a smettere la lettura. Però superato quello scoglio devo dire che si è ripreso alla grande e mi è piaciuto molto
1 marzo 2018 alle 18:15 |
Esattamente dov’è che hai notato il rallentamento di ritmo?
Forse ancora non ci sono…
1 marzo 2018 alle 18:18 |
Già dal secondo capitolo. Appena inizia a descrivere i flash back con Giada viva, i discorsi con i genitori per tenere nascosta la sua relazione, le uscite con le amiche. Per carità importante come parte per capire il passato della protagonista e vedere cosa l’ha portata a essere quella che è, però troppo lenta
1 marzo 2018 alle 18:25
No, pensavo dopo (sono oltre la metà, diciamo). In realtà quella parte non mi è pesata particolarmente, sarà che l’ho letta praticamente in un giorno e sono arrivata subito alla parte più incentrata sul soprannaturale
1 marzo 2018 alle 18:34
Anch’io letta in un giorno ma l’ho trovata comunque molto più lenta. Non c’era azione solo quotidianità
1 marzo 2018 alle 18:14 |
Io devo fare ammenda: ancora non l’ho finito perché ho avuto più lavoro del previsto, ma fin’ora mi è piaciuto.
1 marzo 2018 alle 18:14 |
Quale è il personaggio che vi è piaciuto di più?
1 marzo 2018 alle 18:16 |
I fratelli De Filitta
1 marzo 2018 alle 18:20 |
Giada
1 marzo 2018 alle 18:24 |
I fratelli De Felitta, pèer ovvi motivi 😛
1 marzo 2018 alle 18:25 |
🙂
1 marzo 2018 alle 18:17 |
Cerchiamo di non spoilerare troppo, per chi ci legge e non l’ha ancora letto. Ma io ho trovato molto bella l’idea di fondo, con cui l’autrice costruisce la trama.
1 marzo 2018 alle 18:19 |
L’idea è la storia nel suo insieme è stupenda. Prende un argomento comune è molto sfruttato e lo utilizza in una veste del tutto nuova, senza cliché e senza banalità
1 marzo 2018 alle 18:22 |
Per me la parte più interessante è stata il voler combinare il soprannaturale con una storia di maturazione e scoperta della propria sessualità, con una protagonista che però non è più adolescente (che sarebbe stata una scelta più classica invece)
1 marzo 2018 alle 18:25 |
Ottima lal storia in sé, e mi è piaciuto molto com’è strutturata.
1 marzo 2018 alle 18:22 |
C’è qualche lato che è rimasto oscuro? (avendo l’autrice a disposizione l’ultimo quarto d’ora, ne approfittiamo spudoratamente).
1 marzo 2018 alle 18:28 |
Vi ha fatto paura?
1 marzo 2018 alle 18:30 |
Mi ha coinvolta, ma non spaventata, no.
1 marzo 2018 alle 18:34 |
Paura no. Coinvolta molto
1 marzo 2018 alle 18:32 |
Per quanto riguarda lo stile, vi piace il modo in cui scrive l’autrice?
1 marzo 2018 alle 18:39 |
Stile semplice, molto piano, registro medio. Ci sono delle buone metafore e delle descrizioni molto efficaci, ma sul lessico siamo sullo standard.
Qualche volta forse un po’ si lascia andare alle frasi fatte (del genere “pedalavo cercando di ignorare il dolore”…)
1 marzo 2018 alle 18:40 |
Ha uno stile interessante. Caratterizza molto bene i personaggi anche dal lato emozionale. Riesce a creare intrecci ed eventi molto realistici e a sviluppare idee semplici in modo molto originale
1 marzo 2018 alle 18:36 |
Paragonandola ad altre autrici, chi vi ha ricordato?
1 marzo 2018 alle 18:41 |
Non vado fortissima coi paragoni tra donne… Non mi viene in mente niente. Tu, Giulia?
1 marzo 2018 alle 18:43 |
E no, non vale se ve lo dico io 😀
Poi premesso che ha uno stile molto personale (io la semplicità la trovo molto efficace e difficile da rendere) pensate alle storie di fantasmi (umanizzati).
1 marzo 2018 alle 18:41 |
Shirley Jackson, Mary Shelley e Camilla Lackberg
1 marzo 2018 alle 18:43 |
Brava! Micol!
1 marzo 2018 alle 18:46 |
Ci sono domande per l’autrice?
1 marzo 2018 alle 18:51 |
Io sinceramente no, o per lo meno non me ne vengono in mente
1 marzo 2018 alle 18:53 |
Nemmeno io…
1 marzo 2018 alle 18:55 |
Ho chiesto all’autrice: Come pensi di aver trattato un tema così delicato e nello stesso tempo profondo? Cosa pensi di aver apportato al genere?
1 marzo 2018 alle 18:56 |
Sia la sensibilità con cui hai trattato il tema della “spiritualità” dei personaggi, che l’evoluzione interiore della protagonista.
1 marzo 2018 alle 18:57 |
Mi ha risposto:
Al genere, inteso come horror gotico, non credo di aver apportato nulla, perché è un genere vasto e ricchissimo. Al massimo sono una rotellina in un ingranaggio enorme e spero solo di non averlo fatto inceppare.
Sul tema delicato, io non credo che sia poi così delicato. Mi spiego: si parla della scoperta della propria identità sessuale che non è mai una cosa facile.
Ma secondo me, trattare queste cose come argomenti delicati rischia di creare una forma di ghettizzazione, mentre non è così.
È sempre delicato crescere, maturare, capire quale sia il proprio posto nel mondo, questo sì, ma a prescindere dall’identità di genere.
1 marzo 2018 alle 19:01 |
L’ora è volata, ringrazio tutti di aver partecipato, e ringrazio l’autrice della sua “presenza”! Alla prossima. Ciao!
1 marzo 2018 alle 19:04 |
Grazie a te Giulia e a Lucia per la risposta!