:: L’estate del bene e del male, Miranda Beverly-Whittemore, (Sonzogno, 2014) a cura di Elena Romanello

by

unnamedMabel, cresciuta in una famiglia che gestisce una lavanderia e non ha mai visto molto oltre quell’orizzonte, ha la possibilità di cambiare la propria vita quando vince una borsa di studio per un college dell’East Coast, dove si trova a dover dividere la stanza con la ricca, bella e volubile Genevra Winslow, erede di una delle famiglie più importanti del Paese. Dopo un iniziale periodo di noncuranza reciproca, tra le due ragazze nasce un’amicizia, che porta Genevra a invitare Mabel a passare l’estate nella sua casa su un lago del Vermont, dove la aiuterà a sistemare un cottage.
Per Mabel tutto sembra un paradiso, anche se ci sono indizi strani, la madre che sembra cercare di convincerla a rifiutare, segreti non detti, scomparse misteriose di Genevra e sue cose dette e non dette, e durante quell’estate scoprirà cosa si nasconde dietro a questa famiglia di amanti dell’arte, i loro segreti di ricchezza e sessuali, trovandosi di fronte al bivio di distruggere questo mondo per senso di giustizia o di tacere per far parte di un mondo dove ha trovato tutto quello che voleva, amicizia, amore, culto del bello.
Non è la prima volta che la letteratura racconta l’incontro di due esponenti di classi sociali diverse: dai tempi de Il Grande Gatsby, di cui ci sono degli echi anche se i tempi sono quelli di oggi o comunque molto vicini, questo è stato uno degli argomenti della narrativa d’oltreoceano e non ricorrente. Interessante la prospettiva al femminile, partendo da un rito di passaggio e di crescita fondamentale oltreoceano, il college, che effettivamente permette incontri tra persone di estrazione diversa, grazie alla pratica non disprezzabile delle borse di studio che permettono ai meno fortunati di potersi elevare socialmente e culturalmente, aspirando a lavori e stili di vita a cui altrimenti non riuscirebbero ad accedere.
Non è nemmeno la prima volta che la letteratura racconta dei segreti che si nascondono dietro ad un’apparenza pressoché perfetta: rimanendo negli Stati Uniti non si possono non citare il romanzo Peyton Place di Grace Metalious o il serial cult Twin Peaks di David Lynch. Qui l’orrore emerge dallo splendore di una tenuta di vacanza, tra arricchimenti illeciti sfruttando una delle massime tragedie del Novecento, amori illeciti e violenze sessuali, magari con qualcosa di già sentito, ma che nello stesso tempo fa girare le pagine per capire come va a finire.
Un po’ thriller, un po’ romanzo di formazione, un po’ storia al femminile, L’estate del bene e del male non ha eroi, solo antieroi e vinti, e la voce narante alla fine non riuscirà a salvarsi da quel mondo splendido, che corrompe e rende schiavi. Una metafora di certi valori o disvalori della società americana e non solo, una perdita dell’innocenza per abbracciare qualcos’altro, in un universo che alla fine non ha pietà, ma sa adattarsi a nuove esigenze.

Miranda Beverly-Whittemore, classe 1976, figlia di enologi, ha vissuto per vari anni in Africa. Oggi vive a Brooklyn con la sua famiglia. Il suo sito ufficiale http://mirandabw.com/

Tag:

Lascia un commento