:: Il messaggero dell’alba, Francesca Battistella (Scrittura & Scritture, 2014)

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E’ sabato, giornata dedicata a Poirot e alla cioccolata calda.
Almeno a casa mia, e in attesa di Poirot e la salma, episodio tv tratto dall’omonimo (almeno nel titolo italiano) romanzo pubblicato per la prima volta da Dame Agatha Christie nel lontano 1946, vi parlo di un altro giallo che ho appena letto, Il messaggero dell’alba, della napoletana Francesca Battistella, edito da Scrittura Scritture nella collana Catrame.
Un giallo classico con sfumature da commedia ambientato nel vivace mondo letterario italiano. Certo i personaggi sono pura invenzione, non troverete né Baricco, né la Mazzantini, (faccio due nomi a caso) ma molti mali che il testo stigmatizza sono reali, e infondo parlano del nostro mondo composto da agenzie letterarie, festival, scrittori famosi ed esordienti, e anche blogger che sui loro portali stilano recensioni.
Orbene spero di non aver mai istigato all’omicidio nessuno, e in realtà non penso che le mie recensioni abbiano davvero tutto questo potere, di creare fortune letterarie o abbatterle, ma come pretesto per un intreccio giallo, esagerato certo dalle esigenze narrative, è sicuramente intrigante. E la Battistella si diverte a costruire un dietro le quinte, vivace e ironico, in cui frustrazioni, ipocrisie, veri e proprio odi e vendette scatenano il delitto.
E in questo libro gli scrittori muoiono, anche una blogger, critica letteraria in realtà, uccisi da una mano vendicatrice che resterà misteriosa fino alla fine del romanzo.
Ce ne è per le agenzie letterarie, l’agenzia letteraria Mainstream, infatti sicuramente incarna uno spettro abbastanza inquietante nel mondo delle patrie lettere, terrore di tutti gli scrittori esordienti, un’agenzia insomma vera e propria macchina per soldi, spietata e corruttrice. Spietata con gli esordienti, di cui calpesta sogni e aspirazioni scucendogli ingenti somme di denaro, corruttrice dei suoi consulenti, scrittori famosi che arrotondano così le magre entrate in questi tempi di crisi.
Ma ce ne è anche per i blogger, pagati dalle case editrici per scrivere stroncature dei libri dei concorrenti.
E poi ci sono gli scrittori famosi, vere e proprie star di un mondo che dovrebbe promuovere bellezza e cultura e si trova invece a rispecchiare una società dominata da arrivismo e avidità. Tutto è naturalmente estremizzato nei suoi aspetti drammatici per costruire l’intreccio giallo e si ride sì, ma un retrogusto amaro, figlio dell’anima noir dell’autrice, un po’emerge dalle pagine.
Ci sono comunque anche i buoni, le persone perbene, sembra incredibile ma anche nel mondo dell’editoria ci sono serietà e onestà. E meno male.

Francesca Battistella, classe ’55, ha alcune grandi passioni: il suo Piero, gli infernali nipoti Cecilia e Tommaso, ballare l’hip-hop come Jacko, leggere disperatamente e, naturalmente, scrivere scrivere scrivere…
Ha trascorso quattro anni a testa in giù (Nuova Zelanda) e quarant’anni nella sua amata/odiata Napoli, lavorando, recitando e combinandone di tutti i colori. Adesso vive tranquilla tra il Lago d’Orta, in compagnia della Poiana Dispettosa, della Volpe Max e dei germani reali Pippo e Peppa, e il paese di Massa Lubrense sulla costiera Sorrentina dove possiede un “buen retiro”.
Ha pubblicato tre libri e non ha mai smesso – né mai smetterà – di raccontare e raccontarsi storie…

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