:: Contro ogni evidenza, Gianni Simoni, (Tea, 2014) a cura di Viviana Filippini

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contro ogni evidenzaTorna la quarta indagine dell’ispettore Andrea Lucchesi scritta dal bresciano Gianni Simoni. Luogo di ambientazione dello spinoso caso di omicidio, che metterà a dura prova il protagonista e chi lavora con lui, è come vuole la tradizione di questo filone: Milano. Scena un ufficio postale dove avviene una rapina e una delle impiegate è brutalmente assassinata – quanto sembra – senza una ragione precisa. Lucchesi viene mandato ad indagare e dai primi interrogatori svolti all’ufficio e poi a casa della vittima, il protagonista intuisce che c’è qualcosa che non torna in tutta questa tragedia. Se i malviventi erano intenzionati a prendere solo il malloppo e a scappare, perché hanno ammazzato la ragazza che stava dietro lo sportello postale? Sulla base di questo sospetto o forse intuizione, Andrea Lucchesi comincia a muoversi nel dedalo della capitale lombarda alla ricerca degli indizi utili alla risoluzione del caso di quello che per lui è un omicidio premeditato. Nonostante il suo tenace impegno nel tentare di portare a galla la verità, il commissario non riuscirà ad evitare di finire per l’ennesima volta nelle mani della Disciplinare, che prenderà seri e drastici provvedenti verso di lui. Quello che colpisce di questo ispettore dalla pelle scura (per chi non lo sapesse la madre di Lucchesi è madre è eritrea, basta leggere i romanzi precedenti editi da Tea, iniziate con Piazza San Sepolcro) è il continuo muoversi in bilico tra sobrietà e perdizione dovuta all’abuso di alcol e ad una vita privata parecchio contorta. Andrea cerca di stare lontano da quello che dagli spettri della sua vita passata che continuaono a dargli il tormento e che rendono precaria la sua salute, già provata da un infarto e da un intervento al cuore. Il problema è che Lucchesi non riesce a rimanere”pulito” e appena la sua stabilità emotiva abbassa la soglia di attenzione, Andrea è travolto dal suo ossessivo attaccamento alla bottiglia. Interessante in Contro ogni evidenza è che Simoni non si limita a raccontarci un’indagine. L’autore ci porta dentro alla sfera personale di Lucchesi mettendo in evidenza sì tutta la sua sete di giustizia per i più deboli e le vittime, ma allo stesso tempo ci mostra un uomo profondamente umano e fragile, che partecipa e soffre con tutto se stesso alle tragiche morti per le quali deve smascherare il colpevole. A rendere più ardito il tentativo di sbrogliar la matassa ci pensano i colleghi di Lucchesi, i quali fanno tutto il possibile e immaginabile per chiudere alla svelta il caso, mettendo in discussione il modo di fare dell’ispettore, che riesce a trovare sostegno nell’ispettrice Lucia Anticoli: collega di lavoro, donna da amare e sua unica ancora di salvezza.

Gianni Simoni, ex magistrato, ha condotto quale giudice istruttore indagini in materia di criminalità organizzata, di eversione nera e di terrorismo. Presso la Procura generale milanese ha sostenuto l’accusa nel processo d’appello per l’omicidio Ambrosoli e ha condotto l’inchiesta giudiziaria sulla morte di Michele Sindona nel carcere di Voghera.Presso Garzanti ha pubblicato Il caffè di Sindona, in collaborazione con Giuliano Turone.TEA pubblica le sue due serie gialle (entrambe aperte): la prima è ambientata a Brescia e ha per protagonisti l’ex giudice Petri e il commissario Miceli. Finora sono usciti sette titoli Un mattino d’ottobre, Commissario domani ucciderò LabrunaLo specchio del barbiereLa morte al cancelloPesca con la mosca, Il ferro da stiro, Chiuso per lutto. La seconda è ambientata a Milano e ha per protagonista l’ispettore Andrea Lucchesi. Contro ogni evidenza è il quarto episodio di questa serie, dopo Piazza San SepolcroIl filosofo di via del BolloSezione omicidi.

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