:: Recensione di Il cerchio di Sara Elfgren e Mats Strandberg (Salani, 2012) a cura di Elena Romanello

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il_cerchio_sara_elfgren_mats_strandbergTorna la letteratura scandinava in libreria, proponendo questa volta un romanzo urban fantasy, primo di una serie (una costante di questo genere, nel bene e nel male), e cioè Il cerchio, scritto da Sara Elfgren e Mats Strandberg ed uscito in italiano per Salani, storico editore presente da decenni ma divento emblematico per chi legge il genere fantastico per aver proposto la saga di Harry Potter.
All’apparenza Il cerchio può sembrare l’ennesima proposta rivolta ad un pubblico adolescenziale, visto che fa leva su un tema abbastanza comune negli ultimi decenni, quello del gruppo di adolescenti di sesso femminile che scopre la magia, la sua forza ma anche i pericoli ad essi connessi, usandola come un mezzo per superare i propri disagi e drammi, sempre presenti in misura più o meno elevata nell’adolescenza e capaci spesso di influenzare tutta una vita.
Ci sono però alcuni punti di interesse in questo romanzo, non poi così scontato come ormai purtroppo questo tipo di letteratura sembra aver abituato i lettori, anche se le premesse sembrerebbero simili, con tanto di ragazze compagne di scuola che scoprono di dover combattere le forze del male, e non solo per il Paese scelto, la Svezia e non luoghi inflazionati come Gran Bretagna e Stati Uniti.
Il cerchio racconta una storia di fantasia, ma parla di cose anche molto reali e realistiche e abbastanza scomode, quali le famiglie disgregate, l’omosessualità, il bullismo, la droga, i disturbi alimentari. Tematiche non poi così scontate nel genere urban fantasy, soprattutto quando si rivolge ad un pubblico di adolescenti, ma che qui vengono trattate senza compiacimenti, con uno stile non certo idealizzante e molto crudo.
Del resto, anche autori di altri generi letterari, come lo Stieg Larsson della trilogia Millenium, il Lindqvis di Lasciami entrare e la nuova autrice romance Simona Arhnstedt avevano mostrato come si poteva essere realistici fino ad essere spietati non solo in un thriller dai contorni disturbanti, ma anche in una storia di vampiri e in un romance storico, mettendo in luce il lato oscuro dei Paesi scandinavi, visti da molti dal dopoguerra in poi come esemplari per il welfare e la costruzione di una società civile e solidale, ma incapaci di risolvere fino in fondo drammi e problematiche come le violenze familiari, il maschilismo, l’odio verso il diverso, emerse tra l’altro anche recentemente nelle cronache nazionali rimbalzate in tutto il mondo.
Detto questo Il cerchio magico, pur con premesse interessanti, non sa poi decidersi tra realtà e fantasia, tra critica sociale e storia di un’iniziazione magica, mentre gli altri autori scandinavi sapevano comunque poi essere convincenti. Detto questo, è un primo capitolo comunque interessante di una possibile trilogia, di cui viene voglia di conoscere i prossimi sviluppi, con le avventure di queste ragazze magiche dell’estremo nord, non tanto supereroine ma molto piene di problemi e non solo sovrannaturali.

Sara Bergmark Elfgren, classe 1980, è un’ autrice svedese di romanzi fantasy rivolti ad un pubblico  young adult. Ha lavorato precedentemente come sceneggiatrice sia per il cinema che per la televisione. Il suo primo romanzo Il cerchio è stato scritto nel 2011 assieme a Mats Strandberg.  Il cerchio è stato nominato all’  August Prize nella categoria dedicata alla narrativa per ragazzi.

Mats Strandberg, classe 1976, è uno scrittore e giornalista svedese. Strandberg lavora per il  Aftonbladet. Ha debuttato nel 2006 con il romanzo d’esordio  Jaktsäsong.  Ha pubblicato nel 2011 con Sara Elfgren il fantasy young adult Cirkeln (Il Cerchio).

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