:: Recensione di Gratitude di Lorenzo Cherubini (Einaudi, 2013) a cura di Valeria G.

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gratitude“Sono a Riccione, in un residence di fronte al porto turistico. Sono qui per scrivere le mie memorie di 25 anni. A Riccione è iniziato tutto. Non è vero, qui c’è stato uno dei miei inizi… O forse è iniziato tutto quando mi sono trovato di fronte all’Estasi di santa Teresa del Bernini…”

Quando e in che modo tutto ebbe inizio? Questa è la domanda di apertura della storia di vita di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti.
Tale dubbio potrebbe essere svelato: forse l’avventura incominciò con un incontro molto particolare.
Lorenzo era solo un bambino quando partecipò ad una gita scolastica nella città di Roma, l’opera che vide era una scultura di Gian Lorenzo Bernini.
La scultura è la famosissima “Transverberazione di Santa Teresa d’Avila” e lui stesso scrive di aver pensato per giorni all’energia che l’opera sprigionava. Inconsciamente forse, il nome Teresa fu per lui di forte ispirazione infatti, molti anni dopo, lo scelse come nome di battesimo per sua figlia.
Nel 1600 il cardinale Federico Cornaro decise di affidare la realizzazione della cappella funeraria della propria famiglia all’interno della chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma, al grande Gian Lorenzo Bernini. Il Bernini realizzò una delle sue più belle e intese opere barocche. Lo scultore fece realizzare una finestra alle spalle dell’opera in modo da ottenete un ingresso di luce che si riflette dall’alto e che crea un effetto palcoscenico per ottenere maggiore enfasi ed effetto teatrale. Come non collegare questo altro elemento al nostro Lorenzo? Lui ci vivrebbe su di un palcoscenico.
L’ultima sorprendente analogia tra l’opera e Lorenzo è la seguente. Avete presente la scultura? La santa in estasi ha il viso sollevato verso un cherubino dal viso dolcissimo.
Se si crede ai segni del destino, questo non può essere che un inizio.
La scrittura di Lorenzo è semplice, ma efficace. Con estrema facilità riesce a coinvolgere il lettore nelle sue esperienze di vita più importanti, e lo trascina nel profondo della sua essenza. E’ Lorenzo che parla in prima persona e che racconta, con la sua straordinaria energia, tutte le esperienze più significative della sua vita: l’affetto verso la famiglia d’origine, le scelte lavorative rischiose, il successo, i viaggi, l’incontro con la moglie e la nascita della figlia. E poi naturalmente la musica. Le pagine suonano al ritmo delle sue più famose canzoni.
Ma la musica, sebbene sia l’universo che spinge l’artista all’espressione massima del suo io, non è tutto.
Lorenzo si mette a nudo e racconta ciò che più lo ha cambiato nella sua ricchissima esistenza: il viaggio in Sudamerica e Sudafrica, l’amicizia con i colleghi, l’affetto delle persone, il dolore per l’improvvisa morte del
fratello, l’impegno politico, la malattia della mamma, la relazione con la sua compagna. E’ estremamente interessante come usa rivolgersi alla moglie: utilizza l’articolo davanti al nome, lo fa sapendo di commettere un errore grammaticale ma si prende questa licenza per sottolineare in modo molto romantico
l’importanza della persona in questione, non è una Francesca qualunque, è” La Francesca” : lei ,l’unica Francesca che lui possa amare, l’unica che possa stare al suo fianco, il completamento della sua persona.
Lorenzo appare come un uomo che ha saputo mantenere l’umiltà del cuore e che sa ancora sorprendersi davanti alle bellezze che la vita gli propone.
Il suo messaggio arriva forte e chiaro: il suo “pensiero positivo” e il suo affidarsi alla vita sono il suo più grande successo.
Gratitudine, quindi, a Lorenzo per aver aperto la sua anima e per averci donato la poesia del suo cuore.

Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti, nasce a Roma nel 1966, terzo di quattro fratelli. Inizia giovanissimo la sua esperienza lavorativa come dj a Roma, approda a Milano e, diventa in pochi anni, con la sua musica ed il suo modo inconfondibile di “narrare ” le canzoni uno dei più famosi artisti italiani conosciuti in tutto il mondo.

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