La prosa scarna di Georges Simenon, la voce densa di Giuseppe Battiston, l’iconico profilo di Maigret nelle illustrazioni “vintage” di Ferenc Pintér: arrivano in audiolibro le più belle storie del mitico commissario Maigret.
Il meglio di Maigret letto da Giuseppe Battiston
In esclusiva per l’Italia con Emons Audiolibri
In libreria dal 20 novembre i primi due titoli con illustarzioni di Ferenc Pinter
IL PORTO DELLE NEBBIE
Il piccolo porto di Oustreham, Bassa Normandia, è immerso nella nebbia, una nebbia silenziosa che sembra invadere tutto: le strade, le case, perfino i caffè in cui si muovono ormai quasi invisibili i suoi abitanti. Maigret arriva per accompagnare un uomo che ha perso la memoria e che subito dopo vi perderà la vita… Pubblicato nel 1932, il romanzo venne scritto da Simenon proprio a Ouistreham, dove lo scrittore si trovava a bordo della sua barca a vela.
L’IMPICCATO DI SAINT-PHOLIEN
Brema, una fredda notte di fine novembre. In un albergo di infima categoria, un uomo si spara un colpo di rivoltella in bocca sotto gli occhi di Maigret. Da questo suicidio apparentemente inspiegabile, prende le mosse una caccia che porterà il commissario da Brema a Parigi, da Parigi a Reims, e infine a Liegi, alla scoperta di una società segreta: la Confraternita dell’Apocalisse.
In libreria – e in download – dal 20 novembre con Il porto delle nebbie e L’impiccato di Saint Pholien. Poi avanti con quattro titoli all’anno per un totale di sedici: Pietro il lettone, Il cane giallo, Maigret, Il crocevia delle tre vedove, La ballerina del Gai-Moulin, Il defunto signor Gallet, La balera da due soldi, L’ombra cinese, Le vacanze di Maigret, Il caso Saint-Fiacre, I sotterranei del Majestic, Un delitto in Olanda, Una testa in gioco, Maigret a New York.
Maigret ideale anche nella presenza fisica, Giuseppe Battiston è uno degli attori italiani più talentuosi della sua generazione. Pluripremiato nel cinema e nel teatro, ha vinto ben tre David di Donatello per Pane e tulipani (2000) di Silvio Soldini, Non pensarci (2007) di Gianni Zanasi La passione (2011) di Carlo Mazzacurati, lo ricordiamo anche in Io sono Li di Andrea Segre e Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oletto. A teatro ha vinto il premio Ubu per il suo Orson Welles’ roast. Ha già lavorato con Emons leggendo Diario di scuola di Daniel Pennac.
Georges Simenon (1903-1989) non ha bisogno di presentazioni. Tra il 1931 e il 1972 pubblica settantacinque romanzi e ventotto racconti che hanno come protagonista il commissario Maigret. Massiccio di corporatura – eredità delle sue origini contadine –, largo di spalle, di aspetto distinto ma d’indole burbera, Maigret non si separa mai dall’adorata pipa, suo segno distintivo. Ama i caffè, da cui osserva il mondo con il suo sguardo acuto e profondamente umano, ed è sposato con la signora Maigret.
Ferenc Pinter “Perché dopo ottanta-novanta copertine riesco e continuo a disegnarle con immutato interesse, anzi con piacere?”, scriveva Ferenc Pintér (1931-2008) nell’estate del 2007 e rispondeva “penso che la risposta stia nell’atmosfera creata dallo scrittore, aleggiante intorno a Maigret come il fumo grigioazzurro della sua pipa. Di che cosa è fatta questa atmosfera avvolgente? Io credo soprattutto di particolari, se vogliamo ripetitivi, come i nomi dei cibi – la blanquette de veau, il fricandeau, eccetera – o come i riti della brasserie Dauphine, dove, prima del calvados, compare sul banco l’immancabile uovo sodo”. Il linguaggio scarno e denso delle copertine di Pintér, la loro “capacità sintetica” (Federico Zeri) corrisponde perfettamente alla prosa di Simenon e, oggi, all’interpretazione di Battiston.
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