Varrà la pena di inoltrarsi nel bosco di Stefano Bortolussi, il luogo dove si sono perse, o forse sarebbe meglio dire fuggite, le due ragazzine protagoniste di Verso dove si va per questa strada. Luogo onirico questa selva (quale non lo è) che deve molto alle fiabe, ai simboli dell’inconscio, alle nostre paure. E, ovviamente, ai riti di passaggio. Vedi per esempio l’incontro che la più piccola delle sue sorelle ha con un ranocchio mentre sta urinando dietro una siepe: un incontro imbarazzante perché l’animale le salta proprio lì e lei urla di paura. Non è ancora l’ingresso nel mondo adulto, le dice la sorella, ma è una prima tappa, un viatico. E poi i ranocchi si trasformano in principi, no? Tempo al tempo.
Verso dove si va per questa strada è un bel romanzo. Bortolussi usa una scrittura densa, continua, senza cadute e ci porta per mano in un mondo fantastico. Un bosco che però le due ragazze non avvertono mai come uno spazio ostile, ma come un mondo da scoprire. Ecco allora che sulle pagine si alternano i personaggi più strani e poi un fiume, una barca abbandonata, un’insolita casetta dove vive una donna dall’aspetto trasandato. La sospensione dell’incredulità da parte del lettore deve essere totale, ma una volta accettato questo registro, allora tutto funziona a meraviglia in questa che lo stesso autore ha definito una “fiaba malata”.
Pubblicato per la collana “Teen” di Fanucci il romanzo è godibile anche per gli adulti. Del resto è lo stesso Bortolussi ad affermare che scrivendo Verso dove si va per questa strada non si è prefisso di scrivere un romanzo per ragazzi, ma ha cercato di calarsi nel mondo di un adolescente cercando di re-immaginarlo, e non semplicemente di riprodurlo. Operazione che a nostro avviso gli è riuscita perfettamente. Piccolo colpo di scena finale, ma neanche tanto a dire il vero. Da leggere (a occhi chiusi).
Stefano Bortolussi è nato a Milano nel 1959. Poeta e romanziere, è anche traduttore di narrativa anglo-americana contemporanea. Il suo romanzo d’esordio, Fuor d’acqua (peQuod, 2004) è uscito negli Stati Uniti prima ancora che in Italia, tradotto da Anne Milano Appel e pubblicato nel 2003 da City Lights Publishers con il titolo Head Above Water. Tra le altre sue opere ricordiamo il romanzo Fuoritempo (peQuod, 2007) e le serie di libri per ragazzi Le indagini di Dick Rabbit e Le avventure di Miss Marmot (Dami Editore/Giunti). La sua ultima raccolta poetica, Califia, è di prossima pubblicazione presso Jaca Book.
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