:: Recensione di L’ultimo scoop di Silvano Villani, Pia Di Marco, Tempesta editore 2012 a cura di Viviana Filippini

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lultimoscoop-webQuanto sono lunghi i tempi della giustizia italiana? Una domanda che molti di noi si saranno fatti almeno una volta nella vita. La risposta è semplice: lunghi. Anzi troppo lunghi. A mettere in luce questa amara verità è il romanzo L’ultimo scoop di Silvano Villani di Pia Di Marco, pubblicato dal piccolo editore Tempesta. Il libro prende vita dalla vicenda giudiziaria derivante da un incidente stradale subìto da Villani nel 2004 e caratterizzata da ricorsi compiuti dal giornalista per vedere emergere la verità dei fatti. Purtroppo, Villani inviato speciale del «Corriere della Sera», è deceduto nel 2011 senza portare a compimento il suo progetto letterario, che però ha preso vita grazie all’impegno della sua ultima compagna di vita Pia di Marco. Nel romanzo verità la Di Marco ci rivela una doppia identità di Villani , quella di esperto giornalista e quella di uomo cittadino in cerca di giustizia. Nel libro c’è tutta la vicenda giuridica con protagonista Villani. Un percorso che ha permesso a Villani stesso di sperimentare le lungaggini della giustizia italiana e dei caotici meccanismi che non fanno altro che limitare la possibilità di agire dei giudici e di ottenere giustizia per i cittadini. Accanto ad essa c’è il piano di Silvano Villani uomo. Di colui che arrivato alla soglia degli 80 anni è stato costretto da cause di forza maggiore – le conseguenze dell’incidente – a cambiare in modo radicale il suo stile di vita, scoprendo che compiere le cose più semplici della vita quotidiana (recuperare i libri nell’ultimo piano della libreria o preparare il caffè) poteva  trasformarsi in vera impresa titanica. Il Villani che la Di Marco ci racconta è il ritratto di una persona combattiva che vuole giustizia e per questo decide di usare la propria capacità giornalistica per raccontare agli altri la sfortunata vicenda che lo ha travolto. Nel libro, Pia di Marco ripercorre attraverso Villani la vicenda giudiziaria che lo ha visto protagonista, ma allo stesso tempo – sempre grazie all’alter ego letterario – la scrittrice ci riferisce il Villani nella vita di ogni giorno, evidenziando la forza d’animo, la costante venatura ironica e il selfcontrol con i quali il giornalista affrontava le difficoltà. Questa narrazione ci restituisce il ritratto di un uomo dal carattere duro e forte, capace di amare in modo profondo, ma in difficoltà a manifestare apertamente i sentimenti che provava. L’ultimo scoop di Silvano Villani mi ha colpito per la perfetta abilità di immedesimazione di Pia di Marco nei panni di Silvano Villani, qualità che le ha permesso di costruire un romanzo solido, tagliente, vero che con impressionate lucidità restituisce al lettore la dimensione esistenziale di un uomo e di un cittadino italiano alle prese con la macchinosa giustizia italiana. Pia di Marco ha dato forma concreta – e Villani ne sarebbe contento – ad un progetto incompiuto (lui è morto nel 2011), permettendo a questo io singolo di rivelare pubblicamente tutto lo sconforto e il malumore per le lentezze della nostra autorità giudiziaria. L’ultimo scoop di Silvano Villani è una riflessione intensa su una delle realtà dell’Italia di oggi, dalla quale emerge l’ amara consapevolezza del giornalista di essere protagonista di un caso di giustizia negata. Prefazione di Enzo Antonio Cicchino.

Silvano Villani (Trieste, 22 ottobre 1923 – Roma, 6 giugno 2011), triestino, di professione giornalista, si trasferisce a Londra nei primi anni Cinquanta. Dalla capitale britannica collabora col «Mondo» di Pannunzio e ai primi numeri de «L’Espresso». Quindi passa al «Corriere della Sera» di cui è corrispondente da Stoccolma e da Ginevra. Rientrato in Italia, opera come inviato speciale per il medesimo quotidiano particolarmente nel Medio Oriente e in Africa. Nel 1964 vince il “Premiolino”, nel1965 il “Premio Saint Vincent”.

Pia Di Marco (Maria Pia Di Marco) è nata e vive a Roma. Laureata in Lettere con indirizzo storico artistico all’Università di Roma La Sapienza, diplomata in Grafi ca all’Istituto Europeo
del Design di Roma, ha collaborato con la Cattedra di Iconografia e Iconologia all’Università di Roma La Sapienza e con il Departamento de Arte, Universidad de Navarra (Pamplona).
Si dedica al Cinquecento, con particolare riguardo alla pittura dell’età della Controriforma. Ha pubblicato per Giunti, per l’Universidad de Navarra, per Fabrizio Serra Editore. Della sua produzione grafica si segnalano, fra l’altro, la copertina e le illustrazioni per Il Mistero della Stanza n. 5 di Silvano Villani, Iter, Roma 1991 (catalogo L’Erma di Bretschneider); le illustrazioni per La vita segreta dei piccoli abitanti del mare di Mirella Delfini, Franco Muzzio Editore, Padova, 2000; le illustrazioni per Bambino sarai tu, Marguerite Editrice.
Ha collaborato alla composizione dell’autobiografi a di Mirella Delfini, Andrà tutto bene, Abel books, 2012, e ne ha realizzato la copertina. Ha composto i testi e realizzato le illustrazioni
de La Donna Ragno e altre storie raccontate al piccolo Charles Darwin di prossima pubblicazione per I tipi di Anicia. Attualmente collabora con l’autore televisivo Enzo Antonio Cicchino.

Enzo Antonio Cicchino. Autore televisivo di argomenti storici. Ultimi libri pubblicati: Il Duce attraverso il Luce, Mursia Editore. La fonte di Mazzacane, Laruffa Editore. Vive a Roma.

2 Risposte to “:: Recensione di L’ultimo scoop di Silvano Villani, Pia Di Marco, Tempesta editore 2012 a cura di Viviana Filippini”

  1. Mitchell Owens Says:

    “Se non c’è posto per la giustizia sulla Terra non ha senso la vita degli uomini”. Quel motto di Kant a distanza di più di due secoli vorremmo che fosse nostro, ancora con il ‘se’, con il dubbio, ma purtroppo ci accorgiamo che è troppo tardi: il grande filosofo aveva intuito come sarebbe andata, cioè male, malissimo, e ora noi siamo di fronte alle ingiustizie più clamorose e i tronchi marci dei nostri ideali galleggiano sul fiume che era la nostra vita. E’ vero, come dice Enzo Antonio Cicchino nella presentazione del libro “L’ultimo scoop”, che Kafka non è morto, che è vivo nella storia di Silvano Villani, il quale bussava invano al Castello, ossia alle porte del palazzo di giustizia di Roma perché qualcuno, infine, lo ascoltasse. E sono un esercito, oramai, quelli che bussano inutilmente.

  2. Viviana Says:

    grazie Mitchell per il tuo pensiero e chi lo sa che prima o poi quell’esercito a forza di bussare riesca a far cadere quel portone e ad ottener giustizia…è un speranza e un po’ un miraggio, ma mai dire mai nella vita…a presto e buona lettura

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