:: Il seguito di Chocolat e Le scarpe rosse di Joanne Harris

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Vianne è tornata

nel villaggio di Chocolat

il vento ha ricominciato a soffiare

A novembre chi ha amato Chocolat di Joanne Harris troverà in libreria una gradita sorpresa: esce infatti la terza parte della trilogia di Vianne, Il giardino delle pesche e delle rose. Per celebrare l’avvenimento la Garzanti ha organizzato una simpatica iniziativa: far scrivere a ciascun blogger, sul proprio sito, la continuazione della storia di Chocolat e Le scarpe rosse. Senza limiti di fantasia, inventando personaggi, luoghi, storie. Lo spunto narrativo è: E tu come immagini il ritorno di Vianne?
Volentieri ho accettato, premettendo che non è affatto facile far rivivere un personaggio così amato, anche solo in un frammento come quello che mi appresto a scrivere. Mi ha incoraggiato leggere il bell’incipit sul blog di Malitia Wonderland e spero di essere capace anche io di ricreare un po’ la magia del libro della Harris. Buona lettura!

***

A Lansquenet l’autunno sembrava tornato. Una leggera pioggerellina cadeva dal cielo come una promessa mantenuta. L’odore delle caldarroste misto ad un’essenza più speziata, di cannella forse, volava ad ondate attraverso una nebbiolina densa e ovattata. Come se un incantesimo avesse congelato cose e persone a Lansquenet tutto sembrava identico a tanti anni prima.
Quasi trattendo il respiro Vianne, tenendo per mano le sue due figlie, si fermò ad ascoltare il rumore rassicurante e calmo del tardo pomeriggio. Era come tornare a casa. Tornare in un luogo dove era stata felice, dove aveva pianto, dove aveva vissuto giorni preziosi della sua vagabonda e incerta vita.
Raggiunse il suo vecchio negozio La Celeste Praline e con un fazzoletto pulì il vetro per guardare all’interno. Polvere e ragnatele coprivano tutto, ma era così familiare quell’ambiente che le strappò un sorriso. Ora che era tornata, anche il negozio poteva rinascere, come la speranza di ritrovare vecchi amici, di innamorarsi di nuovo. Vienne sentì dentro di sè rinascere qualcosa che credeva perduto.
Sì, il destino le stava dando una seconda possibilità e questa volta non se la sarebbe lasciata scappare.  Si tolse i guanti e con tenerezza accarezzò la testa di Anouk . Ora era più forte di allora, forse più vecchia, ma certamente più saggia  e determinata. Aveva imparato grandi lezioni a Parigi, aveva imparato a conoscersi, e questo era importante per una donna sola che stava crecendo due bambine. La libertà ha un prezzo, questo aveva imparato. Ma il coraggio di pagarlo non le mancava. Tornare a Lansquenet era stata una scelta giusta, se lo sentiva. Ora doveva rendere il suo ritorno memorabile, un avvenimento. Doveva riportare la gioia, l’allegria, la felicità, come allora.
La pioggia smise quasi di colpo e un raggio di sole le si posò su una mano. Era un dono prezioso, più prezioso di un gioiello, più prezioso di qualsiasi tesoro. Era il segno che presto tutto sarebbe andato a posto.  Sì, non c’erano dubbi. Non doveva avere più dubbi.

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