Demetrio Priolo è l’autore del romanzo Hàrynos – Il Manuale del Guerriero, primo volume di una trilogia che vede protagonisti i bambini e “un mondo situato nella Dimensione dei Sogni in cui si può accedere di notte, mentre si dorme”. Un libro sull’infanzia e sul Sogno; sul rapporto fra genitori e figli, e non in ultimo su di un percorso di crescita che coinvolge inevitabilmente entrambi.
Ne abbiamo parlato con l’Autore.
Demetrio, il tuo manuale del Guerriero, è un romanzo che dovrebbero leggere i ragazzi o gli adulti?
Amo definire Hàrynos un romanzo per figli, come tale quindi anche per genitori. Gli interlocutori principali sono in ogni caso i figli, soprattutto se giovani, per cui rispondo che è un romanzo che dovrebbero leggere i ragazzi. Al di là del genere, dei protagonisti e delle situazioni narrate che sicuramente attirano di più un pubblico giovane, Hàrynos vuole offrire spunti riflessivi e critici sulla realtà guardando le cose da un punto di vista diverso e ai ragazzi risulterebbe più utile poiché essi non hanno ancora un carattere pienamente formato.
Perché secondo te la nostra società tende a imporci modelli d’immaginazione? Forse perché questa ha in sé il germe della ribellione che è bene rendere innocuo?
Una domanda pericolosa, caro Maurizio. La società per come la conosciamo è praticamente fondata sulle imposizioni e l'immaginazione e i sogni non fanno eccezione a questa regola. La risposta è proprio quella che hai (maliziosamente?) suggerito. La fantasia è il terreno della libertà e una persona la cui fantasia è stata incatenata in modelli preconfezionati è più facilmente controllabile, malleabile e assoggettabile al mercato. Hàrynos è un mondo nella dimensione dei sogni dove solo i bambini possono entrare, lì la fantasia è un potere e rende tutti potenziali maghi. Non ci sono adulti e pertanto mancano certi modelli comportamentali e nessuno ha l'autorità per dirti cosa devi fare…
In che misura la scrittura può essere un veicolo per sprigionare le potenzialità del Sogno?
Nella misura in cui scaturisce dal nostro essere più profondo, come manifestazione della creatività propria di ogni essere umano. Allora sarà veramente libera, al pari dei sogni. Inoltre, come ogni arte, essa rappresenta il tentativo di reinterpretare un'esperienza (anche solo immaginata) attraverso un codice ideato dall'uomo. Compie un'opera di trasformazione e creare è un po' trasformare. Infine credo nel ruolo sociale dell'arte e della letteratura e ritengo che ogni scrittore dovrebbe raccontare qualcosa che offra spunti di nuova consapevolezza per chi legge.
L’immaginazione è nutrimento della realtà o è vero più il contrario?
Più leggo questa fantastica domanda e più sono propenso a quotare la prima opzione. La realtà si nutre di immaginazione ed infatti l'universo si trasforma ed evolve continuamente. Quasi che la realtà fosse l'immaginazione divina che si concretizza. In altri termini, se il mondo è volontà (Schopenhauer) allora la realtà è ciò che il mondo ha immaginato di volere.
L’imposizione di modelli comportamentali da parte di una società coinvolge anche i nostri sogni? Se fossimo davvero liberi sogneremmo di più? Sogneremmo ancora?
I modelli ci condizionano e condizionano anche il subconscio. Se fossimo più liberi faremmo sogni diversi, questo è sicuro, faremmo sogni più liberi, più veri, faremmo veri sogni (se mi passi il gioco di parole), più genuini. Anche i nostri desideri muterebbero e forse saremmo meno egoisti.
Il Sogno contribuisce a farci restare bambini o, diversamente, a “trasformarci” in adulti?
Dipende (finalmente una domanda a scelta doppia in cui posso rispondere dipende!). I sogni frutto dei modelli di cui abbiamo parlato difficilmente ci faranno crescere. In genere, però, i sogni sono motivo di crescita. In un certo senso ci regalano esperienze che sono solo nostre, ci dicono qualcosa di noi, ci rendono più consapevoli di ciò che siamo e di ciò che vogliamo. Quando ero adolescente sognavo spesso di scappare (era più un incubo) e ho letto da qualche parte il significato: avevo bisogno di più spazio e in effetti tra genitori e professori la pressione era al massimo… purtroppo a “squola” non brillavo. ;P
Il tuo manuale del Guerriero è autoprodotto. Come mai questa scelta?
Una scelta obbligata per certi aspetti. Come ben sai un autore emergente spesso e volentieri deve dare un contributo spese ai piccoli editori che si degnano di guardare giù e a volte con poche garanzie di autentica pubblicità e visibilità. Quindi quando i miei web designer Agostino e Stefania mi hanno parlato di Lulu ho colto la palla al balzo. Hàrynos può essere ordinato on-line dal sito www.harynos.it. Abbiamo curato il marketing aggiungendo nel sito le illustrazioni dei protagonisti e dei loro compagni onirici (le creature magiche di Hàrynos).
Domanda di rito: il tuo prossimo progetto? Ce ne vuoi parlare?
A breve uscirà il secondo volume della trilogia, intitolato “Il Grande Incubo” in cui i protagonisti conosceranno l'altra faccia del sogno e il rovescio della medaglia della loro anche troppo fervida immaginazione. Dal sogno all'incubo come dal bene al male per andare oltre, nella sintesi finale in cui ci porterà il terzo volume attualmente in cantiere.
Sogni d'oro a tutti e a te, Maurizio, un grazie per lo stimolante incontro e la lieta occasione.
Mi raccomando, leggete Hàrynos!
13 agosto 2011 alle 12:05 |
Per me Hàrynos è un libro molto interessante e stimolante; non per niente mi sono subito sentita partecipe e ho deciso di realizzare le illustrazoni dei personaggi.
Lo consiglio!
13 agosto 2011 alle 12:05 |
Per me Hàrynos è un libro molto interessante e stimolante; non per niente mi sono subito sentita partecipe e ho deciso di realizzare le illustrazoni dei personaggi.
Lo consiglio!
13 agosto 2011 alle 14:59 |
Grazie Stefania,
consiglio ai nostri lettori di visitare il tuo sito http://www.stegart.com/
13 agosto 2011 alle 14:59 |
Grazie Stefania,
consiglio ai nostri lettori di visitare il tuo sito http://www.stegart.com/