Narra la leggenda che Keith Richards sia immortale e infatti leggendo Happy – L’incredibile avventura di Keith Richards, omaggio decisamente sopra le righe scritto da un tipo tosto come Massimo Del Papa, qualche legittimo dubbio viene davvero. Sembra che con la morte, Keith il bandito, il dannato, l’icona più trasgressiva del rock, una partita in corso ce l’abbia davvero. Keith la morte la corteggia, la sfida, la rincorre per poi sbeffeggiarla dicendo: “La vita è splendida, non ho mai voluto ammazzarmi, non sono così scemo”. E intanto a sessant’anni suonati mentre è in vacanza in Nuova Zelanda pensa bene di arrampicarsi su una palma per raccogliere una noce di cocco, procurandosi una commozione celebrale con tanto di operazione al cervello.
Pensate che questo basti a fermarlo? Ma certo che no, come si vede che non conoscete bene “il pirata” altro nomignolo che sembra piacergli tanto da spingerlo a interpretare il ruolo di Teague Sparrow, sì avete capito bene il padre di Jack Sparrow nella saga Disneyana più famosa di tutti i tempi. E le bizzarrie di questa vita dedicata alla musica non sono finite qui. Di aneddoti curiosi ce ne sono molti altri e di frasi fulminanti prese di sana pianta dal singolare repertorio del chitarrista più eccentrico e incorreggibile del circo Barnum che infondo è il rock. Come quando cita proprio all’inizio del libro appena dopo l’indice: Ho avuto almeno tre medici che mi dicevano:”Se vai avanti così, sei morto entro tre mesi”. Sono andato a tutti i loro funerali. O quando dice: “Devi conoscere i tuoi limiti, che non sono quelli di nessun altro. Un sacco di gente è morta perché pensava di essere me.”
Massimo Del Papa non trascura niente neanche dettagli un po’ macabri come quando riporta le ammissioni di Richards di avere sniffato le ceneri del padre insieme ad un pizzico di coca. E poi denunce, droga, arresti, stravizi, violenze, risse, autodistruzioni. “ Se Wood si addormenta in scena, completamente sbronzo, lui lo sveglia a suon di pugni davanti a centoventimila persone.” Forse ad un altro cose del genere non gliele si perdonerebbe, ma Richards è Richards! Ci si aspetta da lui che viaggi ad un'altra velocità, che rasenti la normalità di noi comuni mortali per raggiungere luoghi inesplorati di un altrove irraggiungibile.
Se credevate che le leggende del rock fossero storie per ragazzi troppo cresciuti, un po’ sentimentali e un po’ ingenui, bhe niente di tutto ciò. E’ tutto vero. Richards fu davvero capace di comporre Satisfiction in sogno, svegliandosi giusto il tempo per registrare il motivo prima di tornare a russare. E pensate che Richards ne fosse soddisfatto bhe sentitelo cosa dice ancora nel 2000: “ Sto appena cominciando ad imparare a suonarla come Dio comanda”.E poi le origini, gli incontri fortuiti con gli altri membri della band, le ore passate a suonare i classici del blues, del rhythm and blues, del primo rock and roll, del soul, tutto è riportato fedelmente, con precisione, determinazione. Se pensavate poi che gli inizi fossero facili basta sentire Richards parlarne per convincervi del contrario: “Ho visto sangue sul palco, ho visto salirci pazzi armati e cani arrabbiati, ma era niente rispetto a quei primi concerti dove era tanto se portavi a casa la pelle”.
Di miti brutti, sporchi e cattivi il rock ne ha sfornati tanti ma sfido chiunque a trovarne un altro altrettanto autentico, non costruito a tavolino, irriverente, eccessivo, seducente, magnetico. Massimo del Papa parla di ingenua integrità, penso che abbia colpito nel segno. Keith Richards è come lo vedi, prendere o lasciare, non fa sconti per nessuno, non si ostina a piacere a tutti. Per gli amanti dei Rolling Stones o più estesamente del rock, è un libro che non potrà mancare nelle loro librerie, unico rimpianto è che è troppo breve ed finisce troppo presto, unica certezza è che spero ci sia una traduzione in inglese che renda lo stile di Del Papa e che Keith la legga. Ci scommetto cosa volete che gli piacerà. Non so che altro dire ragazzi oltre al fatto che ho passato leggendo Happy le ore più divertenti da non ricordo più quanto tempo. Anzi forse una cosa me la si permetta ancora di aggiungere. Lunga vita a Keith Richards che tu non debba davvero morire mai!
Massimo Del Papa (Milano, 1964), giornalista e scrittore italiano. Ha pubblicato narrativa, saggi , inchieste e poesia; è editorialista della rivista “ Il Mucchio Selvaggio”.
Il suo blog: http://babysnakes.splinder.com/
Happy. L’incredibile avventura di Keith Richards, Massimo Del Papa, Meridiano Zero, collana Mappe musicali, 2010, 159 pagine, prezzo di copertina 10,00 Euro.
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