:: Recensione di Devozione di Antonella Lattanzi a cura di Valentino G. Colapinto

by

Sul_Romanzo__Devozione_Antonella_LattanziDEVOZIONE di Antonella LATTANZI: 372 pp. in brossura, prezzo di copertina € 18,50 [Einaudi Stile Libero Big, 2010]

Esiste una ricca letteratura intorno alla tossicodipendenza. Si pensi a capolavori come “I Ragazzi dello Zoo di Berlino” di Christiane F., “Requiem per un sogno” di Selby Hubert jr o “Trainspotting” di Irvine Welsh. Mancava, però, nella letteratura italiana un romanzo che potesse paragonarsi a quelli succitati. Mancava fino a pochi mesi fa, perché Devozione di Antonella Lattanzi (Bari, 1979) è uno dei più bei libri mai scritti sull'eroina, nonché un capolavoro in assoluto e probabilmente il miglior esordio del 2010. Innanzitutto, è un libro che nasce da quasi cinque anni di lavoro di ricerca sul campo, alla “Gomorra”, durante i quali l'autrice si è finta tossicodipendente (senza provare però mai l'eroina, come avrebbe fatto invece, più o meno discutibilmente, un William T. Vollmann, ma non gliene facciamo certo una colpa, anzi!) e ha frequentato Sert, comunità di recupero, piazze di spaccio come Secondigliano o Scampia, mettendo a repentaglio la sua stessa incolumità fisica. Questa documentazione molto approfondita si unisce a una straordinaria capacità mimetica da parte della Lattanzi, che riesce a identificarsi completamente nei piccoli eroi di Devozione, travolgendo il lettore con un'ondata emotiva più unica che rara. Per rendersene conto, basta provare a leggere le prime pagine e ritrovarsi catapultati di colpo nel mondo feroce e frenetico degli eroinomani di oggi, ben diversi da quelli degli anni '80. Protagonista è Nikita, una ragazza della Bari bene, che – spinta dal ribellismo adolescenziale e dalla fascinazione per Christiane F. e Cesare di “Amore Tossico” di Caligari – si dà all'eroina, cominciando un percorso autodistruttivo che la porterà a vivere esperienze terribili e dolorose. Suo compagno è Pablo, uno studente universitario calabrese, che grazie al metadone riesce a continuare gli studi, a dispetto della sua tossicodipendenza, mantenendo così una parvenza di normalità. Insieme decideranno di rapire una ricca francesina, Annette, alla ricerca della sua prima pera nel quartiere delle stelle cadente, San Lorenzo, a Roma. Non vogliamo raccontare altro, per non rovinare la sorpresa al lettore. Basti sapere che a un intreccio romanzesco molto avvincente, ricco di colpi di scena, si affianca uno stile letterario davvero sapiente e maturo, sorprendente per una scrittrice così giovane, che va sicuramente tenuta d'occhio.

Valentino G. Colapinto 

Una Risposta to “:: Recensione di Devozione di Antonella Lattanzi a cura di Valentino G. Colapinto”

  1. Avatar di Sconosciuto utente anonimo Says:

    fingersi tossici non è come esserlo …io lo sono e la realta' di merda la vivi dentro non fuori

Lascia un commento