
Ti sei calato nella mia sera
nuovo pesce nell’oceano
Guizzano suoni caldi in corpi
lasciati alla deriva
senza bufere a spingere forte
come ad affondare la tua barca
Gusci di chiocciole e resti
mi fanno risacca
“[…] Poesia come finestra aperta su un universo intimo dove il tempo si dissolve e la memoria si intreccia con l’amore in un abbraccio eterno. il libro appare come un canto silenzioso che risuona nelle profondità dell’essere, un viaggio tra le ombre e le luci della vita dove ogni verso è un soffio di eternità. Loro due si presenta non solo come una raccolta di poesie ma un 14 vero e proprio invito a perdersi e a ritrovarsi nel mistero dell’esistenza, a scoprire la bellezza nascosta nei frammenti di tempo e nei riflessi della memoria. non dimenticando però di riflettere sulla natura fugace della bellezza stessa e dell’incanto, e sull’inevitabile realtà del cambiamento e della perdita”. — Dalla prefazione di Alessandro Canzian
Maria Grazia Chinato ha svolto attività come psicologa clinica, epistemologa e docente universitaria. Scrive e si occupa di poesia da metà degli anni ottanta anche attraverso ricerche sulla sua valenza trasformativa nella formazione. L’incontro con gli scritti poetici di giovani con disabilità le ha permesso d’integrare le competenze professionali con la poesia attraverso una ricerca descritta nel volume: Avevo un pregiudizio, viaggio tra formazione e poesia (Bonaccorso ed. 2014). Fa parte di due gruppi veronesi che ha contribuito a fondare: Poesiaincorso e Poesia dal mondo, gruppo multietnico con il quale ha pubblicato tre raccolte nelle diverse lingue e loro traduzioni: Puri suoni (QuiEdit, 2019), Sono radice (Bonaccorso Edizioni 2014) e Le lingue si parlano (Bonaccorso Edizioni 2011), e tenuto letture e convegni pubblici. Come poeta ha pubblicato, inoltre, le raccolte poetiche: Annotazioni di un’assenza (Aletti Edizioni, 2018, postfazione di Chiara Zamboni) e Cicale d’inverno (Edizione Europea, 1989).
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