
Quattro casi diversi, con quattro assassini diversi, che non hanno nessun legame tra loro, tranne di essere in qualche modo collegati a Montesacro. E poi c’è il tempo che, insieme allo spazio, forma le nostre categorie trascendentali, dove iscriviamo la realtà. Sì, ha ragione Kant, il tempo è importante, molto importante, è una forma a priori della nostra sensibilità, e qui ne passa troppo.
Roma, quartiere Montesacro, due gocce di pioggia e la città si blocca, come se ci fosse colla sull’asfalto. Il commissario Marcello De Falchi viene chiamato a indagare sulla morte di Flavio Zani, noto commercialista, con il vizio del gioco, indebitato fino agli occhi, inizia così Forbici, romanzo a quattro mani scritto da Cristina Pasqua e Alessandro Pera, edito da Lorusso Editore. Schegge di storie che si compongono in un puzzle variegato, che nelle intenzioni vorrebbero essere un affresco di una città, vitale, pulsante, fatta di vite complicate e interconnesse, in cui molte vicende si svolgono in un quartiere, simbolo di Roma, la città eterna, labirintica, famelica, gorgone che mangia se stessa. Scorrono le pagine e ci chiediamo quale è il filo conduttore della vicenda, cosa collega la morte di Zani ad altre morti e avvenimenti sepolti nel passato. C’è uno schema? Ci sono legami o tutto è in balia del caso, e il tempo assorbe le vite di vittime e assassini. Ma Marcello De Falchi è un commissario è il suo lavoro seguire piste, intrecciare indizi, interrogare testimoni, cercare di capire, anche carpendo suggerimenti investigativi dai colleghi. Quando il caso Zani sembra a un punto morto ecco una connessione con un vecchio caso, di una decina di anni prima, una donna venne uccisa durante una rapina e Zani era il commercialista di un piccolo impero di famiglia, cinque supermercati tra Roma, Aprilia, Casalotti. E poi un nuovo delitto in entrambi i casi, né pistole o armi da taglio, solo il ricorso alla forza fisica: a mani nude strangolano Zani, la potenza di un bastone per sferrare il colpo e sfasciare il cranio a Collina. C’è qualcosa che stona… E seguiamo le indagini, le coincidenze, gli indizi, i depistaggi in questo labirintico poliziesco denso e pieno di suspense come nella migliore scuola del giallo, con Roma sullo sfondo, le vie, i locali, i bistrot, il cielo che grava su un’umanità dolente con i propri problemi, i propri amori, la propria vita. Scrittura compatta, scorrevole, pur nella complessità della trama, suspense ben dosata per spingerti a chiederti che succede, c’è un unica mente sotto queste morti, un piano, dei complici tutto sotto gli occhi delle telecamere di sorveglianza, dei casamenti di uffici di una livida Roma postindustriale. Da leggere.
Cristina Pasqua ha pubblicato Diciassette (Odradek Edizioni, 2001), Fughe (pièdimosca, 2023) e forasacchi (pièdimosca, 2024). È presente nelle antologie multiperso (pièdimosca edizioni, glossa, 2022) e L’ordine sostituito (déclic edizioni, 2024). cinque è primo classificato nella sezione romanzi inediti del Premio Zeno 2022. Editor freelance, vive e lavora a Roma.
Alessandro Pera ha pubblicato Afa (Odradek Edizioni, 1999), finalista al premio Strega 2000, e In tempo di guerra e altri racconti (Lorusso, 2014). I suoi racconti sono presenti nelle antologie In ordine pubblico (Fahrenheit 451, 2005), Fragole e sangue e La rossa primavera (Edizioni Clandestine, 2007), Per sempre ragazzo (Marco Tropea editore, 2011) e Fuoco! (Red Star Press, 2018). Operatore socioculturale in percorsi educativi rivolti ai minori delle periferie romane.
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