
Arriva per la prima volta in Italia “Trilby” di George du Maurier, edito da Gallucci, un romanzo con protagonista una giovane, modella Trilby O’Ferrall, nella Parigi dell’Ottocento, che ebbe così tanto successo di pubblico da dare il via al mito della Bohème. Du Maurier è un cognome noto che rimanda a Daphne, scrittrice prolifica, nipote di George, la quale portò avanti con successo l’eredità della passione per la scrittura. George era nato artisticamente come pittore, passò poi all’illustrazione ma, costretto dalla mancanza di vista, optò per la scrittura. Di lui ci sono rimasti alcuni romanzi (tre) tra i quali “Trilby” che lo consacrò al successo. La storia di Trilby è affasciante, la giovane modella vive nel quartiere Latino di Parigi, posa negli atelier degli artisti e con la sua bellezza riesce a conquistare tutti coloro che la incontrano. Tra di loro c’è Piccolo Billy (inglese come i suoi amici) che ne rimane ammaliato a tal punto da volerla sposare, anche perché pure Trilby lo ama. Purtroppo la vita di questi giovani artisti squattrinati alla ricerca del colpo di fortuna con la loro arte e della modella che tutti amano dipingere, si complica con l’arrivo del nemico di turno, pronto a fare di tutto pure di ostacolare la felicità altrui: Svengali. L’uomo è un violinista, suona il pianoforte, è un grande artista, ma il suo carattere prepotente e scorbutico è quello che gli impedisce di trovare l’adeguato successo a Parigi. Il cupo Svengali oltretutto è esperto di ipnosi, tanto da applicare sulla modella gli insegnamenti mesmerici (Mesmer medico tedesco vissuto tra il 1734 e il 1815) per guarirla da alcuni malanni che la affliggono. In realtà Svengali utilizzerà le sue competenze e astuzie per manipolare e plagiare Trilby al fine di trasformarla in una grande cantante lirica (anche se lei non lo è), riuscendo a scovare in nella ragazza una voce meravigliosa. Il tutto solo per fare soldi. Questo atteggiamento meschino, velato dall’inganno, porterà il Piccolo Billy ad allontanarsi da Trilby, a vivere la sua vita lontano da quello che era, ed è, il suo amore e sarà proprio tale forza che riuscirà a riunire la coppia. Trilby agisce come un’ automa è sotto il completo controllo di Svengali, le azioni che compie non sono spontanee, ma indotte dal manipolatore che porta la ragazza a fare cose senza che lei non se ne renda conto. Il tutto fino a quando un improvviso colpo di scena riunirà la coppia e vedrà la sconfitta di Svengali. Tutto sembra tornare alla normalità, ma gli imprevisti e l’abilità narrativa sono sempre dietro l’angolo tanto è vero che un ritratto del cupo violinista cambierà per sempre i piani di Trilby e del suo amore, il Piccolo Billy. “Trilby” è un romanzo avvincente, con colpi di scena inaspettati che ci regala un vero e proprio spaccato della vita nella Parigi ottocentesca. Allo stesso tempo stesso tempo Geroge du Maurier pone però l’attenzione su alcuni temi attuali ieri e ancora oggi come la sete di potere e denaro; la manipolazione dell ’altro per trarne beneficio considerandolo più un oggetto che una persona con emozioni e sentimenti e quanto ambigui possono dimostrarsi gli esseri umani che nascondono dietro una maschera la loro vera natura, a volte buona, in altri casi (vedi Svengali) crudele e meschina, sempre pronta a sfruttare il prossimo per trarne beneficio. Traduzione Pierdomenico Baccalario.
George du Maurier era nato a Parigi nel 1834, il padre era francese e la madre inglese. Iniziò come pittore, passo poi all’illustrazione per la rivista satirica “Punch”. I seri problemi di visto lo portarono a dedicarsi alla scrittura di romanzi, ne realizzò tre, tra i quali Trilby, che lo consacrò al successo. George du Maurier morì a Londra nel 1896, era lo zio di Daphne du Maurier, anche lei scrittrice di successo.
Source: inviato dall’editore.
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