Deve dirglielo. Quarant’anni sono troppi per tenersi un segreto, anche se alcuni potrebbero farlo. Di solito Sam non prova l’urgenza di dire la verità a tutti i costi. Che strana cosa la natura umana, sempre combattuta tra impulsi contraddittori, mentire o vuotare il sacco. Si domanda se per Cat sia davvero un male non sapere la verità. Non avrebbe modo di rintracciare il padre perduto, che è davvero perduto per sempre? Ma davvero lo si potrebbe chiamare un padre? È stato Sam a crescere la bambina, a occuparsi di lei, a darle un fratello, a condurre questo lungo esperimento di amore paterno. Ha scoperto, come tutti i genitori adottivi dovrebbero fare, che l’amore per i figli non fa differenze, che il sangue non conta. Quando un bambino è tuo, è tuo e basta, e non c’è nient’altro da fare?
Traduzione di Carla Palmieri
Molto si è scritto dopo l’11 settembre, e molto ancora si scriverà.
E’ obbligo morale ricordare e fare in modo che nessuno dimentichi la profonda ferita inflitta all’umanità durante i gravissimi fatti accaduti quel giorno, tuttavia, è un dovere altrettanto importante, non creare alcuna speculazione sul dolore causato a tutti gli innocenti vittime di tale gratuita violenza.
“Un anno dopo” scritto da Scott Lasser e pubblicato da Einaudi, ambientato nell’America post-attentati, affronta il tema dell’impotenza e del dolore che quel giorno funesto ha causato a tante persone. Il lettore viene coinvolto nelle misteriose vicende della famiglia Miller composta da: Kyle, quarantenne single impegnato a far soldi nella Grande Mela che perde la vita durante gli attentati al World Trade Center; Cat sua sorella, un matrimonio fallito, un figlio da crescere in solitudine, e un lavoro precario; Sam il padre dei ragazzi, vedovo di Ann, malato da tempo, reduce di guerra, si concede gli ultimi anni della sua vita in una località balneare californiana dove incontra una donna speciale.
Il romanzo narra di un viaggio, fisico e interiore: Sam, sente vicina la fine dei suoi giorni, tanto che chiede alla figlia di raggiungerlo in California per commemorare la morte di Kyle; nell’occasione, inoltre, ha intenzione di rivelarle un ingombrante segreto legato alla sua nascita.
Anche Cat ha dei segreti: poco prima di morire, Kyle le confessò di avere un figlio, e ora lei lo sta cercando disperatamente. Inoltre, teme di essersi innamorata.
Una storia ricca di sentimenti nella quale l’amore spinge i protagonisti al limite delle loro forze e nella quale il male e il bene percorrono lo stesso binario.
L’ autore, poi, intreccia abilmente, oltre che alle vicende dei protagonisti, temi di grande spessore quali: l’adozione, l’abbandono, la perdita, le guerre, la nascita e la morte.
La forma apparente di un semplice romanzo di circa duecentocinquanta pagine nasconde al suo interno riferimenti storici recenti e non, e numerose piccole verità che invitano a profonde riflessioni.
La struttura della scrittura è perfetta sotto l’aspetto della narrazione tra passato e presente, non vi sono passaggi difficili da interpretare, anzi, lo scrittore affidandosi alla semplicità delle parole e dei dialoghi, crea un romanzo fluido che affascina e cattura l’attenzione del lettore.
Scott Lasser ha scritto tre romanzi: Un anno dopo, Battle Creek e All I Could Get. I suoi saggi sono apparsi in varie riviste. Vive in Colorado con la sua famiglia.
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