“Gli anni sono passati, e non hai più pensato al braccialetto […] Ogni tanto qualcuno, nel tempo, ti ha fatto notare questo braccialetto stinto e ormai ridotto a un filo. Tu tutte le volte hai risposto che prima o poi si sarebbe finalmente rotto. Poi di colpo, un martedì mattina, sotto la doccia, si è staccato. Senza nemmeno uno strappo. E a te, che l’hai visto precipitare, ti si sono spalancati gli occhi. E ti sei inginocchiata, sotto l’acqua, e la tua era una specie di supplica – sgomenta- che quei desideri di allora – che ormai non ricordavi più e che però ora andavano a esaurirsi dentro il buco nero dello scarico – fossero gli stessi di oggi, e non una bomba che tra poco, finita la doccia, asciugati i capelli, aperta la porta, avrebbe fatto saltare tutto in aria”.
La vita ha i suoi tempi e il suo modo di spiegare le cose. Certo è che non c’è un ordine e tanto meno un elenco per sistemarle, le cose. Succedono e non rimane, forse, che dare loro un nome.
Così ci prova lo scrittore Andrea Bajani a raccontarci 38 parole, 38 passaggi di vite vissute con “amore” o “nostalgia”, attraverso una “confessione” che si fa “imbarazzo” o “nudità”. Dipende, a volte è solo una questione di punti di vista o di tempi, come il fatto di vivere la “mattina” in modo diverso a seconda dell’età e delle aspettative o di desiderare qualcosa che nel presente non esiste più o non è mai esistito. Altre volte, invece, è una mancanza: un “quasi” uguale o un “senza” che non pensavi tornasse.
Una lettera per ogni parola, una parola per raccontare la vita. Dalla A alla Z, le storie di Bajani tratteggiano, sussurrano, stupiscono senza mai definire, chiudere, catalogare.
Si tratta di spicchi di poesia nella quotidianità del vivere. 38 individui in cerca d’autore, in cerca di parole, quelle giuste per esserci, in poche righe, ma esserci per ricominciare. Un dialogo con se stesso, quello di Andrea Bajani, e con i pensieri che affollano la mente dei suoi personaggi, capaci di parlare al lettore a cuore aperto, nel tentativo, umano, di trovare un senso a ciò che accade.
“Da quegli occhi il bambino capisce che dentro la sua scatola c’era un pezzo di meno, anche se sua madre è stata bravissima a fare stare in piedi il mondo lo stesso. E’ così che, di colpo, il bambino conosce la nostalgia delle cose che non sono mai state”.
Andrea Bajani è nato a Roma nel 1975 e vive a Torino. Presso Einaudi ha pubblicato Cordiali saluti (2005 e 2008), Se consideri le colpe (2007 e 2009), il reportage sul lavoro precario Mi spezzo ma non m’impiego(2006), Domani niente scuola (2008), Ogni promessa (2010), Presente(2012, con Michela Murgia, Paolo Nori e Giorgio Vasta) e La vita non è in ordine alfabetico (2014).
Per il teatro è coautore di Miserabili, uno spettacolo di Marco Paolini. Collabora con Rai Radio 2, con i quotidiani «La Stampa», «l’Unità», «Il Sole-24 ore» e con la rivista «Lo straniero».
Se consideri le colpe ha vinto il Premio Super Mondello, il Premio Recanati e il Premio Brancati. Ogni promessa ha vinto il Premio Bagutta 2011.
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